< Giù la maschera. Confessioni di una campionessa imperfetta di  Elisa Di Francisca, Gaia Piccardi (Solferino)

Qui di seguito le recensioni di GiuLaMaschera raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ho trovato il libro un po’ prolisso in alcune parti , non l’ho apprezzato.

Aida Iandolo

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Anche in questo caso conosco questa campionessa della scherma ma non avevo nessuna notizia sulla sua vita prima di leggere questo libro. Sono stata piacevolmente colpita dalla forza e dalla sete di libertà di questa donna, che si racconta senza fronzoli e con autenticità. Un libro che può essere spunto di riflessione per tutti, forse di più per le donne - più o meno giovani che siano - ricordando sempre che la famiglia, i valori e la propria tenacia sono le nostre armi migliori per affermarci e affrontare la vita. Una lettura interessante, gradevole ma non banale.

Tania Vanessa Maletta

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La forma è scorrevole, il contenuto non mi ha particolarmente appassionato, forse per una mia scarsa affinità con il tema sportivo.

Cecilia Gorla

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Difficilmente l’autobiografia di uno sportivo diventa letteratura, "Open" di Agassi è l’eccezione che conferma la regola. Il libro della schermista Di Francisca è invece la regola. E tuttavia si rivela una lettura piacevole e perfino interessante perché aiuta a comprendere i meccanismi, soprattutto psicologici, che creano un campione. Interessante anche per lo spaccato che offre sul mondo del professionismo sportivo e sulle rivalità, spesso sgradevoli, che caratterizzano in particolare la scherma.

Nicoletta Losano

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Libro rabbioso e graffiante, privo di spessore psicologico e introspezione.
Ostenta che nonostante eccessi e turbolenze, si può diventare campioni.
Diseducativo, indulgente verso le proprie debolezze, accusatorio e censorio nei confronti di quelle degli altri.
Si raccontano vicende intime per gratificare l’ego.
Un libro di cui non si sentiva il bisogno

Rita Bertelli

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In questo saggio Elisa Di Francisca accenna soltanto agli allenamenti, alle gare e alle Olimpiadi, per concentrarsi invece sul rapporto con le persone con cui è entrata in contatto nella sua vita: la competizione con la Vezzali, l’amicizia con Arianna Errigo poi sfociata in rivalità a causa di una sconfitta di quest’ultima per mano della Di Francisca, il rapporto difficile con il padre che l’ha portata ad avvicinarsi ad un soggetto sbagliato (da cui fortunatamente è riuscita ad allontanarsi) fino al racconto del suo amore maturo.
Si percepisce il forte carattere di Elisa, la sua caparbietà e determinazione, il suo essere combattiva non solo in pedana ma nella vita in generale. Sempre controcorrente, è una persona diretta e a volte impulsiva.
Ho avuto la sensazione che ogni suo aneddoto fosse una stilettata, dritta al punto per colpire il lettore.

Glenda Albertini

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“Giù la maschera” è un testo piuttosto interessante per andare oltre la semplice e “solita” immagine della sportiva vista come macchina da guerra, lavoro e sacrificio, e per questo si lascia leggere in modo abbastanza scorrevole, ma non mancano i difetti: la storia narrata, per quanto autobiografica, lascia trasparire fin troppo tratti associabili quasi al teen drama, e per questo a volte risulta o fin troppo romanzata, o piuttosto scontata nel suo modo di procedere stilisticamente. Inoltre, mia opinione personale, i continui salti temporali per seguire una struttura tematica anziché cronologica, non aiutano il lettore nel districarsi tra i vari piani, passati e presenti.

Simone Costa

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Scrittura fluida e che letteralmente ti cattura. Grande sportiva, donna ammirevole un esempio.
Esilarante la narrativa dei dissidi con vezzali e le altre atlete. Ho invidiato molto la loro capacità di sfogarsi e di liberare gli istinti peggiori, senza i filtri dell’ipocrisia. Il viaggio in Africa forse un po’ scontato, per il resto grande umanità sincerità e consapevolezza di sé. Un libro che rimane, non scivola.

Monica Peggion