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Un racconto di viaggi che fa capire le mire politiche dell’epoca.
Rosita Pregnolato
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Non sono riuscita a finirlo in tempo per la recensione, ma già dalle prime pagine mi ha incuriosita molto. Un libro diverso da quelli che solitamente mi colpiscono in libreria, e forse per questo una sorpresa piu verso di me che verso il libro stesso. Scritto in modo leggero e divertente nonostante il tema poco "pop" l ho trovato modernissimo soprattutto per capire meglio noi popoli che pensiamo di essere moderni e invece non ci rendiamo conto di quanta strada, anche nel senso letterale del termine, è stata fatta per costruire il mondo come noi lo vediamo oggi. Sono sicura che finirò di leggerlo, non vedo l’ora di proseguire il viaggio.
Laura Rotundo, 30 anni
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Non conoscevo la vita di Hieronymus Münzer prima di leggere il saggio e non sono sicura di conoscerla dopo aver letto il saggio. In realtà la figura del medico è molto minore perché il libro parla di altro, dalla scoperta dell’America agli imperatori tedeschi; tutto certamente collegato al personaggio eponimo, ma gli argomenti “secondari” sono talmente tanti e approfonditi che prendono il sopravvento. Sarebbe stato forse meglio cambiare il titolo e sicuramente evitare tutti i concetti ripetuti fino allo sfinimento.
Chiara
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Non ha soddisfatto le mie aspettative. Ci sono frasi in latino (ringrazierei per la traduzione) che ho interpretato credo abbastanza bene. Molti rimandi a testi, sicuramente di interesse per studiosi, ma di poca o nessuna utilità per un pubblico più vasto. Ampie dissertazioni sulle motivazioni dei viaggi che si effettuavano in quegli anni (XV secolo), dove pochi si spostavano per pura curiosità o diletto. Molta storia e relativi personaggi. Mi aspettavo una cronaca del viaggio, del quale conosciamo solo l’itinerario.
Aurelia Mutti
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Avrebbe potuto essere una storia molto interessante quella del Dottor Hieronymus Menzer ma purtroppo il libro sembra quasi un testo scolastico, pieno di note e disgressioni che ostacolano la concentrazione e rendono difficile la lettura.
Erika Pezzolato