< Eva dorme di  Francesca Melandri (Bompiani)

Qui di seguito le recensioni di EvaDorme raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Valutazione libri

1. EVA DORME
Scrittura fluida, precisa, capace di caratterizzare fatti che spesso a scuola vengono ignorati, sebbene rappresentino una parte oscura della memoria storica italiana.
In alcuni tratti l’ho trovata però, particolarmente pesante, ho fatto fatica a reggere l’attenzione, nonostante fossero le prime ore del giorno.
Nella fase iniziale del libro ho recepito delle superficialità e scontati cliché nel descrivere il personaggio di Eva, ai giorni nostri. Allo stesso tempo, ho recepito un certo qualunquismo, piuttosto affrettato, nel "far fuori" Carlo.
Del libro mi è piaciuto il racconto storico, un po’ meno l’estrema pignoleria nel raccontare i fatti.
In alcune parti ho trovato delle ripetizioni, piuttosto fastidiose.
Nel complesso il libro non mi è piaciuto. Consiglierei però la lettura solo di alcune parti, per la correttezza della memoria storica di certi eventi.

SILVIA PALMISANO

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La forza è l’ambientazione storica e culturale. La debolezza è la mancanza di spessore psicologico delle due protagoniste. Sono belle, testarde e con dei cattivi padri. Quindi? Non si capisce nemmeno che rapporto abbiano costruito tra loro. Regge bene il meccanismo binario della narrazione, anche se il viaggio di Eva è solo un espediente che non svela e non sorprende

Ursula Maffioli

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decisamente ben scritto; eccellente incrocio tra figure femminili del passato e del presente e storia del sudtirolo. Una sottaciuta simpatia femminista,
e una impietosa critica allo stato italiano, non disturbano.Scrittura corretta ed avvincente.

Carlo Pelfini

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Di "Eva dorme" ho apprezzato particolarmente l’originalità dei temi e il contrasto che la scrittrice è riuscita a creare tra la semplicità dello stile e la complessità della trama. La storia si svolge su due fronti: quello politico e quello familiare, uniti in maniera armonica e mai forzata. La ricostruzione della storia dell’Alto Adige è molto accurata, senza risultare mai pesante. Il lettore finisce inevitabilmente per sentirsi agganciato sia alla storia di una famiglia che a quella di un popolo intero.

Irene Diaco