< Europei senza se e senza ma di  Guido Barbujani (Bompiani)

Qui di seguito le recensioni di EuropeiSenzaSeESenzaMa raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Faccio parte della generazione Erasmus, ho vissuto il passaggio dalla lira all’euro con euforia visto che per me significava solo non dover fare la fila al cambio valuta a Barcellona durante la gita dell’ultimo anno di liceo. Ho scelto scienze politiche all’università perché credevo nel prestigio delle istituzioni europee.
Non mi sono mai chiesta se mi sentissi europea, per me era un dato oggettivo e inconfutabile.
In questo saggio Guido Barbujani riesce a sradicare quelle convinzioni, diventate stratificazioni culturali nel corso dei secoli, su cui si è fondata negli ultimi 70 anni una progressiva, seppur fragile, convergenza identitaria. Sentirsi europei è stata una necessità per rafforzarsi sul piano internazionale ma ogni volta che più gruppi si uniscono c’è il rischio di lasciar fuori qualcuno, di andare a creare confini geografici e culturali che conducono a frizioni, discriminazioni, tendenza all’elitarismo.
Barbujani è chiaro, non siamo europei, i veri europei si sono estinti, noi siamo gli eredi di coloro che sono arrivati in Europa e che hanno poi sostituito la comunità di neandertaliani. Ce lo dovremmo ricordare tutti i giorni che siamo dei migranti.
Lo stile di Barbujani è leggero, ironico, efficace ma mai superficiale. Riesce ad avvicinare elementi distanti sia da un punto di vista di complessità che di distanza temporale.

Claudia Gifuni

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Tema sicuramente affascinante e che apre la mente a nuove e forse impreviste valutazione sulle origini dei popoli che abitano il mondo.

Gaetano Benedetto

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Il libro affronta temi scientifici con un linguaggio raggiungibile anche ai non esperti. Scorrevole e interessante. Concede il lusso di potersi fare una propria idea sulla natura umana e sulla genetica della razza europea.

Erica Barbieri

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Un libro da leggere alla faccia dei numerosi razzisti che popolano il nostro paese
Si parte da lontano e si arriva ai nostri giorni
I nostri politici forse non hanno ancora capito la globalizzazione il mondo che è cambiato
Sono milioni di anni che le popolazioni girano, migrano si fermano e poi riprendono a muoversi
Tutti abbiamo antenati arrivati da chissà dove
Divertenti le descrizioni e l’uso dell’io e del voi
(Non giocate bene a cricket voi italiani)

Claudio Nobis

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Molto avvincente! L’ho letto tutto d’un fiato.
L’argomento trattato mi ha interessato, il testo l’ho trovato scritto molto bene, scorrevole e senz’altro credibile. Molto bello.

Mariella Carrara

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"Europei senza se e senza ma" di Guido Barbujani è un libro molto scorrevole, frutto di quella divulgazione divertente e accattivante che in questo caso fa riflettere a fondo sul concetto di europeo, dai Neanderthal ai Sapiens. Non posso però perdonare le sole due pagine di note che trovo troppo poco per un libro tanto "vasto".

Giuseppe Parisotto

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Lo scontro tra gruppi umani differenti per aspetto e cultura ha caratterizzato l’Europa findalle sue origini 40mila anni fa. Il contatto e le contaminazioni culturali hanno portato alla formazione europeo, con uno stile chiaro e leggibilissimo anche dai non addetti ai lavori l’autore ci propone un percorso di ricerca metodologica e archeologica che ha portato all’identità europea. Consigliato!

Deldec

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"Europei senza se e senza ma" è un libro che affronta il rapporto tra i nostri antenati, i Cro-Magnoidi, e i Neanderthal. A mio avviso i punti di forza del libro sono almeno tre. Innanzitutto, ho apprezzato la precisione ed esaustività scientifica con cui l’autore illustra e confronta le varie teorie che sono state formulate nel tempo su questo tema. A questo si aggiunge lo stile accattivante e veloce che ha usato, capace di rendere comprensibili anche argomenti con cui molti potrebbero non avere familiarità.
Infine, ho trovato molto interessanti i riferimenti e le considerazioni fatte sul presente che, specialmente nell’ultimo capitolo, ribadiscono con forza a chi nel frattempo se lo fosse dimenticato che "la scienza dimostra solo, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il diritto di appartenere a questa Europa non può derivare dalle nostre radici biologiche".

Elisa Rubin

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Un libro illuminante per le tematiche che tratta, al quale va, nonostante tutto, il mio voto. Perché l’autore si propone di coniugare genetica e geopolitica: il risultato è ammirevole, ma la difficoltà del tema (del doppio tema) lo porta ogni poche righe a rielaborare le premesse del libro, rendendo tutto molto cervellotico. E ci si perde nei tanti, troppi dettagli paleontologici e archeologici che, oltre a sviare da dette premesse, risultano confondenti per i non addetti ai lavori, oscurando quanto di buono ed interessante (e ce n’è pur tanto) si desidera imparare e conservare da questa lettura.

Luigi Apa

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Europei senza se e senza, mi è piaciuto molto. Argomento affascinante, scrittura accattivante. Uno stimolo all’approfondimento pur non essendo la mia materia.
Uno spunto di grande attualità davanti alle politiche che ci aspettano. Unico neo la copertina, che forse in formato pdf non rende.

Barbara Amali

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Il libro di Barbujani risulta subito coinvolgente. A partire dall’estinzione dei Neandertaliani, i veri europei ai quali noi Sapiens ci siamo sostituiti, arriva a ragionare al più ampio concetto di Europa nel tempo presente e di come sia falsata l’idea che abbiamo degli europei come popolo. Il libro risulta scorrevole e di piacevole lettura, molto interessante anche nei contenuti e per le riflessioni che porta a fare sul rapporto fra cultura e genetica e di come, alla fine, sembri contare di più la prima rispetto alla seconda.

Elena Cicalini

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Scritto in modo chiaro e scorrevole. Lettura interessante

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Torna in libreria un classico sul tema delle migrazioni dei popoli: sull’argomento la scienza ha fatto negli anni passi da gigante, eppure restano ancora radicati pregiudizi.
Il volume uscì con successo 13 anni fa e viene ripubblicato ora in edizione economica. L’autore lo ha aggiornato e riscritto in larga parte, per tener conto degli ultimi dati e delle ultime scoperte.
In poco tempo sono cambiati infatti sia i dati scientifici di cui disponiamo, sia il contesto sociale e politico in cui viviamo.
Dice l’autore : "La genetica, per cominciare, ha fatto progressi, alimentati da formidabili innovazioni tecnologiche. Se l’impianto dei nostri ragionamenti è rimasto lo stesso, i lavori fondamentali di Luca Cavalli-Sforza e Robert Sokal innestati sul tronco del pensiero darwiniano, tanto di quello che tredici anni fa si poteva solo intuire, adesso lo si può andare direttamente a vedere: nel DNA di milioni di europei, del passato e del presente."
Nella sua magnifica introduzione all’edizione del 2021, l’autore insiste come sia indispensabile rifiutare le semplificazioni e soprattutto il pregiudizio che nei geni sia scritto il destino dei popoli e degli individui che li compongono.
“Tutto quello che sappiamo o crediamo di sapere ci porta a concludere che c’erano, una volta, i veri europei: ma non eravamo noi, erano i neandertaliani, e una migrazione dall’Africa li ha portato a estinguersi.” conclude l’autore. “ Noi discendiamo da quegli africani: e dunque, anche tredici anni dopo la prima edizione di questo libro, continuo a credere che non c’è più, da nessuna parte, qualcuno che possiamo chiamare veramente europeo, senza se e senza ma.”
I libri di Barbujanni hanno alla base l’obiettivo di farci riflettere su quanto le teorie della razza, che pure hanno generato sofferenze e conflitti enormi e reali, si siano rivelate irrealistiche, incoerenti e incapaci di farci comprendere la natura delle nostre differenze; e quanto le soluzioni illusoriamente semplici- fili spinati, muri, quote di immigrati, fogli di via- siano incapaci di risolvere problemi complessi come quelli che nascono dalla convivenza fra persone di provenienze diverse, portatrici di diverse esperienze, stili di vita e convinzioni.

Maria Grazia Caldirola

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ironico ma profondo

Paolo Cunial

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Europei senza se e senza ma di Guido Barbujani è un libro di non facile fruizione, ma indispensabile per tutti coloro che si interessano di alcune discipline scientifiche come la genetica e, in particolare, la genetica delle popolazioni. La divulgazione scientifica presenta insidie che possono spostare l’ago della bilancia verso la banalità oppure verso l’adozione di un linguaggio tecnico-scientifico di difficile comprensione. Barbujani, invece, ha la capacità di mantenere l’ago in perfetto equilibrio. Un libro per tutti? Forse no, ma è giusto che sia così, soprattutto in un momento in cui siamo presi d’assalto da comunicazioni pseudo-scientifiche. La genetica è il punto forte del saggio, ma lo è anche per la nostra vita, escludo l’aspetto puramente medico, perché può rappresentare il luogo di incontro tra varie discipline: storia e storiografia, antropologia e climatologia. Si aprono le porte verso il passato, ancora in parte da decifrare, ma, soprattutto, si creano i presupposti per una valutazione critica della nostra quotidianità e del nostro futuro. Il rischio è quello di appropriarsi del passato ai fini di sostenere ideologie deviate. Si usano concetti per isolare e dividere, come quello di identità, nozione fondamentale: “Bene l’identità, dunque, purché non crei artificiose contrapposizioni fra noi e gli altri. Il guaio è che le rivendicazioni di un’unica, forte identità creano inevitabilmente contrapposizioni e conflitti”. Barbujani parte da lontano per dimostrare che: “Non c’è nessuna radice unitaria europea, un’unica identità, una continuità, demografica, culturale o religiosa a cui riallacciarsi. C’è invece un intreccio di radici e di identità, e forse è questa la caratteristica che può dirsi più europea: la pluralità di lingue, popoli, tradizioni e culture”. Non esiste lo spazio per idee imperanti di populismo e sovranismo. Purtroppo i nostri politici, a livello planetario, non solo non sanno dare risposte concrete per guidare le giovani coscienze, oggi sempre più alla deriva, ma, sembra, che si divertano a godersi la vita giocando a Risiko.
Un saggio da avere come testo di consultazione per i numerosi concetti definiti e per gli eventuali approfondimenti: dall’antropofagia, alla climatologia con il forte imprinting sui nostri comportamenti; dal concetto di gene fondatore a quello di deriva genetica, termini di grande significato scientifico e di particolare interesse per coloro che si occupano di genetica clinica.

Giampiero Volpe

Giampiero Volpe

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Dalla preistoria, dai nostri antenati, da quarantamila anni fa ad oggi il passo è breve e oltre che breve è anche e soprattutto estremamente attuale, interessante, ricco di informazioni e spunti per riflessioni e non manca neppure un pizzico di ironia. Tutti questi elementi e la scrittura fluida di “Europei senza se e senza ma – Storie di neandertaliani e di immigrati” aiutano a capire una materia complessa, che non trattiamo tutti giorni, ma che è parte fondante e quotidiana della nostra vita, passata e futura.

Federica Gonnelli

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Il Libro del Prof.Brabujani si innesta nel solco tracciato da Cavalli Sforza, tra divulgazione e accademia. Il testo è una nuova edizione, riscritta per i 2/3, di un volume pubblicato nel 2008. Quali sono i veri europei? Non noi, i “veri” europei, gli uomini di Neanderthal, sono stati scalzati, fino ad estinguersi. Quella che oggi è la popolazione europea ha una struttura biologica complessa e che la stessa identità europea è un costrutto “politico” di difficile definizione e che non è dato una volta per tutte.
Per gli appassionati di biologia e paleontologia è un testo più che consigliato, per chi ha altri interessi magari la parte “più scientifica” può risultare noiosa. Di sicuro non è noioso il piglio del professore che tende una mano anche a chi non ne sa niente. Molto importante il glossario.

Teresa Catenaro

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Il libro parte dallo spunto di un possibile ingresso della Turchia nell’Unione Europea per tracciare la storia migratoria del popolo europeo attraverso lo studio di DNA e geni. Passando dall’uomo di Neandertal (vera razza europea ormai estinta) all’homo sapiens (proveniente dall’Africa e vero colonizzatore del territorio europeo da cui discendiamo), attraverso glaciazioni, ricerca di cibo, nascita dell’agricoltura ed età del bronzo, vengono ricostruite le tappe fondamentali della storia dei vari popoli che hanno abitato o abitano l’Europa.

Francesca Migliavacca

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Europei senza se e senza ma - Forse in un confronto con un altro testo avrei potuto sceglierlo come preferito. Affronta un argomento impegnativo nei contenuti e nella preparazione tecnica necessaria per comprenderlo appieno, tuttavia è sviluppato in modo armonico e fluido tale da risultare piacevole alla lettura, interessante e coinvolgente. Concetti e dati espressi in modo chiaro, in sequenza calibrata e non banalizzati. In alcune parti mi è sembrato indugiare troppo sull’argomento nei confronti di altre e inoltre, ma è un mio punto di vista molto personale, in alcuni punti è inutilmente biografico.

Roberto D’Urso

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Un dettagliato resoconto sulla storia dell’uomo, con ricchissimi riferimenti agli studi di genetica, di archeologia e di antropologia e i loro inevitabili intrecci.
Bravissimo l’autore nel rendere gradevoli e accessibili a chiunque informazioni e spiegazioni scientificamente molto complesse.
Si comprende che l’intento è (anche) quello di aggredire con fondamento scientifico certe posizioni razziste e suprematiste che purtroppo sono molto diffuse e causano gravissimi fatti di violenza e discriminazione.
Da giurista dico che, dato che non abbiamo alcuna speranza che chi professa o pratica queste idee si legga queste 300 pagine di straordinarie scoperte, sarebbe sufficiente che imparassero a memoria l’art. 3 della nostra Costituzione. Sono solo poche righe…

Manuela Massenz

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Che libro! Barbujani sa come attirare l’attenzione del lettore su materie complesse come la genetica. Lo si deduce anche dalla scelta dei titoli di alcuni capitoli di questo saggio (valga per tutti quello intitolato ’No good cricket in Italy’). La lettura scorre tra alterne difficoltà, in particolare quando si affrontano argomenti che richiedono un approccio più specialistico. Alla fine del percorso ci si accorge di aver avvicinato una materia affascinante e attualissima e si scopre che ’la scienza non è mai riuscita a definire gruppi biologici omogenei nell’umanità ’ e che gli Europei del titolo ,se sono mai esistiti, ’ non ci sono più da almeno 30.000 anni’ e questa constatazione diventa materia politica.

Isa Bonomi

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In Europei senza se e senza ma, l’autore, genetista di professione, con una scrittura molto semplice e comprensibile, dipinge in maniera semplice e dettagliata l’attuale panorama scientifico in materia di genetica e ci guida alla scoperta dell’identità europea. Un excursus che parte dall’uomo di Neanderthal e passando per gli antenati di noi europei arrivati dall’Africa, ci fa scoprire un’identità costruita attraverso migrazioni e contaminazioni, che a poco a poco hanno formato la popolazione che oggi chiamiamo europea.
Nonostante il rigore scientifico, la capacità di divulgazione dell’autore permette anche ai lettori poco ferrati in materia genetica di seguire il filo logico dei suoi ragionamento, oltre a offrire ottimi spunti di riflessione.

Anna Maria Corda

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Guido Barbujani
Europei senza se e senza ma
Storie di neandertaliani e di immigrati

L’autore è un illustre genetista e professore universitario, che con questo affascinante libro si propone:
a) di dimostrare che i “veri europei” sono gli uomini di Neandertal, perché è vero che l’Europa c’è ancora, ma «non c’è più, da nessuna parte, qualcuno che si possa chiamare veramente europeo, senza se e senza ma»;
b) di raccontare la storia attraverso i “geni”, perché nelle nostre cellule sono leggibili tracce delle genealogie e delle migrazioni e si può constatare che fino a poco tempo fa in Europa avevamo la pelle nera;
c) di convincerci, se proprio vogliamo parlare di radici, che abbiamo antenati dappertutto;
d) di esaminare l’“ambigua relazione” che c’è fra europei e indoeuropei.

Quello che colpisce di più in questo libro non è solo la grande competenza scientifica dell’autore, ma soprattutto la sua intelligente ironia e la straordinaria qualità della scrittura, che fa di questo scienziato un vero scrittore. E in effetti Barbujani è anche autore di libri che hanno ottenuto importanti riconoscimenti da parte della critica e dei premi letterari.

Armando Maglione

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Un buon libro, argomento interessante per capire meglio l’evoluzione dei migranti che siamo tutti noi.

Gabriele Corba

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Il libro descrive finemente dal principio all attualità tutto il percorso evolutivo e antropomorfico della specie umana fino alla modernità di un Europa multi genica e solidale non unanime ma stando al racconto del libro le mutazioni e transazioni umane portano fino ad una attualità che comprende l accoglienza e interazione multietnica aperta e universale.

Giuseppe P.

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Due bei libri pieni di spunti e riflessioni ma secondo me messo alle strette questo mi appare un po più ricco di contenuti

Stefano Della Melina

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Con un linguaggio semplice (ma mai semplicistico), con verve e una buona dose di ironia, l’autore ci illustra la vita e le abitudini del primo, vero europeo, l’uomo di Neanderthal, introducendoci alla teoria dell’evoluzionismo con un’occhiata non solo alla scienza, ma anche alla filosofia. 318 pagine sono un testo universitario, ma le pagine scorrono veloci. Bravissimo Barbujani!

Letizia Buccini

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buonasera. Innanzitutto grazie per i testi che mi avete inviato, entrambi di ottimo livello.
Per motivi personali non posso dedicare altro tempo alla lettura e mi vedo costretta ad esprimere la mia opinione senza averli terminati.
Scelgo il libro di Barbujani ma solo perchè l’argomento mi interessa e appassiona. In maniera chiara, comprensibile anche a chi non ha formazione specifica,
usando un italiano elegante, l’autore, attraverso un
percorso che spazia dalla genetica alla archeologia,dalla paleontologia alla geografia, spiega
chi siamo, da dove arriviamo, chi sono i nostri progenitori e permette di comprendere i nostri
pregiudizi e e l’inutilità degli stessi (nel libro c’è molto di più). Ovviamente non è un libro di barzellette e la
lettura richiede impegno e concentrazione, ma questi
sforzi sono ampiamente ricompensati: alla fine hai

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Libro affascinante, viaggio di grande erudizione in un campo estremamente affascinante. Le cui conseguenze lasciano allo stesso tempo stupiti e grandemente interessati.
Stupiti perché convivere in pace, vecchi e nuovi cittadini, ci sembra difficile. Grandemente interessati perché è una cosa inevitabile. Un problema identico si è posto con ben altra urgenza quarantamila anni fa, quando i veri europei, gli uomini di Neanderthal, hanno visto arrivare dall’Africa i Cro-Magnoidi, i nostri antenati. Da allora due gruppi umani diversi nell’aspetto, nella cultura e nel DNA, probabilmente due diverse specie umane, hanno coabitato per millenni: ma alla fine i vecchi europei si sono estinti. Dalla loro scomparsa, attraverso migrazioni, contatti e contaminazioni, a poco a poco ha preso forma la popolazione che oggi chiamiamo europea, i cui abitanti hanno avuto una storia che ci appare complessa anche oggi che i test del DNA possono rivelarci le nostre caratteristiche più nascoste.

Paolo Diaz de Santillana

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In questo libro Guido Barbujani ci spiega che il celebre Uomo di Neandertal abitava l’Europa in tempi lontani ma non è l’antenato degli Europei moderni perchè si è estinto. Invece, noi discendiamo da immigrati africani con la pelle scura, alla faccia (letteralmente...) dei tanti razzismi nostrani. Il libro è interessante e tratta anche aspetti più recenti della genetica delle popolazioni europee. Lo stile è divulgativo, non accademico, ma il curriculum dell’Autore e un’ampia bibliografia commentata garantiscono sulla accuratezza scientifica del testo. Solo un piccolo suggerimento: avrei gradito qualche figura in più, magari a colori, e soprattutto un’immagine ricostruita del mio antico avo, homo sapiens, africano e nero.

Guido Finazzi

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“Europei senza se e senza ma” si attesta come uno dei saggi da poter leggere per comprendere la propria storia. Crediamo ormai di sapere tutto ciò che riguarda la nostra storia in realtà c’è un mondo semi-sconosciuto che ci porta ad indagare sui Neanderthals, i veri europei ormai estinti. Tramite letteratura scientifica, studi di paleontologia e genetica si arriva alla conclusione che le razze non esistono e sono soltanto lo specchio tramite il quale nascondere le proprie paure più profonde.

Xavier

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Europei senza se e senza ma
Il saggio è un esempio mirabile di come si possa fare divulgazione scientifica senza perdere la connessione con la realtà dei nostri tempi. A partire dalla tesi di fondo (i “veri” europei erano i neandertal, soppiantati poi dai sapiens provenienti dall’Africa), ogni dettaglio ci porta a collegare il dato scientifico della storia del pianeta con le problematiche più attuali: i cambiamenti climatici, la sovranità alimentare, il dialogo tra le culture.
L’impianto del saggio è robusto, con ricco apparato bibliografico; le note autobiografiche, gli accenni alla vita quotidiana e una pregevole ironia, sempre perfettamente dosata, rendono la trattazione scorrevole e coinvolgente.

Paolo Degli Esposti

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È stata una lettura piacevolissima e molto istruttiva.
L’autore ci accompagna con grande competenza scientifica e con una prosa leggera e a tratti ironica, in un viaggio che ci riporta a milioni di anni fa per ricercare le nostre origini.
Gli argomenti affrontati sono supportati scientificamente ed espressi in maniera semplice, comprensibile anche per un profano e portano il lettore ad appassionarsi ai processi evolutivi della specie umana che ha popolato nelle varie epoche il continente europeo.
A mio avviso il capitolo delle conclusioni potrebbe essere più sintetico.

Liviana Di Stilo

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Dal titolo mi aspettavo un saggio sull’europeismo. E invece mi sono ritrovata a fare i conti con i nostri antenati Neanderthal e con i segreti nascosti innel nostro DNA.
Scrittura scorrevole, Barbujani suscita curiosità in materie non di facile conoscenza e delle quali ha una grande padronanza.
Confesso di essermi persa nei meandri degli argomenti trattati, che non sono proprio il mio pane quotidiano.
Come quasi sempre dopo la lettura di un saggio, cresce la voglia di saperne di più.

Aurelia Mutti

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“Europei senza se e senza ma” è un saggio di Guido Barbujani, uscito all’incirca 13 anni fa, che è stato aggiornato e in larga parte riscritto nella sua riedizione del 2021. Anche se è un trattato di genetica che cerca di spiegare quali siano le “vere” origini della specie che popola l’Europa (spoiler: per scoprire alla fine che anche noi europei veniamo dall’Africa), ha numerosi risvolti politici e sociali. La scrittura non è mai pesante e il saggio scorre piacevolmente anche nelle parti più tecniche, laddove vengono descritte le teorie e gli esperimenti dei genetisti mondiali. Lettura interessante.

Daniela Russo

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Questo saggio divulgativo ci fa capire come una cultura tecnica e scientifica possa elevare le nostre idee tanto quanto la cultura umanistica e purtroppo quanta ignoranza imperi ancora nella nostra società.

Veruska Serafini

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Con questa ripubblicazione, abbondantemente rivista e aggiornata rispetto all’originario testo del 2008, il Prof. Guido Barbujani, genetista e scienziato di chiara e riconosciuta fama mondiale, ci fa percorrere un accattivante excursus storico ultra millenario circa l’evoluzione, dalle prima forme di vita alle odierne società.
Seppur con il rigore che la materia e i temi trattati richiedono, la lettura risulta agevole e accessibile. Con destrezza e abilità narrativa sono sviluppati concetti complessi di biologia e genetica, appassionando anche il lettore non esperto, quale ad esempio è il sottoscritto.
Diversi sono i messaggi che ho avuto modo di cogliere e che ritengo di molta importanza e di comune senso sociale anche per un non addetto ai lavori, mi limito ad accennarne alcuni.
Gli enormi progressi fatti dalla genetica nell’ultimo decennio, in particolare sullo studio del DNA di un numero impressionante di individui, reperti e artefatti del passato, permettono comparazioni sempre più efficaci tra passato e presente aprendo nuovi e stimolanti orizzonti alla ricerca, al pensiero scientifico e correlate nuove teorie da indagare e dimostrare.
Gli europei non esistono più, oggi siamo tutti mescolati, multiculturali, discendiamo dalla "fusione" tra Neanderthal europei e Sapiens africani e le nostre identità sono tutte costruite attorno a questo incontro avvenuto tra i 40.000 e 70.000 anni fa. Soprattutto non esistono più le razze, concetto che secondo l’autore oggigiorno non corrisponde ad alcuna entità scientificamente riconoscibile e inutile per comprendere le basi delle nostre differenze biologiche e culturali.
Lettura consigliata a chi è davvero interessato ad approfondire i fondamenti delle nostre radici di persone che formano le società attuali.

Fabio De Biasi

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Un viaggio alla scoperta delle nostre origini, ci fa riflettere su quanto poco ne sappiamo della nostra storia remota, ma di che mondo affascinante fosse, quello popolato dai Neanderthal.
Un’Europa del tutto differente da quella che conosciamo, dove l’uomo dovette affrontare climi rigidi ed insidie. A cosa andremo incontro nel futuro, che tracce nasconde il nostro DNA? Un libro che ci fa riflettere sull’individuo, il senso di comunità, l’evoluzione e il "Non sense" di concettualizzarci divisi in razze, siamo unici come individui ma siamo una miscela di geni provenienti da differenti antenati.

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Si può dire tanto di noi, oggi, parlando degli uomini di Neandertal? Si può riflettere sull’Europa volgendo lo sguardo a 40 mila anni fa? Certamente; grazie alla bravura dell’autore che, ottimo divulgatore, prende per mano il lettore e lo conduce attraverso temi non semplici stimolando interesse e curiosità. Vince la sfida perché alla fine del “viaggio” mi ha lasciato la voglia di saperne di più, di approfondire oltre.

Fabio Pasotto

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Il libro del Professore Barbujani Guido mi ha fatto comprendere la storia di noi Europei nei millenni che ci hanno preceduto. La provenienza genetica, le migrazioni e la stanzialità dei popoli, la mescolanza e le integrazioni culturali, ma anche le guerre, hanno plasmato l’evoluzione degli uomini, che siamo noi Europei. Ho trovato molto istruttivo la trattazione sugli "Immigrati" e sono convinto che questo libro fosse adottato e inserito in programmi scolastici della Scuola Secondaria Superiore. Perlomeno per rendere chiarificazione ai nostri giovani del modo di relazionarsi con gli "Immigrati" di ogni parte del mondo.

MARIO CENTINEO

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Molto attuale interessante la tesi dimostrata da ricerche sul DNA che gli europei discendono dai neandertaliani migranti dall’Africa! E’ scritto in modo comprensibile e nell’insieme piacevolmente leggibile, a volte un po’ noioso quando approfondisce le varie ricerche scientifiche.

paola confalonieri

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Il libro è stupendo fruibile e colto

Fanny rancan

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Anche se il tema trattato può sembrare un po’ troppo scientifico, Europei senza se senza ma è un libro che definirei illuminante, e definisce, alla faccia del razzismo strisciante di questi tempi, la comune origine del genere umano. Molto bella anche la storia dei neandertaliani.

Paolo Pastorino

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EUROPEI SENZA SE E SENZA MA

Il viaggio affascinante attraverso le civiltà da cui ha preso forma la popolazione che chiamiamo europea, lasciando qualcosa e assimilando qualcosa, è tanto approfondito e interessante che tutti noi vorremmo farci antropologi, archeologi, biologi, ricercatori, alla scoperta di un patrimonio nascosto che potrebbe riservare ancora tante stupefacenti sorprese. Molto interessante l’ipotesi di un “pensiero” più elevato nell’uomo di Neanderthal al ritrovamento di un osso con fori che potrebbe essere stato strumento musicale, e di alcuni pollini accanto a ossa, che potrebbero ipotizzare un primitivo culto dei morti. Lungo il cammino della narrazione ci rendiamo conto di come ogni rivendicazione di un’identità univoca poggia su presupposti sbagliati: infatti non c’è nessuna radice unitaria europea, c’è invece un’intreccio di identità, pluralità di lingue, di popoli, di tradizioni, di culture: contributi che hanno continuato ad arricchirla e ridefinirla.
Le scoperte narrate “catturano” il lettore ma il linguaggio e i riferimenti sono espressi in un lessico piuttosto complesso, privilegiato per gli “addetti ai lavori”.

Lucia Fornaini

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Ma chi sono gli europei? I romani? I greci? Dove nascono le nostre radici?
Per cercare i veri europei, siamo in ritardo di circa trentottomila anni, quando si sono estinti: i veri europei infatti erano loro, i neandertal. Poi, colpo di scena, si svilupparono i sapiens che nascono dalla commistione degli europei con gli africani.
In questo saggio l’autore, attraverso una rigorosa disamina che tocca genetica, antropologia, geografia, economia, riesce a sradicare alcune convinzioni che sono quelle alla base di tutti i movimenti xenofobi.
Tuttavia rimane comunque un libro ostico nonostante qualche episodio scritto con una buona dose di humour

Chiara Boccardo

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Studiando i tesori del Museo Archeologico di Napoli lo scrittore ci guida in mille storie ricche di dotti riferimenti che vanno dall’antichità ai giorni nostri. Scritto molto bene e sicuramente libro da consultare e rileggere con calma. I tesori del museo parlano di antiche culture, di commerci, di legami e la cultura è un bene che accomuna i popoli, o dovrebbe farlo. Come sicuramente successe per gli artefici di quelle opere d’arte, specialmente gli autori degli affreschi di Pompei veramente cosmopoliti dal punto di vista culturale. Le loro opere sono una sorta di enciclopedia del sapere dell’epoca, almeno per l’autore. Quindi il Mediterraneo ha portato i popoli a incontrarsi unendo Oriente e Occidente e questo può succedere ancora.

Fabio Frigeri, 69 anni, insegnante in pensione di

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Europei si, ma in realtà’ siamo tutti molto più che europei, siamo una unica razza umana, geneticamente e non solo. Questo e’ il messaggio di fondo che l’autore dimostra con rigore scientifico partendo dalla affermazione degli homo sapienza sui cugini Nehanderthal, partiti dall’Africa , nero di pelle hanno poi dato origine a tutte le varianti oggi osservabili nel mondo. Messaggio apparentemente banale, ma per nulla scontato. Una prosa che cerca di essere leggera, in alcune parti scorre via, ma in altre le argomentazioni scientifiche prendono il sopravvento ed il saggio perde la sua forza divulgatrice e rischia di essere per soli addetti ai lavori. Abbiamo antenati dappertutto e non è possibile avere una relazione chiara tra geni, popoli e territori e su questa osservazione scientifica di innesta la considerazione sociologica che i sovranismi etnici non hanno senso di esistere. Abbandonato per un attimo lo studio del DNA l’autore si concentra nell’analisi di lingue e religioni, alla ricerca di una radice europea comune, dimostrando esattamente il contrario ovvero che esiste piuttosto un intreccio di pluralità di lingue , tradizioni e culture in continuo divenire , luogo di transito di genti, mescolanza di culture. In sostanza l’autore smonta ogni illusione di ricerca di identità etniche basate sulla genetica, ma anche sulla identità culturale dei singoli paesi europei, riconoscendo nel modello federale il più idoneo per l’Europa del futuro.
Libro interessante, rigoroso scientificamente , ma anche prolisso e dispersivo in molti tratti rischia di essere adatto a soli appassionati alla materia

Marco Ceriotti

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Molto interessante l’argomento e coinvolgente la narrazione anche non sempre scorrevole.
Pone molte domande e riflessioni sulla nostra
presenza sulla terra. Stimola ad approfondire la conoscenza di noi stessi.

Bruna Merzari

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Questo saggio ha il principale pregio di essere prima di tutto una lettura appassionante, divertente, rigorosa dal punto di vista scientifico ma mai pesante. In alcuni passaggi mi sono trovato a sorridere per l’arguzia dell’autore.

Marco Miroballo

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Sono molteplici le motivazioni che mi hanno portato ad apprezzare e amare questo bel saggio.
Prima di tutto il tema, che ho trovato subito interessante e intrigante: perché non andare a curiosare, approfittando delle più recenti acquisizioni antropologiche, tra gli antenati (o supposti tali) dell’uomo odierno?
Subito dopo, ho iniziato a comprendere come tali indagini potessero consegnarci nuove consapevolezze, non prive di interessanti e sorprendenti rivelazioni, riguardo alle nostre vere origini.
E il viaggio (la lettura) è continuato senza cali di tono, ricco di nuove tappe, stimolanti informazioni e mantenendo un filo narrativo lineare, dotato di un suo sviluppo logico e ben comprensibile.
Ritengo si tratti di un’opera divulgativa di alta classe, che sa coniugare rigore scientifico ad accessibilità e chiarezza.

Fabio Carletti

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Non posso non votare questo libro perché sono un’appassionata di storia.

Rosa Francesca Farina