< HappyNext. Alla ricerca della felicità di  Simone Cristicchi (LaNaveDiTeseo)

Qui di seguito le recensioni di HappyNext raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Simone Cristicchi parla di felicità in modo semplice ed immediato, traendo ispirazione dagli eventi quotidiani e dalle riflessioni poste dai suoi interlocutori. In un momento storico come quello che stiamo vivendo è un piccolo faro che aiuta il lettore a destreggiarsi nelle difficoltà di ogni giorno.

Roberta Piarulli

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Heppy Next, alla ricerca della felicità di Simone Cristicchi è un libro che sicuramente porta alla riflessione su vari quesiti.
Un viaggio nato da una esperienza travolgente, Simone decide di capire l’origine di quella felicità a tuttotondo, nella speranza di poterla riprovare, non per caso come la prima volta.
I suoi punti fermi sono 7: attenzione, lentezza, umiltà, memoria, cambiamento, talento, noi, che lo accompagnano nel suo lungo viaggio fatto di nuove esperienze e interviste a persone a lui care.

Valentina Pinna

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Happy Next di Simone Cristicchi mi ha piacevolmente sorpresa in quanto non conoscevo la sua anima di scrittore.
Già dalle prime righe mi ha coinvolto quello ch’egli descrive come una finestra sull’infinito e lo stato di gioia totalizzante da cui si è sentito rapito. Uno stato di grazia, in armonia col Creato alle cinque del mattino sulla spiaggia del Cilento.
Da appassionata d’arte ho trovato molto calzante ed affascinante la sua interpretazione della “Creazione di Adamo” di Michelangelo quando dice che pochi centimetri di distanza dal Divino corrispondono a secoli di percorso umano che corrispondono a 7 passi cioè 7 parole che l’hanno sempre guidato nella vita: attenzione, lentezza, umiltà, cambiamento, memoria, talento, Noi.
Se l’attenzione si basa sull’essere presente e consapevole di sé in ogni momento, la lentezza è più un processo di assimilazione di ciò che ci circonda e processo di creazione, di qualità.
L’attenzione intesa come tempo d’intensità non di durata. Lentezza come tempo di attesa cioè d’incubazione del desiderio.
Sono concetti che in qualche modo hanno portato anche me a riflettere sulla mia vita, su ciò che è davvero importante e talvolta si dà per scontato.
Gli incontri di cui parla nel romanzo per quanto mi riguarda sono fonti d’ispirazione e riflessione straordinari. L’incontro con le suore dell’eremo Francescano di Campello, con l’amico scrittore che a distanza di anni, dalla città, torna a vivere in una cascina della bassa padana perché si rende conto che la vera felicità è la noia. Noia riempita con trame e personaggi da inventare nella tranquillità non nel caos della città.
Mi ha colpito molto il suo parlare del concetto di cambiamento che nella sua esperienza ha coinciso e introduce all’esperienza della morte. Da questo punto di vista mi ritrovo molto nei pensieri di Simone in quanto non io, ma mio fratello più piccolo aveva la sua stessa età quando abbiamo perso nostro padre. Il fatto che poi citi il Mahatma Gandhi “L’uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro” me lo fa sentire in un certo senso vicino perché anch’io nel mio personale percorso di ‘rinascita’ e ricerca della mia felicità mi sono ritrovata spesso nelle sue parole e nella sua filosofia di vita.
Riguardo al tema della morte ho trovato inoltre molto interessante il suo confronto con Guidalberto Bormolini rispetto al concetto di morte non come fine vita ma come sprone e motivazione a vivere la nostra vita appieno.
Cristicchi quasi scusandosi, ripete sovente “n

Antonella Francesca D’Inzeo

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E’ un libro che dice delle cose semplici, in maniera semplice (ma non banale). Fa pensare, e fa anche commuovere. Mentre lo leggevo riflettevo su quanto certi piccoli gesti, piccole azioni quotidiane, potrebbero trasformarsi in grandi cambiamenti, per sé e per Noi, come suggerisce l’autore. E’ stato una bella scoperta: mi è venuta voglia di rileggerlo, per renderne concreto il messaggio. E anche di approfondire la conoscenza su Simone Cristicchi.

Federica Marrone

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Il testo esplicita il percorso spirituale compiuto dall’autore alla ricerca del senso della vita.Una per una vengono illustrate le tappe di questo cammino (attenzione, lentezza,umiltà, memoria,cambiamento,talento,noi) intrecciando riflessioni,, resoconti di incontri significativi ed esperienze personali, il tutto attraverso una scrittura mai banale. La lettura delle pagine induce ad una maggiore consapevolezza su quelli che sono i valori essenziali della vita.

Rossella Francesconi

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Simone Cristicchi naviga a vista alla ricerca della felicità con passione, e lui stesso preferisce usare queste sette parole: attenzione, lentezza, umiltà, cambiamento, memoria, talento e noi. Il risultato è un bellissimo viaggio, molto personale, come giusto che sia, dentro e fuori di se, dove la parola felicità assume forme, colori, suoni e profumi diversi a seconda dell’esperienza che condivide con il lettore. Nessuna formula, nessun consiglio particolare, solo un sussurro a chi vuole coglierlo. Apprezzabile la forma e la struttura, dopo una introduzione si percorrono i sette concetti chiave, quindi un tentativo di rispondere alla domanda "quale felicità?": intimo ma allo stesso tempo universale. Il libro, ormai volto al termine, ha un’appendice di interviste non banali, sia per i personaggi sia per le domande a loro rivolte, pertinenti e chiare. La condivisione di tutte queste esperienze, dell’appello di Franco Arminio e quello che alla fine ha imparato l’autore, rendono questo libro piacevole, coinvolgente, semplice, universale, intimo.
Fa bene sapere che ci sono persone che sono costantemente in cammino consapevole, come del resto ognuno di noi e quindi tutta l’umanità dovrebbe essere.

Giacomo De Simone

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Molto interessante e coinvolgente la struttura del libro, si riconosce la scrittura poetica e dolce dell’autore.

Maria Ferrari

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Happy Next di Simone Cristicchi presenta diverse testimonianze di persone che hanno trovato la felicità, tutte accumunate da sette parole che lo scrittore individua in: lentezza, umiltà, attenzione, cambiamento, memoria, noi e talento. Non è un ricettario per essere felici ma, grazie alla scrittura leggera ed efficace di Cristicchi, regala qualche spunto su cui ragionare.

Carlo Alberto Carlet

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Mi piace definire questo libro un “manuale per vivere con serenità”. L’autore si immerge nel cuore dell’umanità riuscendo a farci apprezzare i momenti di gioia e a prepararci per affrontare con consapevolezza i momenti di dolore. Oserei sintetizzare il contenuto del testo come “scultura “ della gioia, intesa come costruzione della relazione con gli altri e del dolore come maestro di vita e guida per l’esistenza. Importantissima la lezione che apprendiamo attraverso i personaggi chiamati in causa e tra le tante affermazioni sceglierei come esergo quella di Mogol: “Il vero senso dell’esistenza non è comprare appartamenti, accumulare consensi, beni materiali, e poi salutare, ma è costruire qualcosa, fare tutto quello che si può per dare il proprio contributo al mondo”.

Anna Milici

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Cosa significa essere felici?Dove si trova la felicità? Sono da sempre delle domande alle quali il genere umano cerca una risposta. Si cerca la felicità nelle piccole cose oppure ci si sente felici al riparo nelle ideologie.
Simone Cristicchi spiega
, attraverso un viaggio che egli stesso intraprende, come la felicità possa trovarsi nella musica, nella filosofia nella meditazione e nella fede.

Lara Rivola

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Testo molto scorrevole e coinvolgente, un viaggio alla ricerca della felicità mediante considerazioni personali dell’autore, riflessioni pragmatiche, poetiche ecc. Convincente anche la strutturazione del saggio, attraverso le "parole chiave" nella prima parte e le interviste nella seconda. Nonostante a mio parere a tratti emerga una eccessiva accentuazione della componente fideistica, il libro invita a riflettere sulla felicità, sul senso esistenziale individuale e collettivo, di cui oggi si percepisce una nuova e diversa esigenza, e propone al lettore una stimolante meditazione attraverso un interessante mix di proposte. Molto coinvolgente

Massimo Armaroli

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Un bel testo per cercare la felicità, passando attraverso il "Simone Cristicchi pensiero", con tanta indagine del suo io e simpatici riferimenti personali. Si scava nelle parole, si estraggono significati, si cercano valori irrinunciabili. Un po’ francescano, un po’ buddhista, un po’ zen. Sicuramente genuino, disarmante, credibile. Possiede un suo fascino, perché sembra la via “Cristicchi” alla felicità. Lo scrittura è scorrevole, ricca di metafore, un po’ poetica. Con considerazioni utili ma non nuove, un po’ scontate, già sentite.

Franco Brunelli

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Il libro che preferisco è: “HappyNext – Alla ricerca della felicità” di Simone Cristicchi

Perché è un libro che veicola compagnia e appartenenza capace di riempire gli abissi di vuoto che ciascuno di noi ha dentro di sé. “Happynext” ha il dono di una scrittura chiara, scorrevole con un personalissimo pacato e razionale linguaggio pur trattando temi profondi, intimi e autobiografici.
L’obiettivo dichiarato è sapere cosa sia la felicità e come raggiungerla; ma, la felicità non si sa nemmeno come descriverla e l’autore confida che per lui esistono le felicità, tante quanti sono gli essere umani.
In tutte le pagine del libro emerge chiaro che per tentare la personale “scalata” alla felicità è indispensabile iniziare tutto con il pronome “noi”.
Le belle interviste, a persone tanto diverse tra loro ma unite dalla volontà di cercare la pacata e duratura gioia più dell’incendiaria ed effimera felicità, si trasformano in piccole pietre miliari per lo spirito del lettore.
La scelta dell’autore di aprire il libro raccontando un’esperienza mistica/ sensoriale, cattura immediatamente il lettore. In cosa consiste questa esperienza? Tre giorni in cui ha sperimentato l’immersione nella “gioia”, uno stato di beatitudine, il sentirsi connesso, quasi un tutt’uno con il creato. Un esperienza, non cercata neanche immaginata, semplicemente vissuta tra il sole, il mare del Cilento. Il libro narra i tentativi di rivivere e analizzare quella sensazione di completezza. E, paradossalmente, lo fa in una forma pragmatica: costruisce un sentiero interiore/letterario con sette parole che, come altrettante molliche di pane, una dolce rimembranza della favola di Pollicino, spera lo possano ricondurre a quella sensazione di gioia.

Cora Craus

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Dietro al gioco di parole del titolo in inglese, si nasconde un testo che è riconducibile ad una lunga tradizione culturale. La letteratura edificante, in cui un autore propone al lettore un itinerario spirituale a partire dalla propria esperienza di conversione, affonda le sue radici nella cultura monastica medioevale. Non a caso, eremi e conventi, monaci e suore di clausura sono i protagonisti quasi assoluti di questo libro. Questo itinerario ci viene presentato in due parti: nella prima prevale la ricostruzione delle esperienze personale dell’autore, nellaseconda ci vengono presentate interviste a personaggi che Cristicchi considera dei compagni di viaggio, se non addirittura delle guide, in questo percorso. La narrazione è aneddotica e sempre accompagnata da esempi edificanti. Le interviste sono semplici spunti per consentire a chi parla di esporre le proprie convinzioni, senza lasciare spazio ad un autentico confronto dialettico. Pur non avendomi convinto, devo dire che il libro ha il pregio di essere leggibile, scritto con chiarezza e curato dal punto di vista della confezione editoriale.

Barbara Molteni

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Il primo libro, di Cristicchi, mi è parso piu’ una serie di considerazioni, un po’ zen, un po’ banale. Si legge facilmente

Francesca Dallasta

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L’enessima guida per la ricerca della felicità: un semplice elenco di otto elementi: attenzione, lentezza, umiltà, etc.

Affrontati dall’autore da un punto di vista personale, corredandoli con le proprie esperienze. A tratti pretenzioso, colmo di banalità. Seppur breve - meno di cento pagine, con l’aggiunta di interviste che danno un senso di mancanza di organicità del testo - si fa fatica a leggerlo.

Fabio Messina

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Simone Cristicchi lascia un segno indelebile con questo libro che svela, pagina dopo pagina, il segreto della felicità, che possiamo trovare ogni giorno, accanto a noi, se vogliamo. L’ho sempre apprezzato come cantautore, ancora di più come scrittore.

Letizia Buccini