< Fenomenologia dell’impostore. Essere un altro nella letteratura modern di  Giancarlo Alfano (Salerno)

Qui di seguito le recensioni di FenomenologiaDellImpostore raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Nel complesso piacevole, ci sono più tecnicismi, il linguaggio è leggermente più complesso e di nicchia

Giorgia Peretti

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Il saggio "Fenomenologia dell’impostore" risulta affascinante e meritevole di un’analisi profonda e dettagliata da parte del lettore. La lettura è sopratutto indicata se il lettore ha conoscenza dei personaggi e storie narrate, ma può anche essere indicata come punto di partenza nella lettura dei manoscritti dall’autore presentati nel saggio. L’unico punto che viene a menomare il tutto è l’eventuale uso della prima persona da parte dell’autore, che può essere interpretata non come un espozione dei argomenti ma bensì come un’occasione per indurre il lettore a considerare validi gli argomenti esposti.

Adriana P. González Pizzio

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E’ davvero impressionante come Alfano riesca con maestria e dovizia di particolari a creare un puntualissimo e dettagliatissimo excursus di letteratura comparata senza mai perdere “il filo conduttore” della figura dell’impostore, del concetto di furto o mascheramento dell’identità dell’uomo moderno, della sua volontà di mutare il presente e il destino diventando un altro o fingendo di esserlo. Alfano ci mostra anche che “fingersi altri de sé” è un elemento costante della vita di ognuno di noi, nei sogni o con l’immaginazione, il “trasformare” ciò che desideriamo, anche l’impossibile, in realtà. Nonostante abbia trovato a volte faticoso mantenere l’attenzione per gli innumerevoli e dettagliati riferimenti letterari, è stata sia una lettura appassionante che una rilettura affascinante di aspetti che non avevo considerato di personaggi e opere della letteratura e critica letteraria moderna.

Mariella Palese

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“Fenomenologia dell’Impostore” è un saggio vero che parla di finzione. Impostato già nell’indice come se fosse una messinscena teatrale, l’opera di Alfano traccia uno studio, che è anche sociologico e antropologico, su figure della letteratura che si prestano al gioco performativo del travestimento e della retorica, facendosi rappresentanti dell’arte della menzogna. Martin Guerre, Lazarillo de Tormes, Tartufo. Iago, Barry Lyndon, Confidence-Man. Una serie di bugiardi grazie ai quali Alfano evidenzia un’evoluzione comparata del fenomeno dell’impostura in chiave comica e tragica, seguendo – con una certa consapevolezza sul tema – la tortuosa, affollata e rocambolesca linea letteraria su cui si muovono le opere prescelte, dagli autori del 1500 fino a Carrère e Cercas.

Simona Di Carlo

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L’argomento trattato è estremamente interessante e i riferimenti letterari sono davvero tanti e preziosi.
La lettura, però, non è facilitata dalle continue citazioni, soprattutto nella prima parte del libro, che risulta un po’ pesante.
Il capitolo 7, da solo, vale la lettura di questo saggio.
E’ "un piccolo libro nel libro" , se così posso dire.
E’ un piccolo tesoro.
Decisamente gli ultimi capitoli sono i migliori.

Emanuele Montanari

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Anche questo libro era molto interessante, nonostante abbia preferito il primo. L’ambiguità attira sempre l’attenzione, e la spiegazione dei vari personaggi mi è sembrata molto interessante.

Roberta Atzeni