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Un saggio che non pare tale perché l’autore immagina di attraversare la città e di parlare con una sua conoscente di Trieste e dei suoi nobili cittadini. Personaggi spesso non conosciuti al grande pubblico, ma nati in questa città o la cui vita si è legata ad essa: esploratori, artisti, letterati. E queste storie prendono perché particolari, alle volte toccanti che si collegano alla carriera giornalistica del suo autore e per questo lo rendono un libro molto interessante, piacevole e scorrevole che per questo prende fin dalle prime pagine e non è facile staccarsi
Marianna Rainolter
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Con un filo narrativo troppo sottile e ripetitivo l’autore collega le biografie di molti triestini. Le descrizioni sono molto ben fatte, contestualizzate, acutamente colgono il senso profondo delle tracce di queste vite e delle reti inevitabilmente prodotte dagli intrecci. Ricca rappresentazione di una varietà di bizzarre stramberie e di profonde depressioni, che alla fine, decorano una tela molto peculiare di una comunità vivacissima e assai originale.
Martino introna , via panseri 8 24128 bergamo
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Bel libro, scritto bene. Non ho mai visitato Trieste e me ne pento. Ci andrò il prima possibile alla ricerca dei luoghi dove hanno vissuto le stupende persone descritte nel libro, per la maggior parte a me sconosciute.
Ornella Tadè
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Scrittura molto bella dal ritmo sostenuto e quasi incalzante; l’incipit funziona molto bene, "incolla" il lettore alle pagine.
Arianna Ghiglione
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L’intento dell’autore è quello di ricreare un “dizionario biografico della gente di Trieste” che ne restituisca le sfaccettare e sintetizzi la complessa anima pulsante della città, crocevia di culture, identità, commerci e storia.
L’impressione è quella di ascoltare le vite narrate seduti comodi in un caffè affacciato sul mare, col narratore che ci fa da guida tanto geografica quanto sentimentale.
Una finestra su una città che non conosco, uno sguardo appassionato, un libro accurato e ben strutturato.
Vito Stasi
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Trieste mi accolse, giovane studente della V ginnasio, con una giornata di bora chiara, sufficientemente potente da farmi capire come stavano le cose, che non ero arrivato in una città qualunque ma a Tergeste, porto più settentrionale del mar Adriatico, e porta sulla Mitteleuropa. La città antica con il teatro romano e la basilica forense, le viuzze del quartiere ebraico, San giusto e poi…la piazza dell’Unità con il Molo Audace da rimanere senza fiato ogni volta che ci mettevo piede! Ma i triestini, così difficili da penetrare nella loro scorza caratteriale forgiata dalla salsedine e dalla bora? Eppure così ricchi, superata la loro naturale diffidenza, a qualsiasi livello, di cultura, di storia, di emozioni tramandate di generazione in generazione. Ma tutti davvero così? Ovviamente no. Ma cosa ha spinto alcuni di loro a cercare con imprese straordinarie un ulteriore livello di esperienza che rendesse ancora più uniche le loro radici? Ecco allora aiutarci a capire Pietro Spirito, che ci racconta con grande precisione e bravura le vite di triestini più o meno illustri. Scrittori, esploratori, artisti che hanno saputo con le loro scelte di vita vissuta dare un senso al loro spirito inquieto.
Gianluigi Naccarato
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Titolo: Gente di Trieste
Autore: Pietro Spirito
Editore: Laterza 2021
Con un affresco corale l’autore di Gente di Trieste tratteggia la personalità complessa della città, dalle tante sfaccettature che la posizione geografica e l’evoluzione della Storia le ha riservato.
Non è la sua città natale ma è informato della sua storia fin da prima dell’arrivo delle legioni romane, del miscuglio di genti che scelsero, non senza contrasti, di vivere in quella zona geografica. Essere Porto Franco dell’Impero austro-ungarico ebbe ovviamente i suoi vantaggi e fu un attrattore per migliaia di persone. Il rapporto che la città ha con il mare è indubbiamente determinante nell’attrarre molti personaggi di cultura e scienziati che la eleggono a loro dimora. Viaggiatori ed esploratori diventano un modello per la città diffondendo uno spirito d’intraprendenza.
L’avvio della Grande Guerra trova soltanto un migliaio di triestini disponibili a combattere per il tricolore e la città sprofonda in una condizione di forti divisioni tra i vari nazionalismi: filo slavi, filo italiani e filo asburgici. Il passaggio dall’Impero asburgico al Regno d’Italia accentua le difficoltà sociali portando a circa un dimezzamento della popolazione. Il malcontento e i tumulti si diffondono e la città vivrà alcuni anni difficili, complice l’insorgente fascismo.
Comunque, anche nella storia più recente, il mare svolgerà tramite vari personaggi più o meno noti, un ruolo determinante.
Libro di lettura scorrevole, con un sapiente equilibrio tra aneddotica storica e riflessioni dell’autore, stimola una nuova visita più consapevole della città.
SAVERIO CACOPARDI
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Pietro Spirito, casertano, sessantenne, vive e lavora a Trieste, scrittore (finalista allo Strega del 2003) e giornalista alle pagine culturali de ’Il Piccolo’, dedica questo suo ultimo libro alla città italiana forse conserva più di altre il ruolo di crocevia, di città di confine da sempre popolata da traffici e commerci. Affollano le pagine di questo libro personaggi che ne hanno fatto la storia e ne costruiscono una caleidoscopica biografia polifonica, disegnando una Trieste un po’ Europa, un po’ no. Con un escamotage (passeggiate per le vie di Trieste, in dialogo con una sorta di alter ego), Spirito parte dal porto raccontandoci di Carl Weyprecht, a capo della prima spedizione all’Artide a comprendente marinai dell’Adriatico (triestini, istriani, fiumani e dalmati), e con lingua ufficiale l’italiano. Prosegue con Felice Benuzzi, che dai campi di prigionia inglesi del Kenya fugge e conquista Punta Lenana (4985 metri), divennendo in seguito Ambasciatore d’Italia in Uruguay. Vite spericolate, vite di uoni e donne a volte ignote ai più e che a Trieste nascono, o transitano, o vivono, e dove a volte muoiono. Paolo Universo, ad un passo dal divenire campione d’atletica, non si presentò alla gara. Particolarmente coinvolgente la storia della pittirice Alice Zeriali, e i riferimenti alla ’Città di Carta’, quella di Saba, di Aaron Hector Schmitz (Italo Svevo). La passione con cui Spirito narra, la ricchezza di documentazioni e di ricordi che inanella, la scrittura colloquiale ma misurata ne fanno un libro che va oltre Trieste e i triestini, un esempio di come le città possono essere narrate. I nomi sono tanti, e Spirito restituisce loro una memoria perduta, riscrive una piccola grande Storia di piccoli grandi uomini a mo’ di risarcimento postumo.
sergio albertini
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Interessante l’argomento ma non ho visto la maggior parte delle serie citate.
Elisa Croci
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Interessante, si fa leggere...non mi ha entusiasmato, ma non posso dire che non mi sia piaciuto...probabilmente non condivido appieno l’entusiasmo dello scrittore, forse sono più incline a pensarla come E.B... un racconto di frammenti di vita di persone e personaggi legati alla città di Trieste...
Carla Cavallini
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Un bel libro sulle vite di triestini illustri, che hanno girato il mondo e hanno onorato la loro fiera origine di terra di confine, così martoriata dalla storia e dagli uomini
Lucio Cannavale
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Affascinante la passeggiata per Trieste raccontando la storia di alcune persone. Coinvolgente
Maria Fauciglietti
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I non luoghi producono anime inquiete ma illuminate
Meschiari Silvia
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Bello ed emozionante. Si evince l’amore e l’orgoglio per le figure a volte sconosciute ma rappresentative della città. È più avvincente proprio perché colpisce la sfera delle emozioni.
Ludovica Verde
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Interessante analisi storica, antropologica, culturale ed economica della città di Trieste e del suo ruolo all’incrocio dell’impero austroungarico, della vicina ex Jugoslavia e dell’Italia, con cambiamenti epocali in particolare a seguito delle guerre mondiali del secolo scorso.
Orazio Palazzolo
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In una Trieste “città dai mille volti”l’autore rievoca in sintetici tratti la biografia di personaggi speciali, dall’ esploratore polare Carl Weyprect, a Glauco Gaber che cerca di attraversare l’Atlantico su una barca a motore e vela e dopo un viaggio ai confini del mondo deve fare i conti con l’indifferenza dei suoi concittadini. Si conoscono le amare vicende di uomini e donne la cui memoria si è perduta, Vladimir Dougan, l’alpinista silenzioso, di origine slovena, che dopo aver scalato cime difficili con scarsi mezzi ,viene progressivamente isolato , Vittorio Bolaffio, artista ed amico di Modigliani, Alice Zeriali , insegnante e pittrice morta in
solitudine. E poi ancora, un Umberto Saba ,di cui si descrive la vita fin da ragazzino, nella sue evoluzione spirituale complessa . La narrazione è sempre avvincente e piacevolmente intensa.
Laura Matteucci
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Gente di Trieste è una biografia di una città, di un luogo e sulle persone che la abitano. Leggendolo l’autore ci fa pensare, analizzare, ci pone le domande sul “come” e sul “perché”. Si incontreranno 18 personaggi, ognuna con una propria storia che ci coinvolgerà e trasporterà all’interno dei racconti.
È un libro che scorre piacevolmente, non annoia e stanca. Può incuriosire scoprire qualcosa sui personaggi noti e non noti che hanno vissuto a Trieste quali letterati, poeti, viaggiatori, inventori, scienziati e tanti altri.
Chiara Malavolta
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Fatico a leggerlo. Argomento non avvincente per me.
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Ho visitato Trieste una sola volta nella mia vita e ho percepito qualcosa nell’aria, allo stesso tempo invitante e respingente. "Gente di Trieste" racconta anche quel vento misterioso della città meno italiana d’Italia, scegliendo di narrarla attraverso le vite di personaggi memorabili. Una lettura piacevole.
Grazia Teresella Berva
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Un buon libro che denota una buona ricerca. Anche per questo libro mi è piaciuto il linguaggio
Simona Belli
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Devo andare assolutamente a Trieste solo amata e sognata con in mano questo libro affascinante e pieno di rifermenti storici, politici, ambientali. Un tramonto di Trieste, un caffè al miglior caffè. Mai mollare!
Paola Barile
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Si legge piacevolmente e con interesse. Mi è piaciuta l’idea di presentare la scelta dei personaggi illustri di Trieste come casuale, dovuta agli incontri e al paesaggio durante una passeggiata. Le storie di questi "eroi" o inventori sagaci sono narrate in modo accattivante e per niente noioso.
paola confalonieri
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Uno spaccato di vita e non solo, città luoghi e persone. Descrizioni accurate che ti fanno entrare nel pieno del libro ma non solo, della narrazione.
Federica Ferri
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Le infinite biografie che si susseguono in questo libro sono storia che scorre nelle profondità della città di Trieste come il Timavo, il fiume che scorre per quasi 40 chilometri nelle profondità carsiche prima di arrivare a mare. Nn si vede eppure scorre. Così la storia della gente di Trieste. Storie meravigliose che lasciano a bocca aperta anche per quelle( tantissime) storie anonime. Emblematica la storia di Glauco Gabrr, che con il suo equipaggio parte per una traversata epica dell’Atlantico per raggiungere il sud America al solo fine di sensibilizzare quelle popolazioni e far conoscere così la situazione di Yrieste nell immediato dopoguerra. Osannati e venerati quasi in quelle terre di emigrazione, come snobbati in patria al loro ritorno. Paradigma dell’Italia e del suo rapporto con i suoi figli sparsi nel mondo.
Gianni Vacchiano
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In questi ultimi 40 anni, l’umanità ha subito una fortissima accelerazione nei cambianti sociali, politici ed economici. Durante il secolo scorso si è passati dalla rivoluzione di ottobre alla caduta del muro di Berlino, con in mezzo due guerre mondiali ed altre più circoscritte ma sempre terreno di scontro tra le superpotenze. Tanti nostri ragazzi, col viso sempre illuminato dal display del cellulare, non sanno nulla di Walter Alasia, dei suoi compagni e dei loro nemici, degli ideali politici e delle istanze sociali per i quali hanno lottato fino ad uccidere e a farsi uccidere, valori che oggi sembrano dispersi nella nostra società globalizzata e definita liquida, dove a volte le fazioni politiche sembrano scambiarsi i ruoli.
Culicchia ci fa ripercorrere gli anni cosiddetti di piombo da un’ottica intimista, di affetti, di valori familiari e sociali che erano le fondamenta delle loro famiglie, nel tentativo di metabolizzare e di trovare un senso a quelle tragedie, con uno sguardo che cerca di essere obbiettivo su tutte le parti coinvolte, da sé stesso e la zia Ada ai figli dei poliziotti uccisi.
Non è l’unico ad affrontare questi argomenti, vedi i libri del figlio e della moglie del Commissario Calabresi, ma forse è ancora troppo presto per una reale indagine storica.
Francesca Maria Messina
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Non mi è piaciuto nè l’argomento né la scrittura. L’argomento mi è sembrato una specie di elenco si persone importanti legate a Trieste, mentre la scrittura è pesante, senza coinvolgimento. Decisamente noioso e non trasmette alcun interesse nei confronti di Trieste.
Beatrice Spagnesi
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Dopo un inizio di lettura incerto e un po’ noioso mi sono progressivamente ricreduta. Parte in tono minore, narrando di soggetti di sfondo nella Trieste del secolo scorso ma progressivamente cresce nello spessore dei personaggi e del racconto. Riesce così a rappresentare quel luogo e la sua atmosfera in un crescendo, avvincendo con eleganza.
Molto ben documentato, mai piacione. Bello stile.
Anche la conclusione e’ nella linea delle nevrosi di tanti intellettuali triestini. Interessante.
Flavia Ponzi
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Si legge bene. Parla della città passeggiando e descrivendo la vita di alcuni triestini o persone che con Trieste hanno avuto a che fare, alcuni quasi sconosciuti. Le descrizioni sono rapide e puntuali, ma a volte troppo frettolose. Alcune sono essenziali oppure solo citate. Mentre altre risultano intriganti, ma a volte il discorso viene bruscamente interrotto. Tutta la narrazione è immersa nel fascino di un mondo multietnico e multiculturale dove (proprio per questo) sbocciano storie incredibili. Un buon libro da leggere con calma e poi da consultazione.
Fabio Frigeri, 69 anni, insegnante in pensione di
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bell’affresco di una Trieste europea e attiva
Georg Umgiesser
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Trieste, già solo il significato del nome porta a diverse origini, fin dall’antichità è stata un luogo di incontro fra diverse popolazioni. La sua storia è lunga quanto travagliata, una porta sul Mare, verso il Mediterraneo, dell’Impero Asburgico poi, dopo la Grande Guerra, divenne italiana, ma questo nuovo ingresso non frenò i conflitti che si svilupparono. La Seconda Guerra Mondiale, è sanguinosa e disastrosa, l’Italia vittima dell’occupazione nazista è in un conflitto costante. Trieste vive questa eco, viene anch’essa presa dai Nazisti e poi dai Titini, e, successivamente, spartita da questi ultimi con gli angloamericani: vivrà la sua divisione, anche se per pochi anni. Infine, il territorio tornò a essere italiano. Oggi ammiriamo una città, un capoluogo unico nel suo genere, dove si avverte lo scorrere del tempo, di quelle genti che ci furono e ci sono ancora adesso. Genti di Trieste di Pietro Spirito è proprio il racconto di questa gente, attraverso alcune “persone” o quasi dei personaggi. Il taglio giornalistico rende fluida la lettura: è appassionante questo viaggio nel tempo fra eventi unici e grandi imprese. Come quelle del viaggiatore Carl Weyprecht, tedesco ma triestino di adozione, figura di spicco per la realizzazione delle stazioni di ricerca tra il polo nord e sud. Oppure ad Anton Friedrich Lindner (affrontato nel sotto-capitolo dal titolo emblematico di Viaggi al centro della terra) per cercare di rifornire d’acqua la città di Trieste, cercando un fiume che scorre negli anfratti terrestri, il Timavo (Reka), in lunghi corridoi scolpiti dal movimento idrico e dal tempo. Ho apprezzato molto la costruzione di questo testo, tra rigore storico e coinvolgimento emotivo. Una trattazione che ci mostra l’immenso quadro di sfaccettatura umana di un luogo: perché questi ambienti sono parte della vita pregressa, sono l’eredità di un qualcosa che si sente l’esigenza di scoprire. La nostra vita è attraversa dai luoghi, e noi attraversiamo essi, di continuo, alla ricerca di risposte.
Valerio Mannucci
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Una città è animata da voci e idee diverse e Trieste non fa eccezione. Scoprendo i nomi illustri che si sono affacciati sulle sue piazze abbiamo la sensazione di vivere in un calderone sempre in movimento, pronto a regalare esperienze uniche a tutto il mondo.
Claudia Foglieni
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Che Trieste fosse una città così piena di storia e così affascinante non era un segreto, ma conoscerla in questo modo è stato arricchente. Il modo in cui le varie storie di articolano partendo dalla semplice osservazione di luoghi è stato un espediente narrativo che mi ha piacevolmente guidato nella lettura. Al di là dello stagliarsi di vari personaggi e della loro storia interessante, il loro legarsi in modo così indissolubile alla città è ciò che mi ha incuriosito e mi ha tenuta incollata alle pagine. Probabilmente se avesse adottato una narrazione più canonica avrei chiuso il libro dopo le prime pagine.
Alice Gualtieri
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Pietro Spirito mi ha conquistata con la sua galleria di personaggi eccentrici, dimenticati, erranti, famosi e non che sono passati per Trieste, città di confine dalle mille anime appunto, divise e ricomposte dalla Storia, crocevia di guerre, traffici e commerci, città nata per essere moderna e che alla modernità ha pagato un alto prezzo. A metà tra saggio e romanzo il suo modo di scrivere è accattivante.
Sara D’Emilio
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Interessante saggio sulla storia e personalità della “gente di Trieste “ che narra la biografia di celebri triestini in modo appassionante e coinvolgente. Ricordo tra tutte il tentativo nel nome del tricolore di traversare l’Atlantico su una semplice scialuppa o di disegnare per la prima volta la mappa della superficie lunare osservandone per mesi ogni notte la superficie.
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Il libro nasce intorno ad un numero consistente di biografie di persone vissute a Trieste, che hanno costruito la storia di questa città ma sono state completamente dimenticate dalla Storia; gli unici conosciuti sono Umberto Saba, Italo Svevo, Nazario Sauro che sono riusciti a superare l’oblio e sono ricordati nei libri scolatici. Interessante è la storia di Trieste fino alla fine della seconda guerra mondiale e delle difficoltà superate per rimanere città italiana. Ma ritengo che sia un libro coinvolgente principalmente per la "Gente di Trieste"
Maria Concetta Bianchi
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La gente di Trieste ci fa capire che la commistione tra persone con vissuto diverso, oppressione e necessità disegnano un essere umano forte, sagace ricco di iniziative e pronto a regalare all’umanità progresso.
Non un semplice libro di "storie" dunque.
Carlo Cristilli
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Il libro è piacevole ed interessante, soprattutto per chi ha in qualche modo avuto a che fare con Trieste. Tuttavia non appassiona, risultando un elenco di fatti e persone che pur essendo meritevoli di menzione e ricordo, non riesce a a coinvolgere il lettore. Certamente, i Triestini potrebbero trovarlo interessante, e forse il fatto di non esserlo ha un ruolo nella preferenza che ho dato all’altro libro
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Un lungo percorso alla scoperta di personaggi che diedero forti contributi in molteplici settori ma che sono poco conosciuti, (a parte Italo Svevo e Umberto Saba) un po’ per il mancato riconoscimento della loro opera, un po’ per il loro vissuto. Un libro che diventa una biografia della città, una manifestazione d’amore per Trieste e le sue persone.
Erika Pezzolato
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Una passeggiata per le strade di Trieste, in cerca di ispirazione per un catalogo ragionato di personaggi triestini da ricordare, si trasforma in un viaggio nel tempo, che, attraverso le vicende di uomini e donne, racconta la complessità di una città che è stata, ed è ancora, cruciale nella storia dell’Italia e dell’Europa. Lo stile incalzante invita ad una lettura che senz’altro merita un secondo "passaggio"
Grazia Guastadisegni
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Un magnifico e interessante giro per la città di Trieste che fa da sfondo alle vicende di alcuni personaggi conosciuti,e in molti casi dimenticati, assai diversificati tra loro per campo di attività, per epoca storica, persino per appartenenza etnica e culturale; il cui unico tratto comune è l’aver vissuto e trascorso un tratto del loro percorso biografico nella città triestina.
Deldec
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Leggendo le pagine o meglio rimirando le scene di questo grande affresco su Trieste, la sua storia e le vite dei suoi abitanti più o meno celebri, si viene colti da una grande voglia di partire. Vorrei andare a respirare l’aria tra i suoi vicoli, nei viali e nei porti, nei giardini del grandi ville, nelle librerie, nei musei, nelle grotte e, perché no, nei cimiteri dove riposano uomini e donne memorabili. Un fantastico invito al viaggio che prima o poi farò con questo libro sotto braccio.
Lucia Alessi