< Ecchecavolo. Il mondo secondo Imma Tataranni di  Mariolina Venezia (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di Ecchecavolo raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Mi sono chiesto che senso avesse scrivere un libro su un personaggio ma che nn raccontasse una storia? E questa domanda mi ha messo in crisi e ad un certo punto mi ha fatto quasi smettere di leggere. Imma è un personaggio vivido e il libro ci dice dell’intimità tra lei e la sua autrice che raggiunge un livello al limite del patologico.È vero nn mi è piaciuto e nn lo consiglierei. Però ho sofferto di più per l’altro titolo.

Gianni Vacchiano

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Nel libro Ecchecavolo di Mariolina Venezia la Repubblica ideale tratteggiata dalla protagonista Imma Tataranni non può non essere condivisa da lettori che, come lei, sottopongono a costante analisi critica la realtà circostante (sentimenti, abitudini, valori, vizi...).Convince l’autenticità dei personaggi così come coinvolge il tratto marcatamente ironico. La lettura risulta agevole grazie a uno stile scorrevole, rapido, curato.

Anna Lupo

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premetto che non ho letto tutto il libro. non mi è affatto dispiaciuto, molto simpatico, molto scorrevole. unica pecca finora è lo sguardo forse troppo ammirato verso la dottoressa Tataranni

Angelo Giustiniani

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Parma “Voglia di leggere Ines Martorano”
coordinato da Pietro Curzio
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Un testo nel complesso piacevole, ma non convincente. Se l’obiettivo era l’originalità e l’umorismo, mi pare che non sia stato raggiunto.  Inoltre, se ascoltiamo le sue interviste su questo libro, si ha l’impressione che nemmeno l’autrice ne sia convinta, quasi non lo riconoscesse come una propria creatura.

Maria Pia Arrigoni

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Imma Tataranni, sostituto procuratore, è il personaggio di una serie di romanzi a contenuto delittuoso ambientati a Matera, di Mariolina Venezia. Romanzi che sono stati anche oggetto di una serie televisiva, credo di modesto successo. Il presente titolo sarebbe il quinto della serie, ma non è un giallo. Il racconto sviluppa una accurata disamina di comportamenti, atteggiamenti e locuzioni con cui, correntemente, il nostro prossimo ci tedia. La protagonista si dimostra particolarmente insofferente ad essi e, secondo un suo personale codice penale, li elenca ( uno per capitolo), li tratteggia e li condanna ad una ipotetica pena. Lo svolgimento dei temi è sempre improntato ad ironia o sarcasmo. In qualche occasione, in funzione del vizio in oggetto, l’autrice espande la narrazione con aneddoti della vita e delle indagini di Imma Tataranni, mantenendo quindi il legame con gli altri romanzi della serie e con l’ambito delittuoso. Non ho letto le precedenti puntate della saga, quest’ultima mi è risultata noiosa.

Giuseppe Montagna

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Ecchecavolo è sostanzialmente un libro superfluo, che purtroppo ho abbandonato dopo venti pagine. Nonostante abbia apprezzato il personaggio di Imma Tataranni nell’omonima serie, questo libro si presenta come una lunga lista di tipi umani e comportamenti che infastidiscono enormemente la protagonista. Dico che il libro è superfluo non per il contenuto, che risulta caustico e paungente, ma per il formato: sarebbe stato più efficace pubblicare ogni capitolo in un apposito spazio su una rivista (per esempio il Venerdì di Repubblica): il contenuto sarebbe risultato meno ripetitivo e avrebbe costituito un appuntamento fisso con i lettori e gli spettatori della serie. Peccato.

Mattia Fino

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Recensione di Ecchecavolo Il mondo secondo Imma Tataranni

Ho trovato il romanzo molto piacevole da leggere, scorrevole e pervaso da una sottile ironia riguardo a situazioni di vita quotidiana in cui ognuno di noi si può facilmente immedesimare: i pranzi con i parenti durante le festività, i pettegolezzi in ufficio,i consigli non richiesti di amici e parenti ecc..
Il personaggio di Imma Tataranni lo conoscevo per le storie delle sue indagini a Matera, tramite romanzi e serie televisive. Ma in questo libro ho notato qualcosa di diverso che mi ha colpito: la capacità da parte di Imma( che ricordiamo è procuratrice) di catalogare, classificare tutti gli inconvenienti, fastidi, aspetti spiacevoli della vita, e trasformarli in norme legislative, con paragrafi, commi e relative pene o premi per chi commette o si astiene dal fare determinate azioni.
Queste leggi ,per punire o regolamentare determinati atteggiamenti da parte del prossimo che ci fanno perdere la pazienza, la Tataranni le immagina nella sua testa, durante la sua vita molto attiva, divisa tra lavoro e famiglia, ed è proprio da avvenimenti della sua vita che trae molti spunti per redigerle, sempre con simpatica ironia. A chi di noi non è mai capitato di non sopportare più i colleghi che parlano ininterrottamente senza ascoltarti, gli amici che si vantano dei loro successi o della loro ricchezza ( per fare solo alcuni esempi)? In questi casi tutti noi, come Imma, vorremmo che esistesse una legge scritta, codificata ,che ci proteggesse da questi atteggiamenti del nostro prossimo! Mi è piaciuta anche la sua critica ironica, espressa nel romanzo, delle apparenze, delle convenienze, degli auguri non sentiti, dei complimenti fatti senza sentimento,della mancanza di umanità e di sincerità nei rapporti tra le persone.

Rossella Meunier