< Giudizio umano e giustizia divina Una lettura storica della “Commedia” di  Paolo Cammarosano (Gaspari)

Qui di seguito le recensioni di GiudizioUmanoEGiustiziaDivina raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il tempo, i luoghi e i personaggi della Divina Commedia, compreso il suo autore, raccontati con attenzione nella loro ambientazione storica. Interessante la contestualizzazione dettagliata che l’autore svolge con riferimento ad alcuni protagonisti o passaggi dell’opera dantesca. La scrittura scorrevole, a tratti ironica, rende l’argomento affrontabile anche da parte di chi, come me, conserva un ricordo liceale dell’opera alla quale, all’epoca, era impossibile sottrarsi. Il ricordo sommario del contenuto della Divina Commedia ha reso meno ricca l’esperienza della lettura poichè una conoscenza approfondita o un ricordo meno sbiadito mi avrebbero permesso di godere appieno delle informazioni contenute nella lettura. Il lavoro di ricerca posto alla base del libro è lodevole ed apprezzabile. Il libro fa venire voglia di riprendere in mano il vecchio tomo scolastico sepolto nella polvere.

Vanessa Pistoni

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Il primo libro penso sia un saggio ben scritto strutturato, sicuramente un saggio che merita di essere letto, un libro che consiglierei a chi vuol approfondire su Dante e le sue opere in particolare sulla divina commedia.

Vanessa Livolsi

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nonostante le aspettative fossero alte mi ha un pò deluso, trovo interessante contestualizzare un opera letteraria ,in particolare per chi come me notevolmente ignorante in materia, ma a mio avviso ha dato troppo spazio ad una serie infinita di personaggi e situazioni, che mi hanno generato confusione a scapito della parte del contesto storico. Ho scelto il meno peggio anche se pur sempre affascinante

giovanni da roit

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la scelta non è stata facile, anche questo libro, seppure più specifico ad un settore è stato. di agile lelettura

Cristina Franchini

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Il Professor Paolo Cammarosano, dopo aver insegnato per oltre quarant’anni storia medioevale e paleografia presso l’università di Trieste. È uno dei fondatori del Centro Europeo Ricerche Medievali (CERM) che si occupa di ricerca nei campi della “storia sociale, culturale, economica, politica e religiosa del Medioevo”.
Il libro, con un taglio più divulgativo che accademico, tenta di spiegare il contesto dantesco: la struttura sociale delle città, e di Firenze in particolare, nei secoli XIII e XIV, la dinamica e le ideologie della politica, le strutture familiari ordinarie, la memoria familiare e la questione delle aristocrazie, i livelli della cultura e l’evoluzione nell’uso delle lingue (latino e volgare) nella scrittura.
Il taglio del saggio è storico con un “inquadramento “generazionale”, cioè entro la generazione in cui visse Dante e con le opportune estensioni un poco indietro e un poco avanti nel tempo”. Gli argomenti sono connessi con i versi della “Commedia” e con i suoi personaggi.
L’operazione, pur pregevole, risulta poco adatta per il grande pubblico, è indirizzato a lettori colti e appassionati.

Teresa Catenaro

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Bel saggio sul rapporto tra umano e divino. Un po’ pesante.

Edoardo Grasso

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Il libro compie un’indagine sociale e sociologica dei secoli XIII e XIV, spiegando il ruolo delle città, delle famiglie, delle lingue: spazi, luoghi e persone non attualizzati ma così com’erano visti dal Sommo.
Un saggio tutto sommato breve che in 200 pagine scarse fornisce letture sapienti e originali, accompagnando il lettore in profondità e in ampiezza a scandagliare angoli ineludibili per comprendere il capolavoro dantesco.
Non un "bignami", come altri molto ben pubblicizzati e ancora sugli scaffali delle librerie...
Un’opera colta che conferma l’attualità e la potenza di un’opera che andrebbe letta, insegnata e studiata con più slancio e originalità: con amore, direi.
Un’opera colta che conferma

Pier Livrieri