< Il bacio di Brianna di  Gennaro Della Volpe (Raiz) (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di IlBacioDiBrianna raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Questo libro mi ha presa fin da subito e l’ho terminato in due giorni. L’ho trovato molto coinvolgente ed ho apprezzato moltissimo i temi affrontati e lo stile intrecciato delle storie dei vari personaggi.

Valentina Ducceschi

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20 racconti. 20 racconti che, ad orecchie attente, ci fanno scoprire in Gennaro Della Volpe quel Raiz degli Almamegretta. 20 racconti allora che suonano un po’ come delle canzoni, sospese tra autobiografia e realtà, tra emarginazione ed immigrazione, tra centro e periferia, tra il Mediterraneo e i suoi figli- anche quelli perduti. Opera prima del Della Volpe, ennesima opera di Raiz non più costretto tra i versi di una canzone.

Valentina Mossa

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Il bacio di Brianna è una raccolta di 20 racconti, di varia lunghezza, che hanno come sfondo varie città: si spazia da Napoli a Londra, da Milano a Tel Aviv. Il clima che si respira è multiculturale, i colori che prevalgono sono quelli mediterranei. Il razzismo, l’amore, l’amicizia, l’identità sono le tematiche sviluppate.
I personaggi, ben caratterizzati, sembrano avere un dato comune, li incontriamo quando si trovano davanti ad un bivio, quando devono operare una scelta: una donna trova l’amore e abbandona la famiglia; un colonnello israeliano sceglie la passione al posto della morte, liberando una spia palestinese; una ragazza inizia un percorso di crescita, scoprendo l’illusorietà di un amore e dei suoi ideali, in un carcere minorile; tre studenti israeliani aprono un locale di Hummus a Napoli , scelta che li porterà a scontrarsi con il razzismo e la camorra, ma anche con un’inattesa solidarietà.
La narrazione procede in bilico tra autobiografia e invenzione; il ritmo perlopiù serrato, a volte inciampa in stasi, soprattutto nel finale di alcuni racconti, che abbandonano il lettore a sé stesso.
L’auto-fiction prende corpo soprattutto nella storia di un ragazzo, che si dipana tra più racconti: costretto a trascorrere la sua adolescenza in un andirivieni tra Napoli e Milano, il protagonista di questa sorta di romanzo di formazione è attratto da esperienze devianti, lo salveranno un’insegnante, una ragazza milanese e l’amore per le due città.
I racconti più interessanti riguardano la questione israelo-palestinese e le culture ad essa correlate: in Higata La-Yaad e Noi si percepisce quanto l’invenzione sia supportata da una profonda conoscenza, il che rende la narrazione avvincente, realistica e rispettosa della complessità.
La scrittura , asciutta e curata, mostra qualche ingenuità che svela l’esordiente: il punto di vista dei personaggi richiama un linguaggio crudo, a volte gergale, che si scontra però con la presenza di parole desuete e più elevate (per fare un solo esempio "bivaccare"), che stridono con il resto.

Pierangela Paolucci

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Scenari evocativi e splendide descrizioni. Non sempre però la narrazione mi è parsa fluida e non sempre è riuscita a incuriosirmi tanto da invogliarmi a proseguire la lettura fino alla fine.

Giulia Rossi

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"Il bacio di Brianna" di Gennaro Della Volpe condensa una serie di racconti, alcuni molto brevi, che si intrecciano e si snodano sullo sfondo di un paesaggio industriale lombardo, Napoli, Roma, Tel Aviv, Londra.
I protagonisti sono immersi tra passato e presente, tra ebrei ed arabi, tra gli slanci sentimentali ed i continui richiami musicali: una narrazione ricca di spunti e di richiami non sempre di facile collegamento.
Il risultato è un viaggio all’interno dell’universo dei soggetti, descritti con semplicità e profondità, in particolare nel capitolo intitolato "Falce e spinello" con i giovani liceali degli anni ’80 immersi tra i primi bagliori della politica e le tentazioni dei rapporti intimi ed un finale a sorpresa.

Paolo Luisa Vissat

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Bellissimo lo stile dello scrittore. Soprattutto nel descrivere i luoghi delle varie storie che racconta. Mi ha fatto venire voglia di visitare Napoli con i suoi quartieri così diversi.

Jael Pes