< Ho ucciso Enrico Mattei di  Federico Mosso (Gog)

Qui di seguito le recensioni di HoUccisoEnricoMattei raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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L’agente Joe, alias Oreste Lucciani, alias Umberto Malimberi (a seconda dei casi) è un’ex spia infedele del regime fascista passata dalla parte degli americani per convenienza, ha come ultimo compito da parte della CIA di monitorare Enrico Mattei dirigente AGIP e successivamente fondatore di ENI.
Queste sono le sue ultime confessioni. Un racconto intercalato tra realtà e fantasia dove il famoso cane dalle 6 zampe corre e scodinzola e attravera il deserto ed un museo di ricordi. Una lettura sicuramente non semplice. Piena di date, nomi, dettagli e riferimenti storici che per chi lo ha attraversato potrà sembrare una passeggiata nei ricordi ma per chi è "crudo" è molto più difficoltosa come lettura. È sicuramente un romanzo innovativo che può spingere al lettore "crudo" ad approfondire di più la storia e ad informarsi sugli accaduti del periodo ed è questa una particolarità che io prediligo in un romanzo. Lasciarti la curiosità di approfondire un determinato punto e allargarti gli orizzonti.

Francesca Massa

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Ho letto HoUccisoEnricoMattei con curiosità ed interesse; mi è piaciuto il ritmo col quale è stato scritto, le descrizioni degli ambienti (soprattutto quelli del deserto) mi hanno regalato belle immagini.
I personaggi mi hanno amareggiata, a partire dal protagonista/narratore: nessuna empatia, nessuna etica e morale, osservando questi individui si vedono solo anime marce, corrotte. In definitiva un bel romanzo che descrive un personaggio affascinante ed un lungo periodo storico interessante con vicende irrisolte del nostro Paese

Antonella Pipero

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"Seppure ci appaiano essere dei difetti, non possia
mo non tenere a mente di chi stiamo narrando la biografia, perché egli è senza dubbio uno di quegli uomini che in Italia nascono una volta ogni cent’anni", potrei ripetere, citando il Narratore. Pur con lungaggini, e con cadute di stile e di ritmo, contaminando la forma "romanzo di spie" con l’inchiesta, le sintesi giornalistiche , la cronaca, la storia, questo libro risulta un’avvincente ricostruzione di un trentennio straordinariamente interessante della nostra storia italiana, e anche una riflessione su come questa storia è stata già in parte raccontata nel cinema e negli scritti sia storici che di fiction.

paola raspadori ma perché pubblicare la firma?

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Giulio, alias Oreste Lucciani, alias Umberto Malimberi, alias Joe, è una barba finta, ovvero una spia. Joe fa parte di una cerchia operativa speciale molto ristretta. Ed è bravo. Il suo settore di impegno è Enrico Mattei: il ‘corsaro’, l’‘arruffapopolo’, il ‘Gran Visir’, intelligente, ambizioso, spregiudicato, che con la sua ENI rischia, di modificare l’equilibrio che si è instaurato nel settore dell’energia dominato dalle Sette Sorelle, con inevitabili conseguenze anche a livello geopolitico, nell’intento di ‘fare grande l’Italia, libera, indipendente e sovrana’. A Joe viene affidata la missione per eliminarlo.
Questo libro è molto avvincente e interessante, un vero page-turner. Oltre a contenere scene da spy story, da film d’azione, sullo sfondo delle vicende che Joe vive e racconta in prima persona, lo scrittore illustra, sia attraverso Joe, sia attraverso la voce narrante del luogo metafisico (uno dei due luoghi in cui è ambientato il romanzo luogo in cui Enrico Mattei è ‘spettatore della sua stessa storia’, ’vede la vita e l’opera di Enrico Mattei’.), tanti eventi della vita politica/economica dell’Italia e non solo, dal ’43 al ’75, spesso visti, per così dire, da dietro le quinte. Descrive un mondo di entità che operano nell’ombra in modo talmente verosimile che spinge il lettore a chiedersi quale sia la verità dietro notizie lette o ascoltate. La narrazione ha un tono leggero, informale, come se i fatti venissero raccontati da un amico che ci riferisce quello che ha visto, fatto, sentito. Mi ha molto divertita poi il linguaggio diretto, il senso dell’umorismo di Joe — per esempio quando parla di Etienne, detto ‘La Mort’ o ‘L’Oreille’. Il finale è inaspettato (soprattutto, personalmente, non mi aspettavo di trovarci anche l’autore: deve essere lui l’uomo che regge la scatola!), commovente. Bellissimo. Come tutto il libro.

Stefania Paganelli

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Il romanzo di Mosso aiuta a riflettere sull’attualità, anche quella più stringente relativa alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenze – sulla ricerca e la gestione delle fonti energetiche, gli equilibri mondiali, le ingerenze estere, dei servizi segreti e mafiose sulla politica italiana, sulle tante macchine del fango, sulle strategie del terrore e della tensione, sulle false bandiere e più in generale sulla nostra storia – e non solo, degli ultimi 80 anni. Il noir attraversa il racconto della vicenda personale e imprenditoriale di Enrico Mattei, conclusasi con l’attentato mascherato da incidente aereo, narrato dal misterioso protagonista Joe, killer italiano, ex-spia infedele del regime fascista passato dalla parte degli americani per convenienza, che alterna considerazioni sulla sua operazione e sulla sua vita. Il caso Mattei è il primo in ordine di tempo dei grandi misteri italiani, che avranno luogo nel corso degli anni e ad alcuni dei quali è sostanzialmente legato, come la scomparsa di De Mauro e l’omicidio di Pasolini, non solo mediante l’artificio narrativo. Estremamente avvincente e contemporaneo, pur mescolando doppiamente realtà e fantasia, nel romanzo infatti al racconto dei fatti si alternano anche visioni metafisiche, tanto che viene da chiedersi se ciò che appare più immaginifico sia la realtà e se ciò che appare più consueto sia la fantasia. “Ho ucciso Enrico Mattei” si lascia leggere velocemente nonostante o forse proprio per merito di un sentimento respingente che traspira tra le pagine dovuto a Joe, un personaggio scomodo, negativo, un polo negativo per il quale fin dall’inizio ci si aspetta un destino e dal quale ci si aspetta o spera un cambiamento, una svolta, che inesorabilmente avviene nel finale. Tutto il romanzo ruota attorno ad un effetto magnetico: un magnete – Mattei, un polo positivo, da demagnetizzare, destabilizzare per stabilizzare e i nastri magnetici sui quali il protagonista registra le sue confessioni, nella speranza in questo caso che non si smagnetizzino con il tempo e che chi li troverà e ascolterà potrà fare giustizia.

Federica Gonnelli

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Un romanzo in cui la fantasia si sfuma nella realtà, tanto da rendere difficile per il lettore la distinzione fra i fatti storici e immaginati dall’autore. I protagonisti sono tre, il sicario Joe (carnefice), Enrico Mattei (vittima), e il cane a sei zampe, il simbolo che prende vita della Azienda ENI guidata da Mattei.
La politica commercialmente aggressiva di Mattei risolleva la ENI ma infastidisce e disturba gli interessi delle 7 SORELLE, grandi multinazionali del petrolio. Questa sarà la causa dell’assassinio di Mattei da parte del sicario, incaricato dalla CIA. La vicenda, che si srotola come un thriller crudo e sanguinario, prosegue attraverso altri omicidi illustri, correlati fra loro. L’opera assassina del sicario termina con il suo stesso omicidio, da parte di quello che originariamente era il suo stesso committente.
Un romanzo crudo e a tratti brutale ma che tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina.

Sara Volpini

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Scandicci “Aperilibri”
coordinato da Chiara Marcucci
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Mi ha coinvolto molto perché parla di un argomento che ho sempre voluto approfondire: Enrico mattei, la nascita dell’ Eni e la lotta per l’ indipendenza energetica dell’Italia negli anni del dopoguerra. Il protagonista Joe è senza dubbio affascinante nel suo opportunismo. Ho trovato interessante come l’ autore abbia intrecciato realtà e finzione. Un ottimo giallo. La scrittura è semplice ma efficace. A corollario del libro suggerisco anche la visione del film "Il caso Mattei" e il romanzo "Q" di Wu Ming.

Luigi Iannì

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Romanzo storico su un personaggio controverso e affascinante. Scrittura densa ma vivida. Ottima ricostruzione dei fatti storici e l’ intreccio con gli altri personaggi del tempo, interessante la scelta narrativa del sicario come protagonista. Tiene incollati fino all’ultima pagina.

Laura Salvadori