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Non pensavo si potesse scrivere un racconto così noioso su parte della vita straordinaria di Garibaldi, ma l’autore, con ostinazione non comune, è riuscito a rendere personaggi storici più stereotipati dei protagonisti di una telenovela sudamericana e indigeribile il più semplice dei dialoghi. Qualcuno gli comunichi per favore che riempire ogni pagina di dettagli dimenticabili denota un horror vacui severo.
Irene Bert
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Devo confessarlo, non ho amato molto questo libro. Ma credo sia un mio limite: non preferisco i libri che tendono ad enfatizzare la personalità di pesonaggi ricalcandone ogni tipo di caratteristica, soprattutto se sono realmente esistiti.
Ma la storia è interessante, ed è, secondo me, doveroso conoscerla!
Francesca Erra
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Nicoletta De Angelis
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Arrivare alla fine di questo libro è stata una sfida. Non tanto per la lunghezza ma più per le scelte dell’autore che non sono riuscite a trasformare uno spunto stimolante in una lettura che lo fosse altrettanto.
L’idea interessante è quella di raccontare da un punto di vista singolo un momento storico estremamente complesso, cosa non permessa in un manuale di storia, rendendolo più facilmente accessibile anche a chi non è un esperto del periodo.
Purtroppo il trattamento non è all’altezza del compito, sia in termini di scrittura che di approccio. La figura di Garibaldi è descritta in termini quasi agiografici, senza il minimo sforzo di critica o di riflessione anche nel caso dei comportamenti più controversi. Allo stesso modo di tutti gli altri personaggi si scrive come se fossero a lui non paragonabili, appiattendo le loro voci in una singola e indistinguibile.
La scrittura risulta poco articolata e ripetitiva e non riesce a uscire dalla gabbia di uno schema che viene ricalcato con regolarità nella descrizione delle vicende. La semplicità della prosa è a vantaggio della chiarezza ma unita alla poca varietà finisce per creare un’esperienza di lettura stancante e che non crea curiosità o voglia di approfondire le vicende narrate, un difetto quasi imperdonabile per un romanzo storico.
Nicola Scodellaro
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Susseguirsi di innumerevoli eventi senza mai riuscire ad infondere pathos o alcun trasporto. Ciò determina alla fine una lettura pesante e veramente poco coinvolgente. Non è un saggio storico ma vorrebbe essere un romanzo di quegli avvenimenti storici, a cui manca però tutto il coinvolgimento necessario, rendendolo asettico e tedioso. Anche la scrittura non mostra alcuno spunto letterario particolare. Noioso.
Leandro Gallina