< Fare profitti. Etica dell’impresa di  Franco Debenedetti (Marsilio)

Qui di seguito le recensioni di FareProfitti raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Purtroppo non ho potuto apprezzare molto questo saggio di economia poiché non ho le cognizioni necessarie per poterlo comprendere in pieno. L’argomento è molto specifico e la terminologia tecnica. Confesso che leggerlo è stato molto impegnativo. Oltretutto l’argomento trattato (profitti/società per azioni) non mi coinvolge e non mi interessa.

Mara Cerbini

* * *

 

Ammetto che questo genere di libri non sono molto vicini ai miei interessi e a ciò che nella mia consapevolezza so che difficilmente potrebbe interessarmi….eppure nonostante le 320 pagine sono rimasta stupita da come il tema mi abbia suscitato un grande coinvolgimento. Trovo originale la parte del ‘racconto’che inizia con una citazione di uno storico articolo di Milton Friedman in cui scrisse che la responsabilità delle imprese consiste nel fare più profitti possibile,nel rispetto delle regole fondamentali della società;il viaggio dell’attore nel mondo dell’impresa è molto ampio e tocca diversi temi. La parte prima,seconda e terza sono state più difficili da seguire, essendo una persona con poche conoscenze al riguardo e molti che come me non sono molto vicini a questo “mondo” o non ne comprendono le dinamiche interne in modo molto chiaro,si troverebbero nella stessa situazioni.Avrei posto più attenzione al significato della terminologia usata,se lo scopo dell’autore è cercare di coinvolgere il maggior numero di lettori possibili indipendentemente dalle loro preferenze.Nel cuore delle pagine del libro cioè la parte quarta e quinta sono state molto esaltanti,comprendere da un altro punto di vista il cosiddetto mondo dei “bit”,il mondo aperto del digitale e la sottovalutazione che hanno avuto gli stati nel non limitare la loro libertà quando ancora erano “vulnerabili”. La privacy,il dark web,l’uso della pubblicità come mezzo per pagare l’uso dei social facendoci diventare il mezzo di scambio tra coloro che vendono la pubblicità e facebook,instagram e tutti gli altri siti e social che utilizziamo. Parlare anche del periodo pandemico ha aggiunto maggior interesse nella lettura, in quanto ci troviamo ancora dentro come Dante nei gironi infernali ma nonostante questo avere un pensiero più chiaro di cosa è avvenuto e cosa sta avvenendo veramente e non solo sapere le notizie selezionate e inculcate nelle teste di molti italiani da parte di giornali che dipendono sempre da qualcuno più al di sopra di loro. Finisco questo commento pensando con piacere a questo libro e anche alla grande possibilità che ho avuto nell’ampliare le mie letture e che da oggi cercherò di non impormi dei limiti a causa dei miei affettati pregiudizi.

Giuseppina Meo

* * *

 

Saggio estremamente tecnico con linguaggio che, per una profana come me che si occupa di tutt’altro, è stato estremamente difficile da seguire. Di lunghi tratti,nonostante riletti più volte , nonostante il glossario, ho afferrato vagamente il significato. Mi è piaciuto come è stato diviso, interessante la sezione sulla pandemia e le sue considerazioni. Scrittura secca ma impeccabile e forbita. Sicuramente ha arricchito la mia esigua conoscenza in materia di finanza e di società per azioni ma se non si è avvezzo a quel mondo la fatica nel seguirlo alla fine supera il piacere della conoscenza e dell’arricchimento culturale.

Marta Di Mario

* * *

 

Pur non essendo un’esperta di economia ho letto con piacere entrambi i libri proposti. In "Fare profitti" di De Benedetti, l’autore è un sostenitore del liberismo e del fatto che, in qualche modo, si dovrebbe azzerare la responsabilità sociale delle imprese per aderire a quello che Friedman scrisse in un articolo del NYT magazine, che l’unico vero obiettivo delle imprese è fare profitti, nonostante aggiunga, nel rispetto delle regole della società e dei costumi etici della stessa, senza inganni o frodi. Creare ricchezza tenendo separati gli interessi economici da quelli politici quindi senza farsi dettare l’agenda da poteri territoriali, sindacali, ambientali o autorità religiose. Insomma, le imprese devono fare profitti per remunerare gli azionisti. Nel libro viene analizzato il cambiamento del modello capitalistico dopo la rivoluzione digitale e nel contesto della globalizzazione dove, secondo l’autore le disuguaglianze e la tendenza verso i monopoli, non è una responsabilità del mercato ma della politica. Questa analisi non mi convince pertanto, "fare profitti" non mi piace.

Donatella Ghizzi.