< Eggs Benedict a Manhattan di  Gian Piero Piretto (RaffaelloCortina)

Qui di seguito le recensioni di EggsBenedictAManhattan raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Poco slancio e formula già vista, memorie di vita collegate a ricette incontrate "per via". Tutto sommato godibile, ma fin troppo personale. Lo stile non riesce ad essere accattivante.

Pino Lombardi

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Ho trovato questo libro piacevole, scorrevole, alquanto scritto bene.
Inoltre sono simpatiche le ricette ed interessanti le documentazioni

Luigina Badiale

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“Eggs Benedict a Manhattan” di Gian Piero Piretto “professore poco ordinario” non è “solo” una biografia e neanche una “mera” raccolta di ricette: è un modo originale di raccontare i momenti principali della sua vita abbinandoli ad un’esperienza culinaria. Ci sono in tutto 60 ricette tutte presentate da una bella fotografia, la lista degli ingredienti e il modo per prepararle. Cosi’ il primo capitolo del libro, intitolato “ Infanzia piemontese”, si apre a Nizza Monferrato con Gian Piero bambino e l’odore di pelle bruciacchiata del pollo dalla nonna che lo inizia ai piaceri della cucina; c’è poi la colata di zucchero rovente sulle nocciole che va a formare il “croccante di nocciole” prima ricetta del primo capitolo. Inizia cosi’ il racconto del viaggio di una vita che dura da circa cinquant’anni, corredato da fotografie e ricordi di incontri, esperienze di vita e culinarie che attraversa Torino, Londra, Mosca, New York, San Francisco, San Pietroburgo, Berlino e Istanbul. Scrittura accattivante, piacevole e mai stucchevole.

Donatella Marrara

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Ottima qualità della scrittura, leggerezza e vivacità. Il libro desta curiosità, anche simpatia, una specie di sorso d’acqua fresca. Il campo di interesse è ovviamente ristretto e dunque, se non in alcuni (spero molti per l’autore), il libro non lascia nel lettore un vero "segno".

Giancarlo Giuliani

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Una sorta di libro di ricordi solcato da due fili conduttori: le città e il cibo. Formula non originalissima ma che funziona molto bene nell’accompagnarci attraverso la vita densa di esperienze, di incontri e di cultura dell’autore. Con lui ripercorriamo, suddivisi per decenni, i viaggi nell’URSS, in Inghilterra, in Francia e negli Stati Uniti. Il racconto è ricco di dettagli sulla vita minuta e sulle esperienze private, punteggiate di ricette di cibi e bevande scelti come esemplari o significativi, ma si respira anche l’atmosfera culturale e politica che permeava Stati e città vissute approfonditamente. Una scelta di forma che rende la lettura davvero godibile, e anche capace di accendere nuove curiosità

Lucrezia Buganza

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Mi sono sempre piaciute molto le biografie e questa l’ho trovata particolarmente interessante, dato anche il modo in cui è strutturato il libro, con le varie ricette che introducono ogni nuovo argomento. Libro di facile e veloce lettura, ho avuto difficoltà nella scelta tra i due libri, mentre finora non avevo mai avuto incertezze.

Roberta Atzeni

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Mi interesso di cucina, ho quindi molto apprezzato i continui riferimenti (e le ricette). Lettura scorrevole e piacevole!

Valentina Beltrone

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Preferisco di gran lunga questo testo che intercetta i mie interessi ed ha una scittura godibile e generalmente godibile. Talvolta sembra scritto più per una esigenza personale di un Amarcord affettivo.

Angelamariacastaldo@virgilio

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Scorrevole racconto dei viaggi dell’autore che si legge con gusto e leggerezza. Tuttavia non emerge dal testo nessuna particolare riflessione o colore dei vari ambienti, situazioni e persone incontrati e menzionati. L’autore si pone sempre in modo quasi cinico e narcisistico al centro di tutto ciò che descrive producendo quindi quasi una cruda cronaca di avvenimenti. Il nesso del testo con le ricette culinarie descritte risulta inoltre puramente pretestuoso fino alla ridondanza.

Roberto D’Urso