* * *
Il dialogo a più voci è l’aspetto più interessante del libro. Dopo poche pagine, tuttavia, il lettore si trova a interrogarsi sulla necessità di una struttura del genere, quando è palese che le voci non sono affatto diverse ma sullo stesso tono, dello stesso avviso e con la medesima prospettiva. La proposta di riforma delle religioni per i tempi moderni è intrigante ma manca sia di fondamenti teologici profondi, sia di religiosità autentica. La domanda fondamentale rimane irrisolta: perché crederci?
Alessandro Pisu
* * *
Ho trovato il libro chiaro nella tesi di fondo, interessante nelle premesse, ma non sempre scorrevole nello sviluppo e a tratti ripetitivo. La voce narrante che offre e motiva il tema della discussione al filosofo, al mistico e al poeta non ha una vera autonomia, e trovo che anche le tre figure che lo sviluppano siano abbastanza indistinguibili tra di loro e mi sono sembrate più un’astratta proiezione intellettuale dell’autore che non la incarnazione delle più elevate manifestazioni della ragione, della immaginazione e del sentimento umani.
Rita Turrini
* * *
Un libro importante e intenso che ci mette in dialogo con la spiritualità e noi stessi
Alessia
* * *
Sull’incantevole spiaggia di Triopetra, a Creta, si tiene il dialogo impegnato ed approfondito tra un filosofo, un poeta ed un mistico su uno dei temi più controversi di sempre: Dio.
La scrittura è ricca e densa di nozioni e riferimenti culturali, un saggio davvero intrinseco di conoscenza e saperi che lo scrittore veicola attraverso gli attori dell’immaginaria scena. Ognuno di loro offre la sua colta visione e questo permette al lettore di avvicinarsi al grande tema con ampio respiro attraverso una prospettiva pluricomprensiva.
Molto interessante il rimando attuale, che spesso appare tra le pagine e col quale è ultimato il testo, al nostro Papa Francesco. Un’attenta e dinamica disanima del suo pensiero e del suo operato che ben collima col fine ultimo del saggio : evolversi da un Dio sbagliato, che da legge, dogma e devozionismo si fa Dio relazione, per orientarsi, dunque, verso un dialogo "dialogale" volto non al convincere l’altro, piuttosto a conoscerlo, e cosi amarlo, auspicandone una riconciliazione delle differenze per un sano pluralismo religioso.
Ilaria Liccardo