< I ragazzi della casa del cedro di  Augusto Pompeo (Iacobelli)

Qui di seguito le recensioni di IRagazziDellaCasaDelCedro raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Una storia fatta di microstorie, in cui i personaggi appaiono vivi, tridimensionali. Pensano, agiscono e parlano come persone reali.

E.M.

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Ho letto tutto di un fiato questo libro con il terrore di non riuscire a ricordarmi chi era figlio di chi e chi amava chi. Alla fine aveva ragione il funzionario della RAI. troppi personaggi, tempo di narrazione troppo vasto, troppe emozioni e quindi difficile da tradurre in uno sceneggiato. Ma sono queste piccole e grandi storie che danno il sale alla vita, come bene dice Fortunato. Storie di ragazzi che crescono, vivono, amano, cambiano, soffrono ,si ribellano e qualcuno anche muore. E’ un libro senza un lieto fine, un libro necessario, più che mai in momenti come questi nei quali l’ala nera della guerra si riaffaccia , dopo più di ottanta anni, sull’Europa. Micol che si strugge perché il numero che ha tatuato sul cuore non l’ha anche tatuato sul braccio, come invece molti amici suoi, è forse l’immagine che mi ha colpito di più; lei è viva, ha trovato un modo per sopravvivere, a trovato, se non l’amore, almeno una stampella affettuosa che le permette di continuare. Ma la mancanza di quel numero, il fatto di non aver condiviso completamente il destino dei suoi cari, le peserà sull’animo per sempre. Una menzione merita anche Beniamino, nel quale spero di ritrovarmi; deciso ma delicato, affettuoso e determinato è quello che è meglio attrezzato per la sopravvivenza. Più che un libro è uno zibaldone di storie, di eventi, di vicende piccole ma immense, storiche e personali, in massima parte accumunate da un solo punto di agglomerazione, la casa del Cedro. E io, che ho vissuto la mia infanzia ai piedi di un grande cedro del Libano che torreggiava nella piazzetta del mio paese natio, non avevo altra possibilità di amare incondizionatamente questo indigeribile impasto che racconta ch cosa può anche essere la vita.

Vincenzo Parma

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L’ho trovato molto accurato storicamente, anche nei dettagli, pertanto quando poi ho scoperto che l’autore è un ex archivista non mi sono sorpresa. Mi è piaciuto molto, ho amato i personaggi femminili, sempre svelte e sempre attente. Dal mio punto di vista questo libro supera la saga dei Fontamara e vi ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggerlo, senza di voi me lo sarei persa e sarebbe stato un gran peccato

Rebecca R.

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La storia della Casa del Cedro non mi ha preso, a mio parere l’autore ha messo troppa carne sul fuoco....

Mauro Molinari

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Una cronaca attenta della Roma, e provincia, della prima metà del 1900. Mi è piaciuto l’escamotage narrativo della stesura di una fiction Rai, ma mi è sembrato che l’idea narrativa mancasse un po’ di innovazione nonostante mi abbia molto colpito il ruolo fondamentale delle donne nel romanzo.

Livia Condemi

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Ha il sapore dei romanzi di altri tempi, densi di dettagli, dall’atmosfera ottocentesca. Dall’incipit è questo che si avverte e tutto scivola via con il piacere delle storie raccontate vicino al fuoco e a cui appassionarsi pagina dopo pagina. Procedendo ha saputo tenere alta l’attenzione e conservare la mia prima impressione. Mi ha convinta lo stile e presa la trama.

Jessica Di Pasquantonio