< Europa romanza. Sette storie linguistiche di  Lorenzo Tomasin (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di EuropaRomanza raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

il saggio secondo me risulta interessante per il fatto che analizza diversi contesti storici attraverso l’analisi di alcune figure ai più sconosciute e che in un qualche modo suscitano interesse nel lettore.
Probabilmente però l’eccessiva descrizione dei dettagli appesantisce un po’ il tutto.

Giacomo Battistini

* * *

 

Europa Romanza offre un’ampia e interessante documentazione sull’utilizzo e sulla diffusione delle lingue romanze tra il XIV e il XV secolo. Mostrando come queste lingue entrino a contatto tra loro, utilizzate dai personaggi più disparati nei più variegati documenti, l’autore disegna un quadro di plurilinguismo sociale e individuale che risulterà davvero affascinante per l’attento lettore.

Sara Cardinali

* * *

 

La struttura del testo, dove le vicende, i fatti vengono raccontati attraverso gli episodi dei differenti personaggi risulta essere vincente ai fini di suscitare interesse nel lettore e negli argomenti trattati.

* * *

 

Lingue romanze. E non romanze. La lingua, da sempre fattore di comunicabilità e non comunicabilità tra i popoli, è il fil rouge tra le sette storie raccontate da Tomasin. A proposito, c’è anche "Europa" nel titolo...Carneade, che era costei?

Riccardo Borghero

* * *

 

Non mi ha interessarto il tema
Freddo e impersonale

Assunta Picone

* * *

 

Questo libro mi ha fatto pensare come potrebbe essere l’Europa se fosse davvero un’unione come si sente sbandierare ovunque. La lingua sarebbe una sorta di Esperanto, come sembra essere il miscuglio utilizzato dai personaggi delle sette storie per comunicare tra loro. I racconti permettono di vedere squarci di vita quotidiana di persone normali - mercanti, vedove, viaggiatori, notai - che, facendo di necessità virtù, si esprimono utilizzando un guazzabuglio di lingue diverse – provenzale, francese, catalano, italiano, ma anche latino, greco e aramaico, successivamente l’inglese, anche se mai il tedesco, troppo ostico. Il maggior pregio del libro sta proprio nel non riferirsi a testi letterari o a personaggi famosi, ma a documenti liberi da qualsiasi preoccupazione letteraria. La mescolanza di lingue utilizzata dalla stessa persona è qualcosa di incredibile che mi ha affascinata e anche profondamente divertita perché, leggendoli con un’ottica odierna, molti dei brani riportati dall’autore sembrano discorsi storpiati apposta per far ridere, costruiti per le gag comiche dei film. Questi personaggi multilingui, capaci cioè di parlare più lingue nello stesso momento, mi sono sembrati dei geni ormai scomparsi: oggi possiamo essere plurilingui, conoscere cioè più lingue, ma possiamo solo passare da una all’altra, non siamo più capaci di usarle in contemporanea.

Tullia Roghi

* * *

 

Livio Zerbini, Traiano, Salerno Editrice Roma
Zerbini decide di dedicare questo libro all’imperatore Traiano, perché “su di lui non sono stati scritti molti saggi e biografie” benché “sia stato uno dei più grandi personaggi della Storia di Roma”, tanto che il Senato per la prima volta gli conferì l’appellativo di Optimus Princeps.
Il saggio ripercorre in modo chiaro, preciso tutta la storia di Traiano, fornisce una ricca bibliografia e una serie di utili cartine storiche.
Mi è piaciuta nelle prime pagine del libro l’attenzione dell’autore per l’origine di Traiano, uomo venuto dalla Spagna, mentre tutti i suoi predecessori erano originari di Roma o italici e sul formidabile strumento di integrazione e inclusione che ebbe l’allargamento della cittadinanza romana a tutte le province. Il saggio poi termina con l’accento sulla eredità culturale della storia di Roma, “ancora oggi viva e attuale, che ha contribuito con il suo mondo di valori, di idealità e innovazioni, anche tecnologiche, a costruire l’idea di Europa … anche grazie all’apporto significativo dell’imperatore Traiano, l’Optimus Princeps”.

Rita Piloni

* * *

 

Europa Romanza racconta tramite testi e personaggi l’utilizzo di diverse lingue tra cui appunto quelle romanze.

Anna Garbosi

* * *

 

La narrazione degli scambi culturali e delle corrispondenze dell epoca fanno ben capire lo sviluppo della tecnica linguistica e culturale di quei tempi..

Giuseppe P.