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Un week-end come tanti che può trasformarsi in un bilancio della propria vita. L’incontro con un vecchio amico che Nicola non vede dagli anni del liceo. Un gioco innocuo che può creare scompiglio nella propria vita. Questi sono gli ingredienti di una storia che non riesce a convincere fino in fondo, con uno stile di scrittura che non ho apprezzato.
Scipioni Matteo
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Una trama per una fiction, uno spaccato di vita con gli occhi di un medico e attraverso lo schermo di adolescenti. Si è optato anche per un modo di scrivere senza troppa punteggiatura e con paragrafi poco chiari riguardo i personaggi che intervengono. Si ha sì, la sensazione di conoscerli ma non così bene da poter seguire il filo del racconto.
Una storia che nel complesso riesce a coinvolgere così come avviene per le miniserie in televisione. L’incidente della giovanissima, il medico che la soccorre a fine turno in pronto soccorso, l’avvio di un’inchiesta sono tutti momenti che sono concatenati alle vite delle persone coinvolte direttamente e indirettamente. Vi sono colpi di scena che leggendo sono maggiormente compresi se visti, ovvero fotogrammi, momenti e scene.
La lettura non è tuttavia noiosa, ma in alcuni punti il dover tornare indietro a capire di chi e cosa si sta parlando può risultare complicato per il lettore che vuole trascorrere del tempo libero in un’altra dimensione.
Mette di fronte, certamente, una realtà ed è la nota positiva di questo romanzo, ma non si riesce a collocare in una letteratura adatta a tutti.
Barbara Viotti
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Dal titolo e dalla trama questo libro mi aveva attirato subito e sebbene mi aspettassi uno sviluppo della trama diverso, ho apprezzato molto lo stile chiaro e semplice della scrittura, la narrazione attraverso i molteplici punti di vista dei personaggi (anche se a volte troppo frammentata proprio per questo motivo) e le tematiche affrontate: suicidio, depressione adolescenziale e allo stesso tempo le difficoltà di essere adulti portandosi dietro il bagaglio della gioventù. Sebbene mi aspettassi un po’ di più dalla trame e ho trovato la parte centrale un po’ sottotono rispetto alle altre, direi che mi è piaciuto molto.
Giulia Di Bella
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Romanzo godibilissimo, che intreccia vissuti disparati che potrebbero essere di tutti noi. Gli eventi si svolgono nell’arco di un week end e sono vissuti attraverso i punti di vista dei diversi personaggi in azione, affidati a brevi brani dove ci immergiamo nella testa di ognuno di loro. La narrazione scorre fluida, nessuna incertezza nel collegare gli eventi e riconoscere i personaggi, che appaiono vividi e reali.
Benedetta Lenci
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I protagonisti di questo romanzo si trovano a passare un week end in una baita di montagna e per un gioco che dà il titolo al romanzo si sviluppano varie storie che riaffiorano nella mente.Al centro di questo romanzo c’è sicuramente la storia di Nicola e Matteo che si ritrovano dopo trent’anni a riannodare i fili di una splendida amicizia nata ai tempi del liceo che poi si è interrotta per uno stupido scherzo.La trama procede a sbalzi e spesso il lettore fatica a seguirla perchè si trova di fronte ad una scrittura a volte semplicistica che sconfina nell’ovvietà. Considerando altri romanzi dell’autrice mi aspettavo qualcosa di più efficace e una scrittura più incisiva.
Francesco Genovesi
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Ho faticato a leggerlo e mi è sembrato molto prolisso
Patrizia Frisoli