< il grembo paterno di  Chiara Gamberale (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di IlGremboPaterno raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Ho apprezzato come questo libro ricercasse nel passato spiegazioni di un essere (e agire) presente. L’intero romanzo sembra essere una lunga seduta terapeutica, in cui si cerca di spiegare le cause che hanno portato alla condizione attuale, che forse possono essere ricondotte ad un anelato bisogno di riconoscimento paterno. Tanti temi importanti citati, ma non affrontati. Se fossimo tra i banchi di scuola, "poteva fare di più".

Elena Piccinin

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Non ho apprezzato i dialoghi senza il virgolettato, interrompevano il flusso di lettura. Vivida la descrizione della sua figura paterna e del sentimento di rivalsa che lo ha accecato diventando uno stereotipico padre-padrone. L’uso del romanesco dà un tocco più neorealistico alla narrazione.

Giulia Drago

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Un libro inutile.Una storia inconsistente e priva di qualsivoglia elemento di interesse. L’ho terminato qualche giorno fa e già nemmeno ricordo come finisce. Uno stile che detesto, forzatamente colloquiale, che ritrovo in tanti testi contemporanei italiani.

Marina Rossi

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L’esistenza di una donna, condizionato dal rapporto con il padre. Il grembo paterno racconta tutta la sofferenza della protagonista, incallita adolescente perennemente insoddisfatta, che vive la sua vita con eterni conflitti interiori provocati da un rapporto malato che il genitore ha con lei. La scrittura del romanzo per i passaggi in dialetto romano un po’ mi hanno ricordato lo stile del L’amica geniale ma a volte purtroppo non l’ho trovata molto scorrevole anche se spesso ha reso il senso dello stato d’animo della protagonista. Si legge la sofferenza della protagonista che attraversa periodi bui, tra bulimia e anoressia e la voglia di togliersi un peso che invece non passa mai. Diventa mamma con la speranza di trovare una serenità mai sentita e forse anche una completezza che le manca e che non sembra mai arrivare, anche se nel finale si legge una consapevolezza di sé che la porta ad accettarsi, per amore della figlia.

Laura Novelli