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Anche il secondo libro è ben scritto ed è facile da leggere, ma l’ho preferito di meno rispetto al primo perché mi è risultato più difficile da leggere. Resta però il fatto che anche qui una lingua particolare come il geroglifico sia spiegata in modo semplice, accessibile e accattivante.
Fabio Silietti
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Interessante storia sul come si è arrivati a decifrare i geroglifici...ipotizzando ci aiutino anche a decifrare il nostro modo attuale di comunicare.
Mary Sgandu
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Sono contento di avere avuto la possibilità di leggere questo libro; in verità non lo avrei mai acquistato.
Non sono un amante delle lingue anche se, per lavoro, le ho dovute usare e parecchio.
Non avrei mai immaginato, dopo aver studiato "Il Francese semplificato", "Il tedesco per stranieri "e "L’inglese basico" di dovermi cimentare anche con "Il Geroglifico Elementare".
E’ stata una lettura semplice e coinvolgente, dotta e affabulante, insomma piacevole. In effetti sono affascinato dalla cultura egizia e dopo svariate immersioni in questo mondo (dal Cairo a Luxor, da Karnach al Abu Simbel ,al Fayum oltre i musei di Torino, di Londra e il Vaticano) era ora di iniziare a capirne di più. Coinvolgenti la storia dell’avvicinamento a tappe successive, alcune totalmente fantasiose, alla interpretazione dei geroglifici e interessante il ridimensionamento della importanza della "Stele di Rosetta" da determinante a complementare. utilizzabile solo se legata alla conoscenza del copto e di altri linguaggi dell’area.
Grazie per avermi fatto conoscere questo pezzo di cultura che avrei sicuramente ignorato
Vincenzo Parma
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Per uno come me che è cresciuto a pasta e classici, la lettura del libro di Elli mi ha intrigato fin dal titolo. Complice, poi, la prefazione di Gian Antonio Stella, che è sempre un bel leggere, così densa di riferimenti letterari e non solo.
Lo studio dei geroglifici mi mancava. E la lettura del libro mi ha suscitato un interesse sopito, rivolto più ai classici greci e latini. (Forse non fa testo un papiro con su scritti i nomi dei miei due figli, riportato da un viaggio in Egitto. Troppo turistico?).
Perchè mai, si chiede l’autore, uno dovrebbe studiare egittologia. E si risponde: perchè è una scienza bellissima. E continua: la scrittura geroglifica è senza dubbio ciò che di più bello l’Egitto ci abbia tramandato.
Devo confessarlo, per uno come me, appassionato di storia, di tutta la storia, che ha ripreso da qualche mese lo studio del latino a del greco antico (complice l’iscrizione al liceo classico della mia nipotina) questo volume è musica per le orecchie e stimolo per interessi sopiti.
E’ innegabile che la civiltà egiziana abbia esercitato una forte influenza su quella greca e su quella romana. Sotto ogni punto di vista: politico, economico, sociale, religioso. E’ vero che la conoscenza e il significato dei geroglifici sono stati scoperti solo di recente, con il rinvenimento della Stele di Rosetta durante la campagna di Napoleone in Egitto nel 1798. Ma è altrettanto vero che, nonostante gli Egiziani fossero stati sottomessi dai Macedoni prima e dai Romani poi, la cultura egiziana ha permeato tutta la storia del mondo occidentale, attraverso un percorso immaginario tra il Nilo e il Tevere, tra Alessandria e Roma, che trova la sua espressione più visibile e spettacolare nei monumentali obelischi disseminati nelle principali piazze dell’Urbe.
In tutto questo, la scrittura geroglifica è senza dubbio molto evocativa e fantasiosa. E attuale. Perchè "i geroglifici non invecchiano, nonostante i tre millenni e mezzo di storia" che hanno alle spalle. E il testo offre tutta una serie di elementi, a cominciare dall’alfabeto, per poter iniziare a "leggere" i geroglifici. Anche se, come avverte l’autore, "questo libro non vuole insegnare a leggere i testi geroglifici e tradurli; per questo ci sono le grammatiche; vuole essere "galeotto" e mostrarvi quale scrigno di bellezza potete scovare con un pizzico di buona volontà".
Saturno Illomei
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Sicuramente interessante soprattutto nella prima parte, poi la trattazione diventa più grammaticalmente tecnica e quindi riservata a lettori piu dediti a letture teoriche.
Raimonda Frova
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Il geroglifico elementare è un saggio in cui si percepisce, fin dall’inizio, l’intento dell’autore di rendere partecipi a un tema che definisce con parole quali amore, fascino, bellezza ma anche volontà. Un libro che, in questo caso, non vince il confronto solo per la qualità del testo concorrente e perché l’operazione di Alberto Elli è, oggettivamente, destinata ad una nicchia ristretta. Chiarito fin dalle prime battute che imparare a leggere i geroglifici e le scritture succedutesi nel tempo in Egitto è possibile a chiunque, il libro affronta la storia degli studi ricorrendo anche ad una estesa aneddotica. La storia delle stele di Rosetta, parte importante della storia dell’archeologia è, ad esempio, sviscerata nei dettagli ma altre pagine sono più tecniche e grande merito va reso all’editore che impagina i geroglifici e la loro traduzione in modo sempre chiaro e facilmente comprensibile. Giudicare il contenuto del libro dal punto di vista grammaticale o simili è, ovviamente, impossibile e servirebbe un addetto ai lavori, ma il testo è certamente molto informato, non lascia spazio a misteri inutili, affronta i problemi che riconosce essere posti da lingue e sistemi di scrittura in continua evoluzione. Un testo di gradevole lettura che può, però, essere, al tempo stesso, un impegnativo oggetto di studio per chi vorrà cimentarsi nella comprensione, non semplicissima ma possibile, dei geroglifici.
Enrico Giannichedda
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La prosa è esaustiva, dettagliata e chiara; inoltre trovo che il soggetto sia originale e insolito, ricco di mistero e segreti.
Cecilia Aglaia Newell
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Un libro che, come “Il geroglifico elementare” è capace di incuriosire chi ne inizia la lettura senza uno specifico interesse per l’argomento trattato è già solo per questo un libro riuscito. Se poi il lettore casuale che non aveva mai pensato di approfondire le superficiali conoscenze scolastiche sulla scrittura dell’antico Egitto continua la lettura, apprezzerà la chiarezza e la precisione con cui Alberto Elli ci conduce ad un primo approccio con una materia tanto vasta e complicata. La lettura piacevole e scorrevole di questo saggio non introduce ad un effettivo studio delle iscrizioni geroglifiche, che del resto non è interesse così diffuso, ma fornisce informazioni e approfondimenti sufficienti per comprendere meglio i meccanismi che stanno alla base della scrittura di una lingua che è stata fondamentale nello sviluppo di una delle maggiori civiltà antiche.
Ester Ghione
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egiziana ma racconta la storia di un popolo che, da circa 3000 anni, ama scrivere.
geroglifici sono la testimonianza di come e di quanto l’egiziano fosse amante del bello,
La cosa che colpisce è che l’autore è ingegnere nucleare appassionato di lingue antiche, premessa che spiega la passione per un vero e proprio "lavoraccio", nel quale, si cimenta per compiere un viaggio in una delle culture più affascinanti della storia del mondo: l’antico Egitto. Durante il percorso, A.Elli non si limita a lezioni di grammatica egiziana ma racconta la storia di un popolo che, da circa 3000 anni, ama scrivere.
geroglifici sono la testimonianza di come e di quanto l’egiziano fosse amante del bello tant’è che trasfuse tale priorità anche nella stessa scrittura, riservando il geroglifico soprattutto al momento sacro (nel quotidiano, usavano una scrittura più semplice). Infatti, geroglifico vuol dire proprio segno sacro. È una scrittura a "rebus" fondata non su degli ideogrammi ma è di tipo fonetica. Non è un libro "facile " ma utilissimo a decifrare il mondo dei Faraoni e di tutta la loro appassionante cultura. Complimenti sonceri all’autore.
Francesco Gambino