< Fuga dalla città. Milano-Italia. L’inchiesta sulla metropoli simbolo d di  Fabio Massa (Chiarelettere)

Qui di seguito le recensioni di FugaDallaCitta raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Fuga dalla città è un’inchiesta sulla Milano ammalata di pandemia. È il racconto, analitico e precisamente dettagliato, delle cicatrici che la città si porta addosso dopo il Covid. È la storia di Milano, ma potrebbe essere la storia di ogni metropoli che si è trovata ad affrontare un mostro che nessun piano regolatore avrebbe mai potuto prevedere. Un libro denso, ben argomentato, un viaggio tematico diviso in capitoli che si concludono con l’intervista ad un personaggio famoso che diventa testimone illuminante della crisi. Fabio Massa, con uno stile lucido e piacevole, ci descrive una città sdraiata, bloccata in un immobilismo che non le appartiene per dna. Rialzarsi sarà una sfida, che la storia di Milano, che si insinua quasi poeticamente tra le righe del saggio, ci fa sembrare più che fattibile. La mia preferenza va a questo saggio per la verticalità, lo studio e l’amore per l’argomentazione e la ricostruzione dei fatti che ho percepito dietro ogni riga.

Maria Cristina Venti

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’Milano è una città densa’ e tanti altri argomenti interessanti. Mi ha svelato tante cose delle quali non mi ero mai accorto e probabilmente mai interessato veramente. Da consigliare ai miei amici milanesi.

Marcello Carossino

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Milano era una metropoli moderna, ricca, piena di opportunità lavorative, punto di riferimento nazionale in vari settori: l’industria, il turismo, la cultura, la sanità. Ma dal 2020, la pandemia di Covid 19 ha cambiato tutto, fermando i turisti, svuotando gli uffici, mettendo in crisi la cultura e ponendo gli ospedali di fronte a un’emergenza che non erano in grado di affrontare. Questo saggio, molto accurato e ben documentato, descrive le trasformazioni avvenute in città in seguito al Covid, illustrando un disagio che rispecchia quello dell’Italia intera, e soffermandosi sulle relazioni tra politica, economia e cultura. Le interviste a figure di spicco della politica e della cultura forniscono ulteriori interessanti spunti di riflessione.

Maria Luisa Montanella

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Molto interessante anche se confesso di non avere molta familiarità con la città di Milano. Il capitolo sulle fragole e quello sui rider danno davvero da riflettere.

Riccardo Allerhand

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Fuga dalla città è il classico libro che sembra sia stato scritto proprio per te, é un libro che ti parla, leggerlo è stato per me come dialogare con una persona con cui mi intendo perfettamente, che ha avuto il mio stesso vissuto. E’ un libro nel quale mi sono trovata pienamente a mio agio, avendo bene in mente luoghi, persone e spesso anche episodi citati. In primis c’è naturalmente il grande amore per Milano in tutte le sue sfaccettature e nelle sue grandi contraddizioni. La grande Milano delle eccellenze e della immensa capacità di accoglienza e inclusività, ma anche la Milano delle odiose speculazioni immobiliari che la rende ostaggio di interessi finanziari che la deturpano in nome di un finto sviluppo territoriale (penso al nuovo stadio).
Scrittura scorrevole, mai noiosa e scontata. Ho letto questo saggio d’un fiato, trovando sempre spunti di riflessione interessanti. Fra le emergenze sociali più gravi, l’autore ha dato ampio spazio alla nuova schiavitù rappresentata dallo sfruttamento dei riders e della manodopera agricola. Sarà che odio profondamente che esistano vere e proprie sacche di povertà ignorate e abusi perpetrati alla luce del sole che ci portano indietro di secoli, non si può restare indifferenti rispetto alle agghiaccianti situazioni denunciate.
Unico neo: il libro in effetti è stato concluso nel gennaio 2021. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti e certamente la situazione socio politica è comunque cambiata rispetto a molte delle considerazioni formulate. Resta comunque un ottimo testo, che mette in risalto luci ed ombre di Milano e del suo territorio, da cui emerge chiaramente un grande amore per questa città. La fuga dalla città si capisce fin dalle prime battute che non avverrà mai, il legame è troppo forte, prevale la voglia di ridare vita a quell’incredibile momento storico pre Covid in cui Milano - grazie al grande fermento culturale e alla vitlità sociale che si respirava - era davvero una città unica al mondo.

Monica Peggion

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Non sono fanatico di Milano. E’ per me una città che si propone come capace, ma che fonda comunque il suo fare con una immagine falsa. Questo libro sembra confermare quanto penso. Scritto in modo fluido, con passaggi virgolettati che sintetizzano i pensieri con le parole dei protagonisti (nel bene e nel male), organizza attorno a sei capitoli che sono altrettanti temi "milanesi", notizie e avvenimenti degli ultimi anni che non lascia scampo a un giudizio di città di facciata. Il racconto sul lavoro senza diritti è quello che particolarmente mostra la violenza quotidiana, sulla quale si regge la "capitale morale". Poco spazio alla speranza, ma ne avrei voluta: conosco molte onlus e cooperative sociali di Milano che invece parlano un’altra lingua, quella della solidarietà, dell’accoglienza e dei valori umani. Milano potrebbe fuggire verso questa Milano nascosta. Forse è la parte che manca al libro, che può restare nello scaffale pronto a essere recuperato per fare memoria alla prossima brillante scenografia.

Luciano Franceschi

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Premetto che ne ho lette solo 60 pagine e non mi fa molta voglia di proseguire perché l’argomento non mi appassiona, pur essendo, obiettivamente, molto interessante. È scritto bene, con un linguaggio moderno e scorrevole, ma molto specifico, pertanto forse più adatto a persone che per motivi di lavoro, di passione politica e sociale eccetera, vogliono approfondire. Ci sono tanti nomi e tanti riferimenti a vicende che io non ho seguito granché, quindi c’era bisogno di molta attenzione nella lettura.

Alessandra Ferrante

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Una interessantissima chiave di lettura per una metropoli in continua evoluzione.

Giorgio Demuru