< I tuoni di  Tommaso Giagni (PonteAlleGrazie)

Qui di seguito le recensioni di ITuoni raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Libro asciutto, con uno stile preciso e misurato che tuttavia consente di sentire, quasi toccare le vite dei giovani protagonisti. E’ l’affresco amaro di una delle tante periferie della grande città, ma soprattutto il ritratto della nuova Italia in cui ragazzi di diverse origini, etnie e provenienze sociali condividono tempo, sentimenti e pensieri. Il contrasto tra il grande e anonimo “Quartiere” e il confinante “Verde Respiro”, zona residenziale di qualche pretesa mai del tutto realizzata , rispecchia la differenza tra i ragazzi, accomunati da uno stesso sentire, e l’ipocrisia degli adulti che, pur di difendere uno stato di benessere relativo e frutto di sacrifici non propri, è disposto anche all’estrema violenza. Povertà economica vs. povertà morale. Dopo un’ampia parte descrittiva, i “Tuoni” del titolo arrivano alla fine, come violenza deflagrante a cui si contrappone un ultimo gesto “politico”.

Mara Tamburini

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Se non fosse troppo confusionario, sarebbe uno dei libri più apprezzati. Forse è l’effetto che l’autore ha voluto dare, ma il continuo cambio improvviso di punto di vista, anche all’interno del capitolo, e la presenza di descrizioni a volte non fondamentali per la storia crea nel lettore (per lo meno a me) confusione.
Per il resto è una storia reale, vera, che arriva anche a chi non è del Quartiere e ha avuto la fortuna di non doversi arrangiare per sopravvivere tra i pregiudizi della gente. Anche l’amicizia tra i tre protagonisti, seppur non approfondita in maniera totale, arriva al lettore.

Santina Ingorgia

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Fluido, ambientazione credibile e trama avvincente. Interessanti gli intrecci nelle storie proposte, personaggi descritti in maniera riconoscibile nei loro caratteri.

Marinella Feruglio

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Scorci di vita delle periferie romane. Un’opera interessante che purtroppo non ho potuto apprezzare a fondo, essendo molto lontana dal mio genere abituale.

Sara D.

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Libro molto intenso nel suo abbracciare tematiche piuttosto ostiche ma imprescindibili come l’amicizia, l’amore e l’angoscia esistenziale il tutto vissuto nel microcosmo della periferia. L’autore riesce a sostenere la trama senza perdere di credibilità.

Marta Fogliata

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Il romanzo si svolge nella periferia romana fra il fiume Aniene e il Grande Raccordo Anulare e vede tre protagonisti :Manuel,(egiziano)Flaviano(italiano) e Abdou(ivoriano).Hanno origini diverse,diversi sogni e aspettative di cambiamento rispetto alla vita che vivono nel Quartiere.Vicino a Quartiere è sorto un villaggio che doveva essere più moderno e confortevole come "Verde Respiro"I romanzo intrecia le vicende,gli stati d’animo degli abitanti con le loro illusioni fallite e le aspettative deluse di chi era convinto di aver migliorato la propria posizione sociale(leggi gli abitanti di Verde Respiro).La soria d’amore fra Donatella e Manuel sarà il legame che unirà in un tragico destino le vicende dei due quartieri.Lo stile dell’autore è realistico,in alcuni punti anche incisivo per evidenziare gli aspetti di una tragica realtà che colpisce le periferie delle grandi città.La storia è ben narrata grazie anche alla bravura dell’autore che modella i vari personaggi con sorprendente facilità ma con molta efficacia.Il libro,paga per la mia scelta personale,la lotta "impari"con il libro di G.Gotto che è un inno alla vita.

Francesco Genovesi

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Il libro sembra assumere immediatamente la voce di un caro amico in vena di confidenze. Scrittura semplice e scorrevole che cattura e coinvolge, aneddoto dopo aneddoto: un mix di stati d’animo, tra i quali qualcuno è probabile che ci si accorga di averlo vissuto (o di aver avuto paura di viverlo). Un amico che la pacca sulla spalla se la dà da solo, perché il barlume di fondo rimane un solido appello all’ottimismo, deducibile fin dal titolo.

Michela Trombetta