< Il cantiere di Berto di  Carlo Piano (EO)

Qui di seguito le recensioni di IlCantiereDiBerto raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Mi è piaciuta molto la descrizione del rapporto tra Berto e il ponte, anche se, almeno per me che non capisco niente di ponti, le minuziose descrizioni delle fasi di costruzione e problemi tecnici annessi, sono risultate noiose e pesanti.
Il finale l’ho trovato poco convincente.

Donnici Elena

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Quando ho iniziato la lettura de "Il Cantiere di Berto" non sapevo cosa aspettarmi. Ho deciso di non cercare questo libro su internet per evitare di essere influenzata dalle recensioni altrui. Non mi sarei aspettata di essere così catturata dalla storia. La prosa ritmata ed accattivante rende giustizia a una storia unica e sorprendente che si snoda attraverso le pagine senza mai annoiare.

Eleonora Paggetti

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RECENSIONE: IL CANTIERE DI BERTO di Carlo Piano (E/O edizioni)
Quando giunse la terribile notizia del crollo del ponte Morandi, mi trovavo in Grecia, sull’isola di Egina. Ero appena rientrata in casa dopo una giornata al mare. Questo per dire che il crollo del ponte è uno di quegli avvenimenti che segnano un prima e dopo, uno di quegli avvenimenti che tolgono talmente il fiato da ricordare per sempre l’attimo in cui se ne viene a conoscenza. Per di più su quel ponte c’erano anche quattro giovani del mio paese che, pieni di entusiasmo, erano diretti verso la Costa Azzurra dove avevano programmato di trascorrere le loro vacanze e dove, purtroppo, non arrivarono mai. Di essi ci resta un ultimo video che li mostra felici in macchina mentre pregustano quei giorni di vacanza ignari del destino che li attende.
“Il cantiere di Berto” di Carlo Piano ha il merito di evocare l’atmosfera che aleggiava tra gli addetti ai lavori durante la ricostruzione del ponte di Genova. Il peso schiacciante dei riflettori costantemente puntati addosso e l’enorme responsabilità che quel lavoro imponeva.
Berto, il protagonista del romanzo, è un geometra di mezza età, non troppo avvenente, con la passione per l’enigmistica, che vive con un cane al quale non riesce a dare un nome. L’impegno di Berto non è rivolto solo alla ricostruzione del ponte, ma anche alla ricostruzione della propria vita divenuta negli anni troppo insoddisfacente. Seppur in maniera impacciata Berto riesce a concretizzare la sua idea di futuro. Il suo incedere intenerisce. Berto è un uomo comune con tutte le perplessità che man mano si ingantiscono con l’avanzare dell’età.
Buona l’idea di usare suoni onomatopeici. A tratti sembra di essere sulle travi di quel famoso cantiere.

Maria Pia Nocerino

MARIA PIA NOCERINO

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La vicenda è ambientata a Genova durante la costruzione del nuovo ponte San Giorgio e Berto è proprio uno degli oltre mille professionisti che vi operano. È un uomo molto solo che ha passato la cinquantina e che si dedica interamente al lavoro; ha un Cane a cui ancora non ha dato un nome, ma per il resto la sua vita scorre liscia e anonima. Un giorno però conosce una donna che accende in lui emozioni da lungo sopite.

Duole ammetterlo ma il romanzo è scarsino a dir poco: non basta toccare un argomento importante come il famoso ponte di Genova per ottenere il risultato. La storia è banale e noiosa, ricca di descrizioni tecniche non interessanti e con una parte finale che scivola nel melenso.
Quindi, da una parte la noia del lavoro di Berto al ponte, dall’altra una storia d’amore talmente banale che sconfina nella risata amara; l’insieme dei due fattori ha creato in me un senso di fastidio e di imbarazzo (verso l’autore, chiaramente) per un’idea mal gestita e mal partorita. Il tutto condito da frasi ad effetto e un lessico ricercato inserito giusto per dare un tono intellettuale.

Valentina Bernasconi

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Positivo: si legge di un fiato; scrittura curata.
Dubbio: non so se la storia del cantiere di Genova possa davvero interessare al difuori di Genova... necessarie tutte le divagazioni, davvero?
negativo: espressioni paperinesche a iosa (sbruff sbang); la love story appiccicaticcia e obbrobriosa (cinquantenni squalliducci, animo! arrivano le ucraine giovani bellissime e innamoratissime, dotate di biondi piccini che risolvono la vita pure a cani, sorelle single e mamme moribonde...).

Laura Lorenzini

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Gli uomini restano imprigionati sotto le macerie mentre gli animali se la spassano allegramente. In questa frase tutta la verità del mondo. Attuale e profetico, ti dice chi resiste e cii soccombe. È una bella sfida.

M.C.

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La lettura di questo libro mi ha permesso di immergermi a tutto tondo nella realtà di Genova e dei suoi ponti: quello crollato e quello appena ricostruito, a cui lavora il protagonista.
Ho preferito questo libro perché rispecchia maggiormente il mio gusto in fatto di letture.

Anna Cerati