< I fiori di Hong Kong di  Paola Rondini (Polaris)

Qui di seguito le recensioni di IFioriDiHongKong raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Hong Kong, il cadavere del funzionario bancario Giorgio Sarli viene rinvenuto nel suo appartamento insieme a quello di una prostituta cinese. Il fratello Vittorio si reca in Cina per il riconoscimento e per sbrigare le pratiche burocratiche. All’altro capo del mondo Vittorio si trova immerso in una città briosa ed inarrestabile. In pochi giorni avvengono altri due omicidi apparentemente a sé stanti, che l’intuito di Vittorio e la non convenzionale indagine dell’ispettore Leung riescono a chiudere nello stesso cerchio. I due veri protagonisti di questo romanzo sono l’oriente e l’occidente, tanto diversi quanto simili in tutte le loro sfaccettature. Non mancherà la riflessione sulla condizione femminile e sul rapporto familiare, non sempre i legami di sangue corrispondono alla conoscenza di una persona. Mai giudicare un libro dalla copertina.

E.P.

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La trama é moderna, dinamica. Parla di un mondo a noi meno conosciuto, l’oriente, e l’apertura sull’assassinio presenta un rompicapo da risolvere, molte domande a cui voler dare risposta. I capitoli hanno dei tagli da film. La lettura é rapida, dinamica, le immagini chiare vivide e ben espresse. Il modo di esporre fatti e pensieri dei personaggi lo trovo accattivante e mi incuriosisce da voler proseguire con la lettura.

Giulia Lancella

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Leggendo I fiori di Hong Kong di Paola Rondini mi ha pervaso un intrigante senso di estraneità. Passioni tiepide. Smarrimento. Più dell’intreccio - l’assassinio di un bancario italiano espatriato, il fratello che vola nella metropoli a indagare con uno sbirro in ansia per la figlia e un’altra expat che… - ho apprezzato la scrittura: pulita, incisiva, con descrizioni essenziali come ideogrammi, tutto distillato in periodi concisi e capitoli brevi che, alternando le vicende dei personaggi, infondono una sorta di voracità, la smania di spizzicarli uno via l’altro come piattini di un aperitivo sfizioso.

Nicola Negrini

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Vittorio Sarli, architetto romano, si trova catapultato a Hong Kong per la misteriosa morte del fratello Giorgio. Insieme all’ispettore Leung, da sempre affascinato dalla cultura italiana, si ritrova invischiato nell’incessante brulicare di una città molteplice, in cui le vie e gli interessi delle persone si intrecciano in un groviglio violento.

Valeria Puntillo

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Un thriller avvincente.
Un duplice omicidio in un appartamento di Hong Kong, catapulta il lettore in questa città lontana, ambigua, affascinante e misteriosa che riusciamo a conoscere grazie alla figura dell’ispettore Leung, incaricato delle indagini. Un uomo d’altri tempi, appassionato di opera e dedito al suo lavoro e alla famiglia in un modo quasi stridente rispetto alla superficialità e velocità che pervade le relazioni umane circostanti.
Ma Hong Kong la scopriamo anche con gli occhi del fratello della vittima, un architetto italiano, Vittorio, che ha il compito di riportare la salma in Italia. Vittorio però vuole capire cosa sia realmente successo al fratello, più giovane di lui e così diverso, e inizia a ricostruire i suoi legami, imbattendosi in Julia.
Intanto una giovane ragazza cinese Li viene massacrata e uccisa da due connazionali.
L’ispettore Leung indaga anche su questo efferato omicidio che getterà nuova luce anche sulle indagini sulla morte di Giorgio.
L’autrice ci conduce in un luogo esotico dell’estremo oriente che ha tutti gli elementi di una capitale occidentale, dove il consumismo sfrenato, la perdita di valori, il sogno dell’arricchimento facile e veloce sono i tratti distintivi. E segnano la vita delle persone.

Antonella Magliocchi

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Libro piacevole ed entusiasmante, i fiori di Hong Kong porta il lettore in un mix di racconti affascinanti con un occhio al mito dell’oriente lettura piacevole e consigliata

Gaetano Mamone

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Parma “Voglia di leggere - Ines Martorano”
coordinato da Pietro Curzio
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Di questo testo Ho apprezzato la scelta dell’Autrice di non compiacersi in descrizioni cruente e di inscrivere nello stile il rispetto verso personaggi di pura finzione.
E’ interessante il tentativo di costituire la natura, continuamente obliterata dalla prevalente artificialità del paesaggio, come personaggio, che interagisce attraverso colori, odori, mutamenti.
L’ambiente fatto di suoni e luci e incessante movimento, opera umana, non riesce a soverchiare una potenza sottostante, sobbollente, in antitesi con l’energia insopprimibile delle innumerevoli, affaccendate persone. Vento e colori mutevoli esprimono una persistenza, una sorta di disegno che trascina e ingloba intenzioni e tentazioni. La raffigurazione della violenza e della sopraffazione prende le fattezze di una insopprimibile pre-potenza. Qualcosa che preesiste e insiste in ogni organizzazione umana, chi viene smascherato cambierà semplicemente luogo dei suoi mascheramenti e persisterà sempre una umanità soccombente.

Daniela Randi

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Giorgio Sarli, giovane funzionario di banca italiano, viene ucciso nel suo appartamento insieme alla prostituta cinese con la quale ha passato la notte. Tutto fa pensare che il movente dell’assassinio sia la giovane prostituta e che l’italiano sia una vittima inconsapevole. Il fratello maggiore Vittorio, arrivato dall’Italia, cerca di comprendere le vere motivazioni di quella morte assurda ed in questo viene assecondato dall’ispettore Leung. L’ispettore, poco convinto delle prime ipotesi che giustificano il duplice omicidio, con l’aiuto di giovani assistenti tatuati e ingegnosi, frutto della evoluzione sorprendente della nuova Cina arriverà a svelare gli inquietanti retroscena riportando verità ed onesta alle contorte e drammatiche vicende. Un giallo che convince, con lo sfondo una Hong Kong ben descritta: umida, brulicante, inebriante, vorticosa, in perenne movimento con le sue luci, odori, fiori, abitanti, storie. Una lettura scorrevole e piacevole con un finale non scontato che, in fondo, è proprio quello che si richiede ad un libro giallo. 

Nando Lapetina

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I fiori di Hong Kong di Paola Rondini: un giallo tradizionale che utilizza la narrazione anche per cercare di "avvicinare" noi lettori al mondo cinese, descrivendo le difficoltà del protagonista e della sua mentalità occidentale nel dare una motivazione logica a quanto accaduto.
Più interessante nella parte iniziale, la storia, seppur ben scritta e gradevole, non riesce mai a sorprendere fino in fondo, a creare cioè quel momento "inaspettato" che ci "si aspetta" da un romanzo giallo... scusandomi del gioco di parole!

Giacomo Zipoli