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Il libro “Giulio Cesare Vanini - il filosofo, l’empio, il rogo” di Mario Carparelli non mi ha colpito moltissimo perché, nonostante negli ultimi anni il filosofo Giulio Cesare Vanini sia stato oggetto di una riscoperta vera e propria, è ancora poco conosciuto in Italia.
La sua testimonianza e le sue opere hanno segnato nella storia della filosofia occidentale un punto di svolta, contribuendo alla nascita dell’Europa laica e moderna.
Per via degli esiti antimetafisici ed antiteologici del suo razionalismo radicale, fu soprannominato dai suoi contemporanei “L’aquila degli atei”.
Il 9 febbraio 1619, all’età di trentaquattro anni compiuti recentemente, l’ex frate carmelitano fu condannato al rogo per ateismo, bestemmia, empietà ed altri eccessi.
Fu bruciato in una piazza, che gli è stata dedicata, a Tolosa, in Francia, e prima di essere consegnato alle fiamme gli fu strappato l’organo, la lingua, con cui aveva “offeso” Dio.
In questo volume il lettore scoprirà la sua figura e il suo pensiero, raccolti attraverso degli eventi fondamentali della sua appassionante ed entusiasmante vicenda intellettuale ed umana.
Ezio Cairoli
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Lettura Scorrevole ma non in linea con i miei gusti, ergo un po’ noiosa
Giulia Drago
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Scorrevole, ben scritto, con il gusto del dettaglio quando necessario, questo libro ha il grande pregio di far conoscere una figura poco nota in Italia ma con una storia intensa e che occorre conoscere. Giulio Cesare Vanini filosofo controverso che è stato bruciato su un rogo per le sue affermazioni scomode e scandalose . Da leggere
Erica Barbieri
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E qui siamo al ’sommo’ Vanini, filosofo e teologo salentino di grandssimo spessore. Nonostante fosse un chierico si adopro’, tutta la vita, a demolire superstizione e credenze, smascherato l’uso della religione ai fini del potere..
Libro eccellente scritto con ’acribia’ che ci fa conoscere un grande pensatore....molto al di fuori degli schemi, e ha il merito di farci vedere come nel ’600 (a scuola ci ripetono che in quel secolo, a parte Marino, non vi fossero altri personaggi di valore) vi fosse qualcuno, un fratello addirittura, che in maniera intelligente e con molto acume, riuscisse ad evitare il Tribunale dell’Inquisizione.... non per tutta la vita...
Volume che getta una grande luce su Vanini, filosofo e uomo di grande coraggio che consolava il boia che lo doveva uccidere, che mai abiuro’ alle sue idee...
Un altro grandissimo filosofo Kierkegaard, pronunciò una frase memorabile a proposito di Vanini: "arso ma non confutato"... ecco in questa frase c’è il succo di questo acuto volume, acuto perché va cogliere una personalità semi-sconosciuta dl XVII secolo, ce la illustra e la incornicia per la nostra biblioteca....
Mia nonna diceva sempre: "che vuol dire essere intelligenti"....
Grazie all’autore Mario Carparelli! Grazie davvero per aver aperto una finestra e gettato luce su di un’epoca e su un personaggio di primissimo ordine!
Fabrizio Boni
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Il libro, con brevi descrizioni di episodi della sua vita, fatti storici e curiosità legati alla sua opera, mi ha incuriosito e lasciato la voglia di approfondire il pensiero di un filosofo del quale per mia ignoranza non ricordavo l’esistenza.
Alberto Faustino
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Anche in questo caso si tratta di un saggio di alto interesse, su una figura poco conosciuta, se non agli addetti ai lavori. Lettura impegnativa per come è strutturata in piccoli capitoli.
Luca malagoli, formigine (MO)
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Il saggio approfondisce la storia di un personaggio che pur oggetto di una recente riscoperta, non ha ancora trovato un posto di rilievo nel pantheon della filosofia. La sua vita errabonda finisce a 34 anni a Tolosa, tra le fiamme del rogo che l’ Inquisizione da tempo gli aveva destinato. "Un gigante", scrive nella prefazione Sossio Giametta, non inferiore a Giordano Bruno e Spinoza. Il suo pensiero mette la natura al di sopra di ogni principio e divinita’. Nemico di ogni forma di trascendenza riduce fenomeni misteriosi e miracoli a leggi naturali non ancora conosciute. A sottolineare il desiderio di conoscenza e di giustizia e il rifiuto di ogni sistema di pensiero, nel saggio e’ chiamato in causa l’ ormai troppo citato Matrix e la scelta tra la pillola azzurra del conformismo e dell’ asservimento alla autorita’ e quella rossa che apre la via alla conoscenza e alla emancipazione. Forse sarebbe stato piu’ consono al Vanini pre illuminista citare il "sapere aude" kantiano. chiude il saggio un scritto del bibliofilo Dario Acquaviva che sottolinea come i due libri del filosofo che ci sono giunti godano di grande interesse tra studiosi e collezionisti.
Alba Coronzu
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Non avendo mai sentito nominare Vanini ho trovato il saggio interessante anche se, a mio avviso, non molto esaustivo circa la filosofia del Vanini.
vittoria sabatucci
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Un filosofo minore, trascurato che merita di essere rivalutato
Ragione, bravura narrativa si combinano per descrivere con straordinario realismo le dinamiche delle oligarchie, delle democrazie, delle tirannidi, e per sollevare questioni che attraversano anche la politica di oggi. Un bene sia riproposto.
Fabio De Mas
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Un saggio che parla della vita di un filosofo, per renderlo noto ai più che ancora non lo conoscono. Questo secondo libro, infatti, è completamente diverso dal primo: si tratta di una biografia “filosofica”. La lettura è incalzante e curiosa. Consigliato a chi ama scoprire personaggi e conoscerne a fondo le curiosità storiche e private.
Federica Matarazzo
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Libro interessante e difficile da paragonare al primo dei due la mia scelta va solo per una questione di "utilità "
Angela Senatore
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Il contenuto ed il protagonista del saggio restano ardui e sconosciuti alla massa ma lo stile elevato seppur agevole invitano alla lettura ed alla conoscenza . La scelta di non usare le note a piè pagina è vincente ma ogni affermazione è abilmente citata nel corpus. Eccezionale.
Pasqua Taronna
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Saggio in cui si ricostruisce la figura di un filosofo del 1600 poco citato nei manuali di filosofia, Vanini. Giustiziato per eresia come Bruno. Hegel, infatti, riconosce a Vanini, come a Bruno, il ruolo di svegliare e dare la spinta per la contrapposizione tra l’intelletto e la dottrina della chiesa . La scrittura è scorrevole, però la struttura, in maniera particolare l’ordine dei capitoli può disorientare il lettore.
Simone Galli
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Testo ricco di spunti di riflessione. Scrittura equilibrata e scorrevole.
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Prima della lettura del saggio che Mario Carparelli ha scritto su “Giulio Cesare Vanini. Il filosofo, l’empio, il rogo”, ignoravo l’esistenza del pensatore nato nel 1585 a Taurisano, in provincia di Lecce, e bruciato a Tolosa per «ateismo, bestemmia, empietà ed altri eccessi» il 9 febbraio 1619. L’approccio scelto dall’autore per raccontarci la vita e le opere del Vanini è quello della compilazione di una specie di repertorio ove sono elencate in ordine alfabetico una settantina di voci, da “Acuto e profondo” (giudizio che Schopenhauer dà del Vanini nei Senilia del 1852) a “Zenzero” (uno degli ingredienti di una ricetta che il filosofo fornisce per preparare una specie di antesignano dei moderni stimolanti sessuali in tavolette), passando per “Bacon”, “Bruno”, “Corvaglia”, “Deus quid sit”, “Fraudes detegam”, etc.. Libro interessante di poco più di un centinaio di pagine e che comprende pure una prefazione del filosofo Sossio Giammetta ed una appendice del bibliofilo Dario Acquaviva.
CESARE FOGAZZAesare
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Un personaggio, Vanini, che assolutamente non conoscevo; poco trattato anche nello studio della filosofia, ho chiesto a mia figlia che con i suoi studi classici non aveva conoscenza del filosofo in questione. Con difficoltà ho dato la preferenza al Vanini sulle donne d’avanguardia, tema peraltro avvincente.
Guido Vicentini
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Giulio Cesare Vanini, filosofo definito "martire del libero pensiero", segna la fine del Rinascimento con pensieri e due sole opere che percorrono le idee illuministiche. Citato da molti, da Giordano Bruno a Umberto Eco, ma, temo, conosciuto da pochi studiosi del settore. Forse non proprio pietra miliare della cultura filosofica.
Laura Pavese