< Fratellastri. Come ho scoperto di essere figlio di Domenico modugno di  Fabio Modugno (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di Fratellastri raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Una biografia di un’anima fragile, un percorso doloroso verso la definizione della propria identità in una continua e spesso vana ricerca di rapporti veri e saldi sia nella famiglia sia tra gli amici caratterizza questo racconto il cui protagonista diventa, via via che ci si addentra nella lettura, sempre più efficace nel creare empatia.
Soprattutto nella seconda parte del racconto, un uomo sempre più maturo ci mostra, senza troppa enfasi ma con un giusto equilibrio, il difficile percorso di crescita che ha dovuto affrontare per riuscire a sciogliere il viluppo di inganni in cui si è trovato a vivere sin dalla nascita.
Attraverso una scrittura piana, che diviene sempre più sicura man mano che si procede nella storia, Fabio Modugno ci svela se stesso, la storia della famiglia di origine e della famiglia Modugno nel contesto della Roma bene anni Ottanta.
Riesce a tratteggiare con una certa forza alcuni personaggi complessi, in particolare quello della madre, che rappresenta l’altro fulcro della narrazione e a rendere con chiarezza il difficile rapporto psicologico madre - figlio.
Ci conduce fino alla conclusione di un lungo percorso, al termine del quale è un riconoscimento di paternità dal punto di vista legale, che però lascia l’amaro in bocca per gli anni di sofferenza, di solitudine e per quella maledetta sensazione di sentirsi fuori posto, difettosi senza sapere il perché.
Direi che la parte più debole del racconto sono i dialoghi, anche se l’autore ha scritto anche per il teatro, avrebbe potuto benissimo rinunciarci senza per questo perdere in efficacia, anzi.


BENIAMINA VIOLA

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Nel nome del padre.
Il percorso esistenziale di un ragazzo dopo la scoperta di essere il figlio "nascosto" di Domenico Modugno. Una sorta di biografia del grande cantante inserita nell’autobiografia dell’autore del libro.
Una cartolina in bianco e nero dell’Italia del secolo scorso.

Arcangelo Augusto Bloise

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Storia di una vita personale particolare e difficile, condotta sul filo di una analisi introspettiva scaturita dalla scoperta di essere il figlio di un personaggio famoso, Domenico Modugno, che rimane comunque sullo sfondo, inavvicinabile ombra monumentale.
Alla luce di questa verità, l’autore ricostruisce i suoi rapporti con una madre egoista ed algida, anche quando gli rivela la verità sulla sua paternità, con un padre violento, nelle parole e nei fatti, con la sorella e con i fratellastri, i figli di Modugno, in particolare con Marcello suo coetaneo.
La narrazione della vita di un “pariolino” ricco ed annoiato, tra droghe e vacanze, apparentemente inutile, viene riscattata, se così si può dire, dal progressivo dipanarsi del groviglio interiore dell’autore che, con uno stile spontaneo, non nasconde nulla del lavorio della sua anima, delle sue cicatrici e pure delle sue debolezze. Un’autobiografia che è il bel romanzo della crescita di un uomo.

Alessandro Giorda

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stile povero, colloquiale, figlio dei nostri giorni, sintassi e stile disimpegnati. Noiosissimo, non merita che ci si dilunghi in una recensione.

salvatore valvo

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Più che un saggio, un memoir, oggi tanto di moda.
La storia del figlio naturale di Modugno, che non conoscevo prima d’ora, non seguendo in genere il gossip nazionalpopolare, si fa leggere con un certo interesse, anche se la scrittura dell’autore mi è parsa sovraccarica di aggettivi e frasi idiomatiche, che producono un senso di artificio.

Donatella Condorelli

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Scritto molto bene e coinvolgente.

ELENA ROCCHI

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Non conoscevo la storia di Fabio Modugno e, sebbene il libro provi da subito a coinvolgere il lettore, ho faticato a procedere. Abbandonato.

Vito Stasi

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Avvincente, vero, toccante a tratti, questo libro narra la storia di un figlio "illustre" che scopre solo da adulto e dopo una lunga battaglia legale di essere il figlio di Mr. Volare.
Triste la storia se si considera che solo la prova del DNA risolve l’enigma togliendo spessore ad un uomo che avremmo immaginato volare alto anche nelle terrene vicende della vita.
Catartica la penna dell’autore nel descrivere stati d’animo che sembrano sciogliere gli irrisolti del lettore come solo la migliore arte riesce a fare.

Anna Maria Staffulani

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Autobiografia di un pezzo di vita di persona che è stato pubblicato probabilmente perché c’entra il famoso Domenico Modugno. Lungo ed estremamente dettagliato - sono riportati puntualmente dialoghi, svoltisi 30 anni fa! - descrive processi mentali e psicologici dello scrivente e rapporti con le altre persone coinvolte, ed è scritto benino ma con stile banale.
Per me senza interesse.

Carmelo De Rosa

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Una narrazione che salda con grande efficacia la vicenda personale dell’autore con fotografie messe ben a fuoco relative alle atmosfere e agli ambienti degli anni in cui si dipana la vicenda. Fabio Modugno racconta trentadue anni della sua vita, fino alla sentenza finale della Cassazione che ha riconosciuto che suo padre era Domenico Modugno, senza mai eccedere in drammatizzazioni gratuite ma facendo vivere al lettore quello che è stato il suo reale percorso emotivo con tutte le implicazioni in ambito familiare, affettivo, professionale..

Giancarlo Coccia