< Gli anni del coltello di  Valerio Evangelisti (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di GliAnniDelColtello raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Il romanzo segue l’epopea di Giovanni Marioni, un fanatico rivoluzionario che, dopo la disfatta della Repubblica romana, fa suoi i precetti di Mazzini sulla necessità di una “guerra a coltello”, unico mezzo per poter sperare in un’Italia unita. “Gabariol”, come viene chiamato, si mette così in viaggio, inizialmente con l’intento di raggiungere la Romagna, sua regione natale, e spostandosi poi tra le sette repubblicane. Lungo il suo cammino incontrerà personaggi passati alla storia, da Pisacane a Orsini, da Saffi a Brizi, e troverà l’amore nella bella e combattiva Marietta. L’autore, attraverso un protagonista fittizio, ricostruisce un pezzo autentico del nostro passato, liberandolo dagli orpelli dei miti e riconducendolo alla realtà di ciò che è stato: carne e sangue. Muovendosi in equilibrio tra il romanzo storico e quello d’avventura, riesce a catturare il lettore, incollandolo alle vicende di Gabariol, al quale si comincia dopo un po’ a voler bene perché, nonostante la violenza, resta un inguaribile sognatore. Nel mentre, gli eventi salienti di quegli anni vengono ripercorsi senza appesantire la narrazione, restano sullo sfondo pur permeandola. Il risultato è un libro piacevolissimo da leggere e che lascia la voglia di approfondire anche il pensiero e le intenzioni di quei personaggi che, pur non essendo passati alla storia, la storia l’hanno fatta.

Simonetta Gallucci

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Il titolo appare adeguato al contenuto del testo.
Le vicende storiche, che non sono purtroppo in grado di giudicare in quanto a correttezza dei riferimenti e analisi del periodo storico, nondimeno sono riferite in chiave romanzata e aderiscono alla vita e alle azioni dei personaggi.
La lettura è scorrevole e abbastanza coinvolgente, il linguaggio adeguato al periodo storico cui si fa riferimento.
Preciso di non aver terminato il libro, lettura per il 40% circa.

Francesca Vinci

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GLI ANNI DEL COLTELLO
Il romanzo è un fumetto del Risorgimento Italiano con una ricostruzione storica minuziosa che tende a perdersi nella enumerazione di nomi e avvenimenti fino a risultare talvolta ingombrante e ripetitiva. Poca introspezione nei personaggi, un po’ caricati, che paiono muoversi senza profondità interiore, un po’ a due dimensioni, e per questo viene in mente un “fumetto” …. La storia d’Itali di Montanelli rimane a mio parere una narrazione storica divulgativa più accattivante …

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E’ la Grande Storia - che si svolge attraverso le gesta, minime ma non meno importanti, di Giovanni Gabariol - ad essere protagonista del romanzo. Giovanni, che, come lui stesso dice, “appartiene alla notte”, partecipa, con i suoi coltelli, al Risorgimento italiano, combattendo per il sogno di una Italia repubblicana e democratica. E’ la Storia della difesa appassionata degli ideali di democrazia e libertà, pur dinanzi alle inevitabili disillusioni che la realtà costringe infine ad accettare. Evangelisti dà ancora una volta prova di grande capacità di documentazione storica, essendo abile a restituire una quadro fedele di quel periodo storico, senza, tuttavia, rinunciare alla emotiva ed appassionata compartecipazione con le vicende dei suoi personaggi

Rodolfo Pinto

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Una storia raccontata con cura e passione che trasporta il lettore nel cuore della storia italiana che fa luce su zone d’ombra.

Giulia Grenno

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Gabariol ha sempre un coltello in
tasca, è un rivoluzionario, o come lo definisce la sua compagna Marietta: un assassino romantico.
Nel suo viaggiare incontra tutto un
mondo plebeo e operaio ma anche borghese e intellettuale; con suo grande stupore è proprio il mondo proletario che delle idee di Mazzini se ne fa un baffo, perché i poveri più’ che per un cambiamento di regime lottano per un miglioramento vero delle proprie condizioni.

La lettura scorre veloce, i personaggi sono ben delineati, così come il contesto sociale, sono ben tratteggiate
le descrizioni dei lavori e delle misere condizioni di vita.

Compaiono anche parecchie figure femminili delle quali viene apprezzato il ruolo avuto all’interno dell’organizzazione e nel soccorso dei ribelli.

Ho trovato emozionante la descrizione della militanza quotidiana dei ceti popolari e della forza dei Patrioti emiliano-romagnoli; la loro fedeltà a Mazzini nonostante i dubbi sollevati da Fusionisti o ex fratelli ma soprattutto nonostante le dure repressioni ad opera delle Polizie Austriaca, Papale e Toscana.

Isabella Dorati