< Il guinzaglio di  Giovanni Toscano (Fandango)

Qui di seguito le recensioni di IlGuinzaglio raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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All’inizio non mi diceva molto questo libro poi qualche capitolo in più la storia si è fatta interessante. Mi ha molto sorpreso il finale.

Rosa Montaperto

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Giovanni Toscano rende quella che sarebbe una storia scontata (la fine di un amore) intrigante grazie a una scelta narratologica non originale, certo, ma interessante: l’uso del genere diaristico. Questo gli consente di tenere il lettore incollato alle pagine: queste non procedono in ordine cronologico ma secondo una precisa scelta dell’autore che le organizza in modo tale da rendere i flashback necessari per la comprensione del presente. In tal modo la suspence è garantita... e poco importa se in alcuni momenti la verosimiglianza lascia il posto a ciò che non sembra possibile: sapere come si concluderà l’avventura di Michele, il protagonista, diventa più importante del pericolo rappresentato dall’incendio sui monti del pisano.

Alessandra Privitera

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Storia ben scritta e appassionante, con un inizio molto originale. Alcuni personaggi descritti in modo chiaro, altri meno delineati. Risulta un po’ forzato l’evento dell’incendio, più interessante come metafora di una società individualista, concentrata su se stessa o disposta a tutto per farsi notare.

Luca malagoli, formigine (MO)

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Divertente, scorrevole. Un romanzo di formazione veloce, un cane onnisciente, la Toscana che è casa e l’esotico francese. L’estate come tempo di crescita dove è tutto permesso.

Marta

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Il guinzaglio è un classico libro Fandango: giovane e svelto.
La scrittura di Toscano è godibilissima ( a parte i salti temporali, tipici ahimè di tanta narrativa contemporanea), la trama, invece, è abbastanza evanescente.

Ida Mazzarella

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Forse sarà perché è passato parecchio tempo da quando avevo l’età dell’arrapato adolescente Michele, ma i suoi tormenti mi lasciano del tutto indifferentemente. Forse sarà anche perché non se ne può più dell’abusato espediente narrativo dei continui rimandi tra il presente e i flash back . E forse sarà anche perché la capacità narrativa di Toscano è acerba come lui e la storia non è molto credibile. Gli consiglierei di continuare a fare l’attore ancora per un bel po’ perché mi sembra che gli riesca meglio, e ricominciare a scrivere - se proprio ci tiene - quando sarà un po’ più maturo. Voto 5 e mezzo, ma solo perché è giovane e i giovani vanno incoraggiati.

Silvia Barbieri

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Libro con una scrittura tutto sommato piacevole...il protagonista a parole non vuole il guinzaglio ma alla fine ne ha bisogno. Il più libero è il cane Ulisse.

Gemma Bontempelli