< Fermare Pechino. Capire la Cina per salvare l’Occidente di  Federico Rampini (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di FermarePechino raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Rampini si legge con scorrevolezza pur affrontando tematiche importanti e complesse.
Mi fido di quanto scrive rispetto alla realtà cinese ma mi sfuggono alcune cose : critica l’economia cinese, il sistema scolastico ma allo stesso tempo apprezza e, per certi aspetti, lo pone a modello.
Lo trovo molto più indulgente verso gli USA anche se critica fortemente la sinistra americana e il sistema ostaggio del movimento "Black lives matter". Vedo in queste pagine una svolta verso il Trampismo da parte di Rampini

Margherita Bassu

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Sono da sempre un lettore di Rampini, ora passato alla concorrenza,(GEDI,sveglia....!!)
Anche in questo testo ho apprezzato la sua capacità di alternare l’analisi socioeconomica con
fatti e aneddoti che destano l’attenzione di quel lettore che, come me, predilige la lettura di romanzi alla saggistica.
Trovo anzi che la misura del saggio sia più congeniale a Rampini che non l’articolo (forzatamente sintetico)

ITALO BECCARIA

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Edward Burman e Plinio Innocenzi si lanciano in un’esplorazione a largo raggio della Cina di Xi Jinping, mostrando come la figura del Presidente sia un prodotto della storia dello Stato e del Partito. Se la prima parte si sofferma sugli aspetti storici, politici e culturali della Cina di Xi Jinping, la seconda introduce la sfida che eventi come l’elezione di Donald Trump e lo scoppio della pandemia di Covid19 hanno portato nella storia del Paese. Saggio interessante e dettagliato, a tratti molto denso e concentrato data la portata degli argomenti trattati.

Fabia Brustia

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Veramente un libro bello e interessante soprattutto per la prospettiva che Federico Rampini sceglie per parlare della Cina nel suo libro “Fermare Pechino”: confrontare aspetti culturali e sociali dell’America con quelli cinesi. Un paragone per poter illuminare delle similitudini che in effetti non sono di immediata evidenza ma che nel libro emergono con una buona definizione. E’ anche molto interessante vedere l’impatto che hanno avuto i leader cinesi nell’evoluzione della cultura cinese e comprendere molte tematiche, apparentemente distanti, ma che nella lettura complessiva del libro emergono come congruenti. E’ interessante scoprire quali complessità ci sono nelle relazioni con Taiwan, i paragoni tra Amazon e Alibaba, le tematiche economiche e ambientaliste. Una carrellata su tanti temi scritti in maniera chiara. veloce e accattivante.

Antonella d’Apruzzo

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“Fermare Pechino” è una lettura realmente unica,sin dalle prime pagine si annuncia la particolarità nel parlare delle dinamiche politiche,storiche, sociali di un colosso commerciale come è comunemente associata la Cina, ed è in quel “comunemente” che lo scrittore sorprende, in effetti chi si addentra nella lettura è accompagnato con destrezza nella storia dell’”altro” e capirà proseguendo che di altri non ne esistono. Esistono semplicemente diverse voci di una realtà . Dal mio punto di vista discernere fino alle radici di questo impero mi ha fatto riproporre ciò che erano le mie convinzioni e soprattutto ha donato una chiave di lettura della nostra società presente e passata e perché no futura.
Graditissima lettura davvero.
Sarà il mio carattere ma più una lettura mi sorprende più rimarrà impressa ogni sua parola. Lo ricorderò come “Una dolce scossa” e ne sarò sempre riconoscente

Maria Federica Rodríguez

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’Fermare Pechino’ è una lettura estremamente appassionante.
L’autore riesce ad aprire gli occhi dei lettori su temi al quanto delicati che riguardano il particolare rapporto Oriente-Occidente.
Partendo da un resoconto dettagliato sulla storia dello sviluppo della Cina come la conosciamo oggi, siamo catapultati in un universo parallelo, che mette in luce i punti chiave ed i meccanismi utilizzati da Pechino per raggiungere l’invidiabile posizione economica odierna.
I temi, contemporanei e di cultura generale, rendono la lettura piacevole e scorrevole.

Maria, Rosaria Pentangelo

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In linea con la chiarezza che caratterizza eloquio e analisi di Rampini, questo saggio è un interessante viaggio nelle dinamiche geopolitiche che intercorrono tra i due poli del mondo, problematiche in comune e contrasti perenni, con focus sulla storia cinese per provare a comprenderla. L’autore prova a darci delle risposte e lo fa con una scrittura fluida, semplice da seguire anche con 40 gradi.

Vito Stasi

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Interessante questo libro che racconta di una Cina ambiziosa ed emergente.
Superpotenza affermata ormai tanto sul piano tecnologico quanto su quello militare ha dalla sua un nazionalismo estremo e una censura che solo la letteratura di fantascienza riesce ad aggirare.
Armi queste spuntate per l’America che sembra arrancare di fronte ai colpi di quanti, dal suo interno, hanno abbandonato il sogno americano e la guardano come la responsabile dei mali del mondo.
Inquietante la ricostruzione delle origini del Covid, quanto la consapevolezza che per l’Europa è iniziato il "countdown" che la vede terra di conquista per le mire espansionistiche dell’America e della Cina.

Anna Maria Staffulani

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"Fermare Pechino" di Federico Rampini, è un libro molto interessante sulla Cina e sugli Stati Uniti di Byden. Ricco di notizie e informazioni, si legge facilmente, la scrittura è chiara e sempre comprensibile, ma c’è un però. Spesso le notizie si accavallano, i dati sono eccessivi e spesso non è ben chiaro dove l’autore"vuole andare a parare". Procedendo verso la fine del libro si fa sempre più fatica a leggere i vari capitoli, lunghissimi e ripetitivi.

Luisa Morizio

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La lunga permanenza di Rampini a Pechino e poi a New York gli ha dato grande conoscenza di questi due mondi dalla quale risulta una lucida analisi di queste superpotenze sotto tutti gli aspetti: militare, economico, sociale, tecnologico
A partire dai più rilevanti aspetti storici remoti o recenti di Cina ed USA ne ha derivato la spiegazione degli atteggiamenti dell’una potenza verso l’altra e verso il resto del mondo. La Cina pare essere vincitrice..

Francesco Vannucci