< Il dottor Zhivago. Il giallo letterario del Novecento di  Francesco Bigazzi (Polistampa)

Qui di seguito le recensioni di IlDottorZhivago raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il Dottor Zivagho - il giallo letterario del 900-

Saggio molto interessante che svela i retroscena della storia del famoso romanzo che ha valso il premio nobel a Pasternak. Una storia dai risvolti inquietanti ma per certi versi anche molto affascinante che si legge con piacere.

Elisabetta Mura

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Francesco Bigazzi nel suo Zhivago racconta in modo intrigante e godibile il tumultuoso destino che ha avvolto il racconto di Paternak. Un romanzo nel romanzo. Una storia molto avvincente, che si legge davvero tutta d’un fiato.

Nevio Meneguz

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Molto molto interessante ed avvincente. Il restroscena che ha portato alla genesi di una storia così mitica, così forte, così lontana e struggente nel bianco sfolgorante della neve e nel nero cupo della guerra e delle passioni umane distruttive. Non è riuscito a prendermi come Shakespeare, ma è comunque una bellissima lettura.

Francesca Aureli

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come un libro può essere l’affresco di un paese e di un’epoca. come la storia di un romanzo, un semplice romanzo, può arrivare a fare paura ad un regime. la scrittura come l’arma vera di un uomo. il destino di un autore e del suo libro strettamente legati nella vita e nella storia. una vicenda incredibile che viaggia come le parole, da un paese all’altro per anni, senza concludersi mai, accompagnando un testo che per chiunque lo incontra resta una pietra angolare. scelgo questo.

sandra mingardo

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Un libro avvincente che non presuppone la lettura del romanzo di Pasternak e che di interessante ha anche il "giallo " nel "giallo" ovvero la figura di Feltrinelli e, soprattutto, la sua morte.
Veramente interessante.

Alida Cassol

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Ricostruire la storia editoriale di " Il dottor Zhivago" non deve essere stato semplice ma è sorprendente la cura e la scrupolosità, che si nota negli accurati riferimenti bibliografici e nella selezioni delle fonti, che l’autore ha impiegato nella stesura della sua opera. Di certo questo saggio non è per tutti, servono delle conoscenza di base sulla storia e sulla politica del Novecento ma questo non impedisce di apprezzare il libro né di appassionarvisi come se si trattasse di un vero e proprio romanzo giallo.

Martina Pirri

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Libro interessante, fuori dagli schemi, una piacevole sorpresa. Un giallo molto avvincente.

Alessandro Musco

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Il dottor Zhivago. Il giallo letterario del Novecento di Francesco Bigazzi. L’autore, già direttore dell’Ansa a Mosca e considerato uno dei maggiori esperti italiani di storia e cultura russa, ricorda le modalità avventurose in cui il capolavoro di Pasternak fu pubblicato nel 1957 dalla casa editrice Feltrinelli.
Era l’epoca del disgelo e le principali case editrici si contendevano il prodotto letterario più rappresentativo di quell’epoca. Tuttavia una giovane casa editrice italiana, sfruttando abilmente una serie di contatti e di circostanze favorevoli, riuscì a spuntarla. Tramite il racconto della sua personale esperienza l’autore intende mostrare le ambiguità e gli interrogativi rimasti irrisolti. A tale scopo utilizza le rivelazioni del giornalista russo Artyom Borovik, che conobbe personalmente, riguardo al ruolo dei servizi segreti russi e americani nella tempestosa storia della pubblicazione del romanzo.
Suddiviso in capitoli densi, che rimandano alle nutrite appendici, il libro ripercorre le peripezie che portarono alla pubblicazione del libro in Italia.

Luigi Binello

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Il giallo del Novecento mi ha rapito. Francesco Bigazzi riesce a coinvolgere il lettore nella vicenda letteraria più intricata del Novecento. Lo fa con uno stile fluido, deciso e privo di spettacolarizzazione, svelando i segreti e le verità scomode nascoste dietro la pubblicazione del romanzo più importante del secolo scorso, Il Dottor Zhivago. La grande guerra fa da sfondo al periglioso destino dell’opera chiave di Boris Pasternak e tra intrighi, spie internazionali, morti misteriose e interrogativi rimasti senza risposta si tocca con mano la battaglia combattuta da uno scrittore straordinario. Una lotta che è stata e resterà un atto d’amore di PasternaK verso i propri lettori.

Marianna Bassi

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Scelgo il saggio di Carlo Galli “Platone e la necessità della politica” edito dal Mulino, più affine al mio percorso di letture.
Il saggio indaga la natura della politica e del potere partendo dal libro La Repubblica di Platone dicendo che la filosofia, per sua natura, affronta i problemi e li risolve con l’aiuto della mente critica. Se la filosofia, dice l’autore, è “il proprio tempo appreso col pensiero”, il pensiero di Platone, nel Dialogo, arriva fino a noi perché pone una questione che ha senso sia nel suo tempo che nel nostro. Il cuore della questione è la politica che pensa e l’obbligo di mettere il pensiero in movimento perché possa confrontarsi con il reale.
Il punto centrale del libro di Platone, dice Carlo Galli, è proprio la filosofia in quanto attraverso essa si impostano e si dissolvono problemi politici. Si può dire che la filosofia sa vedere quei problemi che prima non si erano mai visti.
Allora chi è il filosofo? Colui che è capace di governare, di mettere ordine nella città dopo aver analizzato i problemi.
“Il filosofo è un governante addestrato, fatto passare attraverso prove di costanza, di coerenza, di integrità” e ancora “deve essere staccato dai beni materiali, dotato di memoria, pronto ad apprendere, affine della verità, della giustizia, del coraggio e della temperanza”.
Lo scopo del filosofo è quello di mantenere, dice l’autore commentando Platone, la rotta già tracciata.
La filosofia aiuta a costruire un modello da applicare alla realtà individuando il problema con la conoscenza politica e con la mediazione tra sapere bene, perché la città governata con sapienza non è solo una macchina perfetta ma deve diventare una città buona, frutto del bene.

Paola Costeniero