< Il cannocchiale del tenente Dumont di  Marino Magliani (LOrma)

Qui di seguito le recensioni di IlCannocchialeDelTenenteDumont raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Cronaca di una diserzione ricostruita sulla base di carteggi, appunti, note e dispacci. Il romanzo si basa sul gioco di sguardi: i tre protagonisti vivono infatti sotto l’osservazione vigile e scrutatrice del dottor Zoomer che, attraverso un suo emissario, li spia mentre vagano per la Liguria, sempre più laceri e miseri. Idea interessante, ma la narrazione a mio avviso procede fin troppo stancamente.

Chiara Maesani

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La cronaca di una diserzione durante la campagna d’Egitto, il rocambolesco ritorno in patria di tre disertori dell’armata di Napoleone, e un susseguirsi di paesaggi che da scenario delle vicende, finiscono per diventare anch’essi protagonisti del romanzo di Marino Magliani.
La verticalità tipica dei paesaggi liguri, arroccati su alture e affacciati sulla spiazzante orizzontalità del mare (“che sta alla fine delle parole”), diventa un tutt’uno con la verticalità della narrazione, costruita abilmente su carteggi, annotazioni e dispacci di Johan Zomer, un medico olandese a capo della commissione voluta fermamente da Napoleone per fare chiarezza sulla situazione della diffusione dell’hascisc tra le truppe.
Lo sguardo mediato dal cannocchiale del tenente Dumont, uno dei tre disertori insieme al capitano Lemoine, malato di tisi, e a Urruti, soldato basco, si muove dall’Africa alla Liguria, diventando un viaggio nel viaggio, vera meta dei protagonisti.
La narrazione di Magliani appare come un quadro dettagliato, ricco di boschi, colline sul mare, personaggi che appaiono anche solo per un capoverso, e visioni paesaggistiche così evocative da poterle toccare.
Il Cannocchiale del Tenente Dumont è un piccolo tesoro da avere sempre a portata di mano.

Ilaria Vitali

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Ne "Il cannocchiale del tenente Dumont" si narra la storia di tre soldati che decidono di "darsi alla macchia", stufi di combattere per l’esercito napoleonico, intraprendendo una fuga che parte dall’Egitto fino ad arrivare ai suggestivi paesaggi dell’Italia settentrionale.
La narrazione di questo libro merita particolare attenzione: le vicende dei tre uomini ci vengono descritte attraverso l’occhio di uno di loro, il tenente Dumont. Essendo però una cronaca, come viene affermato nella prima pagina, veniamo a conoscenza dei fatti anche grazie alle lettere del dottor Zoomer e del suo fidato Pangloss, i quali stanno portando a termine un esperimento per monitorare gli effetti dell’hascisc, di cui fanno uso i tre personaggi.
In un crescendo di curiosità, il lettore è fin da subito coinvolto nel racconto, quasi divenisse egli stesso un disertore, condividendo con loro preoccupazioni, sogni, speranze e fallimenti.

Sofia Cipriani

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Romanzo ben scritto con descrizioni paesaggistiche molto veritiere.Estate del 1800 3soldati napoleonici sono stanchi della guerra.Narrazione visionaria che permette ai protagonisti di scrollarsi di dosso laStoria per inseguire una vita fatta di attimi e scelte
Un finale a sorpresa rimarca intensità dell esistenza umana.

Rossella Ottonelli