< Graffio di  Tessa Rosenfeld (Linea)

Qui di seguito le recensioni di Graffio raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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bella la storia, ma raccontata come i vecchi romanzi d’autore. non ho amato la prefazione, l’epilogo è un pò troppo veloce nei tempi.

Imma Santovito

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Circolo dei lettori
Di Mendoza “Dante Alighieri”
coordinato da Vittoria Di Prizito
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Sono belle le parole di Jeff Koons con cui T.R. inizia il suo libro, probabilmente sono la cosa pìù salvabile dell’intera lettura. In effetti, leggerlo non è facile: avanzare nella lettura costa molto perché diventa sempre più ruvida e difficile.
Ci sono delle repetizioni nei titoli di alcuni capitoli, per esempio il 69 ("La solitudine è per stomaci forti") ed il 169 ("La resilienza è per stomaci forti"), cosí come in frasi fisse ben conosciute: "L´amicizia non ha prezzo", "Chiaror in fondo al tunnel". O dare come titolo al capitolo 193 il nome della famosa opera poetica del Francese Charles Baudelaire ("Les fleurs du Mal").
In questo romazo, i personaggi non sono ben definiti e si comportano in modo molto superficiale. Insomma, questa è una operina di non altissima qualitá. Peccato.

Marta Marsano

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Una lettura difficile, piena di rabbia, di violenza, di ferite, di graffi. Dolori all’anima e al corpo che accompagnano la protagonista dall’infanzia al presente. Un’infanzia segnata dalla perdita di suo fratello e la figura di una madre severa. Un presente segnato da figure maschili che sommano poco.
È la storia di una donna che sa perdonare e perdonarsi solo dopo toccare fondo. Non sarà più lei l’unica al mondo, ma ci sarà anche la sua guerriera, sua figlia.
All’inizio è stata una lettura molto cruda, però man mano si conosce la protagonista, il racconto si tinge di comicità ed ironia, ed è più leggero accompagnarla.

Carla Ventimiglia

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Tra Roma e il Salento, tra presente e passato, la storia di una donna nella quale si ritrovano clichés, stereotipi ( l’alta borghesia romana, e la buona borghesia meridionale, gli intellettuali di città e il popolino..) e temi già visti: il conflitto con una madre anaffettiva, il padre buono ma sottomesso, l’affascinante notaio alla “50 sfumature di …”, la mancanza di autostima che le viene dai traumi infantili che la porta ai disturbi alimentari e all’accettazione passiva degli altri, amiche o amanti… per finire con un colpo di scena che risolve tutto, come nei romanzi rosa.
Un romanzo ben scritto ma veramente irritante!

Ornella Marinozzi

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Parma “Voglia di leggere Ines Martorano”
coordinato da Pietro Curzio
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Linguaggio e temi molto crudi rendono la lettura faticosa e poco piacevole

Irene Florindo

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Una vita sregolata quella di Nicoletta Poggiardo “Nikla”. Cresciuta in una famiglia altolocata, a scuola dalle Marcelline, assieme alle ragazze  che contano a Lecce, un padre affettuoso e una madre fredda e severa. La morte di un fratellino a nove mesi le creano una repulsa alla procreazione. Dopo una esperienza travolgente con Cesare De Nistris che dura sei anni, torna nel Salento, paese d’origine. Un fugace incontro con “Sandokan” le cambia la vita. E non in negativo.

Alberto Mutti