< Emersione di  Benedetta Palmieri (Nutrimenti)

Qui di seguito le recensioni di Emersione raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Un romanzo ostico. Poco coinvolgente. Risulta veramente difficile leggerlo. Un linguaggio falsamente ricercato con una sovrabbondanza di aggettivi. Non risulta neanche introspettivo. Mi spiace ma veramente, per me, poco leggibile.

Demetrio Sergi

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Emersione
È la storia di una donna risvegliata dal torpore esistenziale a seguito della notizia del suicidio dell’uomo tanto amato, ma già lontano.
È il bisogno, di quella donna, di prendere in mano i fili del suo viaggio interiore, attraverso i luoghi del cuore e le relazioni del passato che non potendo più essere, manifestano l’ineluttabilità di una vita che spesso si scopre ridotta inesorabilmente nelle scelte non fatte e in ciò che non è stato, ma che sarebbe potuto divenire.
È il rinvenimento, mediante le esperienze d’amore o di non amore, del Sè e della propria scintilla divina.

Marilena Vicentini

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Un viaggio intimista e profondo. Una seduta di analisi in cui l’autrice compie proprio l’emersione del propro vissuto di persona e di donna che non riesce a superare il senso di colpa per la perdita del proprio uomo morto suicida, dopo la fine del loro rapporto. L’autrice ci guida cosi in un viaggio nelle sue fragilità, con una prosa sensibile e poetica. Sullo sfondo i luoghi amati del Mediterraneo che tanto le somiglia: Napoli, Meta di Sorrento, Pantelleria.

Maria Rosaria Maggio - Napoli

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Non mi piace spiare da un buco della serratura o ascoltare una seduta di analisi. Non mi ha coinvolto, mi sembra che l’irresolutezza della protagonista sia anche del romanzo.

Salvatore Ivan Raffaele

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Il libro,scritto sotto forma di lettera,è l’addio di una donna all’uomo che ha amato e perduto due volte e nello stesso tempo,l’emersione dal silenzio più distruttivo,dalla depressione,dall’isolamento. E’il grido di chi non vuole più solo resistere ,vivere passivamente lasciarsi scorrere addosso i giorni , vuole tornare ad esistere. La prima volta che Hornby , la voce narrante , ha perso l’amato si è rintanata nel senso di colpa , nella depressione , si è rifugiata nell’alcol , si è chiusa in casa . Ma ora , alla notizia del suicidio dell’amato , trova il coraggio di rompere il silenzio , di tornare a guardare i ricordi , anche quelli più dolorosi , di gridare il suo amore a quell’uomo che non ha saputo tenere . Lo fa con una scrittura tagliente , a volte cruda , ma in realtà sempre innamorata e finalmente può ritrovarsi emersa . Non è un libro di facile lettura , sia per la scrittura non sempre lineare e di pronta comprensione , sia per il contenuto . E’ tuttavia un libro in cui ognuno può ritrovare qualcosa , perché a ciascuno di noi appartiene talvolta il senso di inadeguatezza e il rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato .

Maria Olimpia Fasolin

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E’ un libro introspettivo, è una voce di donna che sussura, grida il suo amore all’uomo che ha perduto.
La scrittura è notevole, ma spesso è noiosa e lenta.

Donatella Martini

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Aveva amato molto quell’uomo, ma si è suicidato e ora lei l’ha perduto.
Hornby, la protagonista, disorientata, ripercorre con la mente quell’esperienza alla ricerca dei ricordi che la possano aiutare a capire il perché.
Eppure avevano trascorso tranquille giornate casalinghe, avevano avuto discussioni, manifestato opinioni concordi o diverse, condiviso piacevolmente anche tempi lenti e distesi, e lei si era sentita compresa e amata proprio nella maniera adatta a lei. Tuttavia si erano allontanati per qualcosa che non le sembrava poi così grave. Inizia per lei un periodo duro di depressione, di rabbia e di rifiuto che la allontana dalla vita reale. Ciò nonostante, grazie alla decisione di entrare in analisi, la sua mente riprende lentamente a elaborare pensieri positivi, ad accettare i ricordi e ad eliminare con coraggio ciò che non serve.
A Stromboli, luogo liberatorio dove il tempo si dilata, ritrova inaspettatamente tra le pagine di un libro un biglietto del treno acquistato per andare da lui, una ricevuta di spedizione a lui di una scatola di cioccolatini, un bullone: sono per lei testimonianze da depositare in un loculo sull’isola, dove finalmente potrà pensarlo.
Solo in quel momento si sentirà libera e viva e potrà finalmente pensare a lui con serenità.

Franca Rigobello

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Un libro difficile, un dolore su un altro dolore.
La voce di una donna che scrive la sua angoscia la sua rabbia  all’uomo che ha perduto due volte: prima l’abbandono, poi la morte, la più crudele. Il suicidio senza spiegazioni.
Un libro che ti coinvolge, ma che spesso si è costretti a sospenderne la lettura per la troppa tristezza che inevitabilmente ti avvolge.
Ma c’è anche altro, in questo libro, la Storia con altre dolorose perdite, luoghi amati, e il barlume di una rinascita lenta.
Scrittura magistrale.

Luisana Ferrarese