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non sono appassionato di ciclismo, ma il giro d’Italia non mi puo’ mancare sopratutto ora che sono pensionato.IL libro mi ha portato ad un backstage delle corse. Mi sono fatto sempre delle domande ora ho avuto delle risposte.La fuga di quattro corridoi descritta meravigliosamente e vissuta come se l’avessi vista in tv
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Mi è piaciuto il libro di Montaruli ma il mio voto va al libro di Stefano Pampuro.
Il primo è scritto in modo lieve e interessante. I capitoli brevi evocano il benessere che solo ti da la bicicletta.
Forse io ho trovato un limite del libro nel fatto che solo un appassionato della bicicletta può apprezzare pienamente il libro dell’autrice.
Leggendo il libro, rimane il senso di gioia che ti da percorrere una strada in discesa ed anche il senso di fatica, metafora della vita, che offre il percorso in salita. Mai mollare come direbbe un fan di Umberto Bossi.
Forse a me non piacciono i blog ed è per questo che non mi riesce di appassionarmi a questo stile.
Si tratta comunque di un libro godibile. Più che sufficiente.
Cristiano Cazzoletti, Brescia
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Rubando le parole all’autrice, la bicicletta, come leggere - aggiungo io - libera la mente, ammazza la stanchezza e la malinconia.
Francesca Paterniti
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La storia ciclo-geografica di Mariateresa Montaruli inizia con "ho voluto la bicicletta" e tacitamente promette di far sorgere in lettrici e lettori la stessa voglia di uscire, pedalare, esplorare ed esplorarsi. Attraverso una scrittura fresca e sorprendente, seguiamo l’autrice nei suoi itinerari italiani del cuore e soprattutto scopriamo la radice della sua passione: una bicicletta vintage trovata per caso e salvata, che ha innescato in lei un amore tutto da pedalare che "libera la mente, ammazza la stanchezza e la malinconia, ci fa sentire a caccia". Consigliatissimo!
Margherita Pennacchia (@librerita_)
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Questo è un libro assolutamente delizioso, un piccolo diario sul ciclismo e la dimensione femminile nell’affrontarne le sfide fisiche e tecniche. L’autrice usa una scrittura ricca e fresca, riesce a unire aneddoti personali e tecnicismi, suddividendo per temi, alla scoperta del valore non solo sportivo, ma anche sociale del ciclismo. Bellissima l’ultima sezione che ripercorre le tappe geografiche vissute in pima persona sulla bicicletta. Anche per i non esperti dello sport, la lettura cattura la curiosità e, personalmente, mi ha lasciato con la voglia di approfondire alcuni temi.
Francesca Pellegrino
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Un racconto onesto ed empatico Ho voluto la bicicletta che si fa leggere abbastanza piacevolmente. L’autore narra le sue vicende sportive ma anche e soprattutto quelle umane, le vittorie, le sconfitte, i cambiamenti della sua vita, i nuovi traguardi. Il tutto con uno stile semplice ma non banale.
Anna Esposito