< Il condotto di  Michele Branchi (Robin)

Qui di seguito le recensioni di IlCondotto raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Non conoscevo Michele Branchi e lo considero una felice scoperta: sono sempre alla ricerca di nuovi libri da leggere.
Talvolta la parte descrittiva risulta stucchevole per lo stile “ampolloso e retorico”.
Le doti medianiche della vecchia zia, sfruttate ripetutamente, comportano il rischio di
“cadere nell’umorismo involontario” . Con le virgolette indico la citazione di parole dell’autore stesso.
Indagine interessante, ma il finale amaro e troppo facile contraddice nell’ invenzione letteraria la decantata empatia del commissario Capurro.

Adriana Fidenti

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Libro che avrebbe avuto un grande potenziale, vista la trama. Purtroppo, però, l’ho trovato eccessivamente prolisso, con, al contrario, un ribaltamento finale delle premesse troppo breve, quasi un colpo di scena ma poco riuscito o mal spiegato.
Parecchi errori di battitura: vocali spesso non accentate dove serve e mancata correlazione singolare-plurale.

Francesca Comotti

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Il libro è molto avvincente e ti avvolge da subito nelle vicende narrate. L’indagine coinvolge persone che interagiscono con l’investigatore su più piani (familiari, professionali ecc.) e pur toccando aspetti metafisici non evade mai completamente dalla realtà. Ciò permette a chi legge di restare sempre calato nella vicenda ed accanto al Commissario Capurro e di seguirlo in ogni suo pensiero ed azione. E’ chiaramente un uomo che non si risparmia per arrivare alla risoluzione del caso, e pur lavorando con passione e raziocinio non esclude dalla sua indagine sensazioni che nulla hanno di razionale ma che gli danno la possibilità di avere un quadro d’insieme più completo. Quindi un investigatore senza pregiudizi . Bella anche l’ambientazione in un paesaggio che diventa familiare man mano che ci si addentra nella lettura. Finire il libro è stato un piccolo dolore, era bello affiancare il commissario Capurro.

Paola D’Epifanio

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La storia è originale, solo che in qualche tratto lho trovato un po’ prolisso. I dialoghi con le zie del protagonista me li aspettavo con un po’ di ironia.

Lorena.

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Il condotto, Michele Branchi, come si suol dire un nome ed una garanzia, ritengo che le avventure del commissario Capurro siano tra le più originali e ben fatte della giallistica del nostro periodo.
In questo caso troviamo una storia in cui tradizione, folclore e un omicidio si intrecciano.
Tutto non è maio come sembra, ed un caso, all’apparenza radicato nel presente, s trasforma e mostra il suo reale volto man mano che si va avanti nella narrazione.
Sicuramente, per quanto riguarda lo stile, non ci aspettiamo un Camilleri o un De Giovanni, però sicuramente Branchi, con la sua semplicità espositiva, non per questo scontata, sa regalare ai lettori un racconto armonico ed incisivo.

Lucia Savatteri

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Bella trama avvincente. Simpatici i personaggi anche se le due sorelle risultano un po’ stereotipate.
Un giallo molto dettagliato. Forse un po’ troppo autocompiaciuto

Paola Lardieri

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Il Commissario Capurro indaga sul delitto che vede coinvolta l’educatrice di un ragazzo autistico. Un Giallo molto coinvolgente, appassionante. Lettura scorrevole.

Elisabetta Amara