< I favolosi 60 di  Gabriele Bojano (Linea)

Qui di seguito le recensioni di IFavolosi60 raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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L’idea di rendere omaggio ai suoi 60 anni (Bojano è nato nel 1960 e nel 2020 ha compiuto 60 anni)
compilando 60 schede di altrettanti sessantenni, celebri o non, che in qualche modo hanno avuto un contato con il nostro autore, è un po’ bislacca e non di facile successo. In parte è riuscita. L’autore è riuscito a percorrere l’intero arco della sua vita attraverso gli incontri, scontri, le riflessioni che ogni personaggio descritto gli ha portato, e senza, apparentemente, che questo diventasse un’autocelebrazione. Allo stesso tempo però l’idea manca di un collegamento tra i tanti sessantenni protagonisti, per avere quel sapore particolare ed unico che una generazione riconosce come suo.
5/10

Angela Stoppini

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Al contrario di quanto detto nella prefazione ritengo che la debolezza del libro sia nella scelta di scrivere di sé partendo dagli altri. Infatti all’elenco di nomi spesso non corrisponde un ritratto, restando così un espediente che non aggiunge forza alla narrazione ma, al contrario ne sottrae. Il testo è a tratti confuso, ridondante e poco scorrevole. Un’inutile distrazione. Ciò tende ad oscurare il tratto più interessante del libro: la descrizione del mestiere del giornalista che lo stesso autore, con grande autoironia, definisce di provincia, affascinato dal "favoloso" mondo dello spettacolo. Nel suo immaginario quell’aggettivo racchiude un modello di riferimento in grado di contrastare una condizione vissuta da un lato come rassicurante, dall’altro come limitante delle proprie aspirazioni.

Marie Louise Cappiello

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Questo libro è stata una rivelazione e sono stata felice di averlo letto a scatola chiusa. Se così non fosse stato non lo avrei mai scelto, perdendomi uno stile accattivante, di quelli che ti prendono all’amo dalla prima pagina e che ti fanno sentire improvvisamente abbandonata dopo aver voltato l’ultima. Un libro attraverso cui l’autore, sfruttando un filo conduttore ben pianificato, aneddoto dopo aneddoto, incontro dopo incontro, parla di sé e della sua passione/professione senza mai apparire autoreferenziale, annoiare o diventare pesante.

Valentina Vitale

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Il libro non mi è piaciuto, nonostante avessi cercato di non farmi influenzare dal titolo. L’espediente messo in atto dell’autore per autocelebrarsi non mi ha convinto, anzi l’ho trovato deludente in quanto si prendono in prestito per i titoli dei vari capitoli i nomi di persone più o meno famose delle quali non si parla quasi per niente, bensì utilizzandole a pretesto per raccontare la carriera giornalistica dello stesso Bojano.
Degna di nota la prefazione di Polito che mi aveva quasi convinto.
Sconsigliato

Claudia Minutoli