< Geni nell’ombra di  Milly Barba e Debora Serra (Codice)

Qui di seguito le recensioni di GeniNellOmbra raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Seppure l’idea di trattare di persone che sono state messe all’oscuro dei loro successi, mi intrigava molto la lettura di queste pagine l’ho trovata noiosa, troppo piena di particolari inutili e una cadenza assolutamente noiosa, ho fatto fatica ad andare avanti. Mi sarebbe piaciuto fosse incentrato molto più sulla personalità, ma dopo tutto è un saggio e quindi non era molto possibile.

Francesca Vetrano

* * *

 

Storie sempre interessanti, talvolta curiose e quasi sconosciute, non di rado coinvolgenti. Le vicende, tratteggiate con prosa semplice ed efficace, rivelano le diverse ragioni che, nei singoli casi, hanno relegato nell’ombra gli scienziati di cui si narra. Certo il lettore può autonomamente trarre dai racconti l’insegnamento più vicino alla sua esperienza o alla sua sensibilità, ma – oltre a proporre godibili racconti – sarebbe forse stato utile che le autrici si soffermassero di più sulle caratteristiche individuali (proprie o degli antagonisti) che, insieme ai limiti oggettivi e alle circostanze esterne, hanno avuto un ruolo decisivo nel privare i “geni” dei successi che avrebbero meritato.

Paola Ivaldi

* * *

 

Per questa sessione il primo libro che ho letto è GENI NELL’ OMBRA di Milly Barba e Debora Serra. Molto interessante l’idea di raccontare le vite di geni che sono rimasti nell’ombra perché le loro intuizioni sono state sfruttate da chi poi è passato alla Storia.
Dal libro possiamo scoprire interessanti aneddoti sulle vite di Antonio Meucci che aveva costruito in casa sua il primo "citofono" per poter dialogare con la moglie malata da una stanza all’altra e che proprio la moglie, non capendo l’importanza della scoperta, ha venduto per poter pagare i debiti dovuti ad un suo periodo di assenza.
Trotula De Ruggero e le sue scoperte sulle cure di bellezza. Scheede che scopre il cloro come elemento ma non sarà lui ad attribuirgli il nome che tutti noi conosciamo oggi.
Tutte notizie interessanti ma presentate male. Tutti i personaggi di queste storie sono raccontati con le stesse modalità di una ricerca su Wikipedia.

GIACOMO DELLE NOCI

* * *

 

Diciotto capitoli, altrettante storie diverse per epoca, protagonista o vicenda, da leggere nella progressione del testo o scegliendole attirati dall’argomento o dal protagonista.
Una lettura piacevole e curiosa, documentata senza essere per specialisti, restituisce la vita di donne e uomini geniali dietro a scoperte che hanno cambiato il corso della storia e che, per eventi casuali, sfortuna, disonestà intellettuale e disparità di genere non hanno cambiato la loro dato che l’invenzione o la scoperta porta il nome d’altri.
A volte si cerca il riscatto dopo tante ingiuste successioni di eventi, più spesso si rimane colpiti dall’umanità e dalla tenacia di queste persone che, spinte dalla forza delle proprie idee, vanno avanti mettendo a disposizione i risultati raggiunti e le proprie conoscenze per il risultato cui ha teso il lavoro di una vita a prescindere dal riconoscimento ultimo.

Anna Fengite

* * *

 

Un saggio che si legge come una raccolta di brevi racconti biografici dal momento che nella narrazione delle vite dei geni nell’ombra agli aneddoti si alternano o riferimenti precisi e puntuali ai libri citati utili per ricerche, indagini e approfondimenti.
Interessante, divertente e a volte malinconico il confronto con lo sviluppo successivo delle idee dei geni presente alla fine di ogni storia che a volte risulta ancora più in ombra della loro stessa vita.

Rosaria Adone

* * *

 

Il tema dei geni nell’ombra è declinato nell’ambito scientifico, ricco ma un po’ ripetitivo.Avrei preferito anche che si allargasse a musica, arte e letteratura

Caterina Lenzini

* * *

 

E’ un insieme di brevi storie di geni che non ebbero gloria in vita per le loro scoperte o che furono offuscati da altri più intraprendenti o addirittura defraudati delle loro intuizioni e sperimentazioni. Le storie sono dense di rimandi, citazioni, descrizioni, note biografiche. Diversi soggetti coinvolti in attività di ricerca per lo più scientifica, spesso resa complessa da pochi mezzi a disposizione o da contesti familiari e sociali avversi. Il libro è interessante, se pur non omogeneo nella scrittura e poco strutturato per i temi affrontati. A tratti è anche ripetitivo, ad esempio, è fin troppo preponderante la narrazione di un mondo scientifico eternamente in competizione e in corsa con il tempo per poter ambire al premio Nobel. Poca enfasi all’utilità sociale e all’obiettivo concreto delle scoperte, delle nuove tecnologie e dell’avanzamento scientifico e dell’innovazione dei diversi contributi. Sono comunque presenti storie di ricercatori pronti al sacrificio personale fino a sperimentare su se stessi l’ efficacia delle proprie teorie.

Rosanna D’Urso

* * *

 

Un viaggio entusiasmante nella storia di scienziati, uomini e donne, che in oltre 1000 anni di storia hanno avuto successo ma non abbastanza da essere ricordati come quelli che invece hanno fatto grandi scoperte e hanno vinto premi Nobel. Le due autrici compiono un percorso inedito nella vita e nelle scoperte di 18 “numeri due”, con ricchezza di informazioni e arricchendo la narrazione con fatti delle loro storie personali.

Giorgio Grasso