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 < Eredità coloniale e costruzione dell’Europa di  Gustavo Gozzi (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di EreditaColonialeECostruzioneDellEuropa raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il saggio di Gustavo Gozzi è un elemento essenziale per riuscire ad avere una visione di insieme su un argomento complesso e che spesso viene volontariamente lasciato a margine, le responsabilità europee - e italiane - nella creazione di imperi coloniali. Le ambivalenze, le criticità, gli errori fatti in base a presupposti di superiorità di civiltà, diritto e razza. Gustavo Gozzi ha un approccio didattico, legato a una divulgazione di carattere accademico e come tale risulta più pesante da leggere. La stessa strutturazione dei capitoli ricorda un manuale di testo e non un libro di facile diffusione tra i più.

Claudia Gifuni

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Il volume si presenta come una descrizione storica sul colonialismo specialmente delle colonie francesi in Africa. Si parla della contraddizione di un Europa che cercava di proclamare i suoi diritti e al tempo stesso di negarlo ad altri.La missione civilizzatrice francese che mirava a reprimere la cultura di un popolo così da ‘assimilarlo’ al proprio è una caratteristica che questa nazione ancora non riesce ad eliminare,basti pensare alla questione sollevata per aver negato l’uso del hijab alle donne musulmane… durante l’illuminismo molti hanno dibattuto sul ruolo che dovesse avere il colonizzato nei confronti del colonizzatore. Una panoramica generale che non si focalizzasse solo sull’ambito africano ma anche creare un discorso su altri legami che si possono trovare nella politica degli altri paesi ed avere un occhio più focalizzato alla realtà d’oggi avrebbe aiutato anche a comprendere meglio le dinamiche attuali.

Giuseppina Meo

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Ricostruzione complessa sul tema del diritto coloniale dalla prima metà dell’ottocento al secondo dopoguerra. L’analisi mette in evidenzia come i diritti dell’uomo e del cittadino erano ammessi solo per i coloni nelle nuove terre ma negati alle popolazioni indigenae, emergono aspetti sorprendentemente ancora attuali nelle politiche migratorie.

Deldec

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La fine del diciottesimo secolo e tutto il diciannovesimo secolo ,sono caratterizzati da una intensa attività di allargamento delle sfere di influenza politica e soprattutto economica dei paesi dell’Europa. Principalmente l’analisi di questo trattato si focalizza sugli sviluppi della attività imperialista e coloniale dei paesi dell’Europa.
Il trattato analizza dapprima le politiche Coloniali dell’ Inghilterra.
dell’Italia e principalmente della Francia.
Da parte dell’Inghilterra, la politica coloniale si è concretizzata principalmente in azioni di conquista o di protettorato su territori
o continenti oltremare.
L’Italia dal canto suo, forse condizionata anche dalle politiche interne successive alle guerre di indipendenza,si è impegnata più tardi in questa lotta per la conquista di di nuovi territori. La sua azione colonialista si concretizza nella conquista della somalia dell’etiopia a della lbia. Ovviamente anche questo processo viene funestato da morti a centinaia, guerre, rivolte.
La parte però più rilevante e più puntuale del lavoro di GOZZI è quella relativa all’analisi del processo di impostazione coloniale della strategia politica francese.
Naturalmente il processo di colonizzazione francese è stato molto variegato a seconda delle zone e delle resistenze incontrate nelle differenti zone della espansione coloniale. Prova ne sia il diverso livello di scontro tra la politica di colonizzazione con l’Algeria e quella instaurata con la Tunisia. Mentre con quest’ultima si era instaurato un regime di protettorato, sia pure molto stretto,il rapporto con l’Algeria aveva un’impronta marcatamente coloniale.
La nascita della CECA comunità europea carbone –acciaio parve gettare le basi per una unione con la COMMUNEAUTE francese con la creazione di EURAFRIQUE. Molte sono state le cause della mancata riuscita di questa e nodi altre seguenti iniziative tendenti a far uscire l ’Africa dallo stato di paese sfruttato. Gli interessi egoistici dei paesi europei, la corruzione endemica delle società locali, non hanno permesso a quei paesi come ad esempio il MALAWI, con una economia più vivace e reattiva di esportare verso i paesi limitrofi i loro modelli economici.

Sara Volpini

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Molto interessante e molto attuale. Sapere da dove veniamo e cosa vorremmo diventare.

Giorgio Berardini

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Qual è il confine tra saggio e testo universitario? Come evitare l’errore di usare i canoni opposti di semplicità e complessità per valutarne la bontà? Sono innanzitutto quesiti di metodo quelli che questo saggio sollecita: un testo rigoroso e completo di diritto internazionale, ma non focalizzato sul mondo di oggi, bensì sulla storia del colonialismo e di come esso sia arrivato sino a noi, insinuandosi nelle pieghe del diritto del XXI° secolo. Argomento interessante nella misura in cui ci chiarisce che esiste una eredità coloniale e una continuità delle logiche coloniali con le politiche europee nell’area del Mediterraneo e in Africa. L’impostazione è quella del testo universitario dedicato agli addetti ai lavori, 300 pagine di piglio scientifico corredate da una fitta bibliografia e un’attenta citazione delle fonti. Non facile da leggere per chi non intende usarlo per i suoi studi, almeno per due motivi. Primo: il profano intuisce il legame con l’attualità, ma è troppo debole per essere una chiave di lettura valida. Secondo: rimarrebbe l’approccio storico, ma la storia del diritto slegata dalla storia reale delle popolazioni e delle nazioni cosa è? Materia per esperti, appunto. Gustavo Gozzi scrive probabilmente un testo di riferimento europeo su questo tema, di cui chi scrive non ha le capacità di valutarne la portata.

Alessandro Cappelletti