< Il lavoro del lettore. Perché leggere ti salva la vita di  Piero Dorfles (Bompiani)

Qui di seguito le recensioni di IlLavoroDelLettore raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Un libro di grande spessore culturale, che rispecchia appieno la vastissima conoscenza letteraria dell’autore. Un saggio che abbraccia oltre quattrocento anni di letteratura, facendo capire che nonostante si cambi il secolo, nonostante cambino le idee, gli stili di vita, è sempre presente un fil rouge che unisce le opere.

Michele Battaglino

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Una piacevole classificazione letteraria di vari capolavori e non, della letteratura mondiale. I posizionamenti all’interno delle varie categorie inventate da Piero Dorfles non sono tutte condivisibili, ma il suo modo di esprimerle e giustificarle nella posizione assegnata è sicuramente preciso e competente. Ecco l’unica nota stonata della pubblicazione è proprio la competenza di Dorfles o meglio la sua ostentazione; il modo e il tono di espressione nei giudizi tende sempre ad evidenziare la sua posizione di grande conoscenza e insindacabile parere, ecco questo mi stona.... o solo mi invidia?

Salvatore Zirano

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Un piccolo gioiello che non può non creare dipendenza.
Nato con l’intento dichiarato di avvicinare alla lettura anche i più riottosi, Piero Dorfles ci fa viaggiare, nel tempo e nello spazio, nella letteratura mondiale. Il libro si può leggere in ordine o saltando da un capitolo all’altro in base ai propri gusti letterari.
Sarà, comunque, un viaggio sorprendente anche per chi ama già leggere e, probabilmente, ritroverà libri della propria gioventù. Unica avvertenza: attenzione agli spoiler sempre annunciati, però, dall’autore perché la voglia di leggere titoli sino a quel momento sconosciuti è fortissima.

Cecilia Gandolfo

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Il metalibro, anzi, la metanarrazione, lungo i topoi della letteratura di ogni tempo: libro colto ma mai saccente, in grado di accompagnare con fare disinvolto e coinvolgente il "celo celo manca" dei libri letti sin qui. L’opportunità di ritrovare opere perdute nei meandri della memoria (anche adolescenziale) e riallacciarli a letture universali o più recenti condisce di gradevolezza e divertimento questa lettura.

Miriam Accardo

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Splendido. Avrei voluto sostenere all’Università esami che richiedessero lo studio di un saggio come questo con la lettura dei testi citati ed esaminati da Dorfles.

Fabio Maria Fiori

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Un potente invito alla lettura da parte di un autore e critico famoso. Eccezionale fin dalla copertina, indovinatissima.

Marco Fiori

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Ogni lettore ha una storia che lo attrae e lo appassiona fino all’ultima pagina. Tra le pagine di questo libro troveremo le grandi tematiche della narrativa, attraversando secoli di scrittura, con consigli di lettura per tutti i gusti.

Claudia Foglieni

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Scrive Piero Dorfles: «I libri, la lettura, non portano certezze, ma dubbi. Non felicità, ma conoscenza. Non spiegano il perché della vita, ma stimolano a porre domande e a essere consapevoli di sé. Non possono superare la difficoltà di trovare un senso al nostro essere, ma ci permettono di allontanare il rischio di perderci nel nulla e ci impongono di mettere al centro di tutto la vita. Di chiederci perché, appunto, siamo, oggi, qui.» Qui, appunto, è tutto qui. Ottimo davvero!

Nevio Meneguz

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Un pugno di libri? Nooo, sono molti di più quelli che TeleDorfles propone (pro-pugna?) nel suo saggio.
E il lettore può svolgere al meglio il suo lavoro, accarezzando l’idea di leggerli o di rileggerli, seguendo l’originale classificazione dorflessiana ricavata in base ai contenuti.
E se il libro è già stato letto, la recensione di Dorfles diviene momento di confronto (quindi non mi sento più in colpa per non aver apprezzato "Il vecchio e il mare"!); se il libro non è ancora stato letto, ci si sente talvolta invogliati a.
Bravo Dorfles, anche senza Tele.

Riccardo Borghero

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E’ un libro che ho trovato sorprendente. Ho pensato da subito che fosse non solo e non tanto un saggio, quanto un affascinante viaggio in cui l’autore ci accompagna facendoci ripercorrere (e riapprezzare) molti tra i più conosciuti testi della letteraura di tutti i tempi. In un vagare tra personaggi, luoghi, sentimenti, grandi principi e piccole astuzie, sentieri, boschi e incanti che un appassionato lettore conosce e percorre in ogni pagina... e che chi "non sa leggere", come dice l’autore, non saprà mai cosa si perde!

Valeria Cioccolo

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Dello scritto apprezzabile solo la parte grafica. Contenuti, riferimenti sono da me percepiti come una offesa agli scrittori, eccellenti ed originali, citati.
Volgare libello che sfrutta a fini commerciali la rinomanza di autori cari nella storia di molti lettori

Demetrio Sergi

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Dorfles in poco più di 200 pagine ci racconta di 72 libri, li descrive nella trama, nei difetti, nei pregi, nei dettagli più nascosti, nei punti di incontro con altre storie, nel loro legame con il nostro modo di vivere. E lo fa deliziosamente, con profondità e con amore per gli "spettacoli mentali" a cui una "pagina stampata" "può dare vita".
Ce li fa assaporare uno per uno, categorizzandoli elasticamente in macrocategorie: L’inetto, Isole e formicai (il mio preferito), Le ziette, La dolce guerra, Mielestrazio (definizione memorabile), Camminare pensare scrivere, Indago quindi sono, Faustus e il povero diavolo, Profezie distopiche. Al termine di ogni capitolo non sapevo se essere triste perché finiva quella categoria o felice perché ne cominciava un’altra. La conclusione poi non una categoria ma una specie di saggio conclusivo; un testo potente e denso, da conservare, da diffondere e rileggere: "Odisseo o del nostro essere qui": guardandosi dall’esterno, grazie ai libri, alla conoscenza e alla curiosità, ognuno di noi arriva a chiedersi "perché, appunto, siamo, oggi, qui." Consigliatissimo, da tenere in libreria e da sfogliare per il piacere di una lettura intelligente, che sa orientare, non disdegnando di prendere parte, criticando anche mostri sacri, ma sempre con la ricchezza delle argomentazioni e con la saggezza del non esagerare.

Olmo Gazzarri

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Sono partita alla grande perché avevo letto tutti i libri citati ne gli Inetti.
Soprattutto d’Arzo che avevo letto e rileggo incuriosita da Montale che aveva definito Casa d’altri “il libro assoluto “
Mi aveva colpito una risposta di Scamarcio in un articolo un po’ gossip sul camminare nella natura,che ritrovo qui nelle parole di Thoreau, l’avrà letto anche lui oppure affinità elettive ? Ci starebbe una risatina

Lola Sivieri

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La lettura come la più formativa esperienza per l’essere umano: "chi non sa leggere si trova un pó nella condizione di chi non sa nuotare". Attraverso l’esame di grandi temi, vengono riportate opere letterarie, sempre con l’intento di esaltare la produzione letteraria. Per gli amanti del leggere è davvero una guida ealtante, nella convinzione che una società con sempre più lettori, atrtenti e curiosi, è sicuramente da preferire all’immediatezza e passività delle informazioni che si ricevono al mondo d’oggi con l’evoluzione digitale.

Giovanni Piluso

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Un libro magico di pagine bianche, ma, quando appare l’inchiostro, racconta storie mirabolanti, variabili a seconda dell’umore del lettore e che, pare, abbiano ispirato grandi capolavori.

Giordana Riva

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Il lavoro del lettore è un libro originale e interessante, che introduce al felice mistero della lettura organizzando per capitoli tematici la presentazione di alcuni romanzi che l’autore considera particolarmente rappresentativi o importanti per chi voglia farsi un suo itinerario alla scoperta dell’essere umano e della sua avventura alla ricerca di un senso dell’esistenza. Una lettura piacevole, quando si incontrano libri già letti che diventa agevole ripercorrere guardandoli magari da un altro punto di vista, e intrigante quando si parla invece di titoli ancora nella lista dei propri progetti di lettura o, meglio ancora, di libri di cui non si aveva mai sentito parlare.

Roberto Falciola

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Lo zio Piero ha la leggerezza divulgativa dell’omonimo angelicato, bonario ma non buonista, tira perfino uno scappellotto al piccolo principe: bravo. Le pagine scorrono liete, ma forse i barattolini di libri omogeneizzati, categorizzati e predigeriti non sono la ricetta ideale per far venire l’acquolina in bocca ai non lettori.

Pierluigi Guainazzi

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Il libro di Dorfles è uno scrigno prezioso per un lettore, a maggior ragione se il lettore è anche insegnante: vi si attingono trame e recensioni di libri più o meno famosi della storia letteraria italiana ed europea. Il coltissimo autore, con scrittura agile, briosa, divulgativa ma al contempo ricca ed originale coglie parallelismi e analogie, critica e celebra, ma spesso stronca anche testi considerati sacri e intoccabili con fondate e puntuali argomentazioni. L’impostazione del lavoro prevede che lo scrittore suddivida il libro in capitoli che raccolgono i vari riassunti-recensioni in base a personaggi (l’inetto, le zie), così come luoghi (isole), azioni (camminare, viaggiare, pensare), situazioni (mielestrazio, il genere di Piccole donne, per esempio)… Un saggio da leggere e rileggere; ci ricorda o fa conoscere testi che poi viene voglia di andare ad approfondire, offrendo spunti critici davvero interessanti. Maestoso finale sulla figura di Odisseo e riletture del mito in chiave moderna e personale, a partire da quella celeberrima dell’Inferno, fino alla visione dell’eroe offertaci da Pascoli. Un saggio “narrativo”, un ritorno a Itaca con una visione più matura dell’eroe su sé stesso e nostra sul nostos.

Ernestina Messineo

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Ogni pagina trasuda passione per i libri. Da addannata per la lettura, non posso che apprezzare il catalogo ragionato di Dorfles, che non è mai pedante né saccente, mi fa venire voglia di leggere libri che non ho ancora affrontato e mi offre nuovi spunti per quelli che ho già letto. Nota di merito per la leggiadria con la quale stronca senza pietà "Il piccolo principe", che personalmente trovo esiziale quanto tutte le piaghe d’Egitto messe insieme.

Silvia Rocchi

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Catalogo, manuale di libri raccolti in modo osservazionale. Interessante per gli spunti letterari, che ciascun lettore può cercare se sconosciuti o, semplicemente, rivedere se già letti o conosciuti. Un vero ’lavoro’ per il lettore

Vittoria Rizzo

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E’ un libro in cui si rivela - se vi fosse la necessità - la profonda conoscenza dell’autore della letteratura mondiale. Perfettamente riuscito l’esperimento di raggruppare alcuni libri per tematiche riuscendo, molte volte, a stupire il lettore con analisi e giudizi anche attuali. Molto apprezzato il pezzo sulla fantascienza. E’ libro che ha raggiunto l’obiettivo di far interessare il lettore a libri che aveva letto anni prima o di cui aveva poca conoscenza.

Claudio Polo Friz

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Un libro molto interessante, un volo mozzafiato su una serie di opere raggruppate per argomenti. Ho trovato libri che ho letto, altri che vorrei leggere e altri che non leggerò di sicuro. Il lavoro del lettore forse sta in questo, la capacità di leggere cose che non vorresti leggere, superando le idee preconcette. Ho letto il libro con molto piacere e non l’ ho scelto solo perché ho preferito l’altro.

Fulvia Costa

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Basterebbe il sottotitolo (perchè leggere ti cambia la vita) per farmi sentire "mio" questo libro.
Leggere è come nuotare: puoi sopravvivere anche senza saperlo fare, ma caspita se ti perdi esperienze e competenze!!
Nei libri si possono trovare la storia, i sentimenti, le conquiste, pregi e difetti dell’essere umano, si possono vivere le vite degli altri, se ne possono vivere centomila diverse. Questo libro parla di me e di quelli come me, malati di lettura.

Luisa Musto

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Un libro da tenere a portata di mano per ricordarsi, se mai ce ne fosse bisogno, quanto la letteratura sia fondamentale nella vita dell’uomo.

Marcello Volpi

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Dorfles incanta sempre

Barbara Sabbadini

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Il lavoro del lettore:

Un libro che suggerisce letture di qualità attraverso percorsi tematici davvero interessanti. Utile, anche se lascia un sapore di carrellata. Da non consigliare assolutamente, però, a chi generalmente preferisce addentrarsi in un libro senza conoscerne troppi particolari della trama o del contenuto!

Laura Bernini

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Perchè leggiamo? Una domanda più che lecita visto il contesto. In quella che è una discesa attraverso i meandri della letteratura mondiale, Piero Dorfles nel suo “Il lavoro del lettore. Perché leggere ti cambia la vita” ci illustra un mondo fatto di pagine, personaggi e tematiche fondamentali grazie alle quali indagare l’animo e la natura dell’uomo. Dunque è per questo che leggiamo? Per conoscerci? Anche. Leggiamo perchè la letteratura trova non solo risposte a domande che non sapevamo neppure di avere, ma ci istiga a quella curiosità vorace che è insita nella natura del lettore, a continuare a elemosinare ancora un’altra pagina e con essa nuovi dubbi a spalancarci gli occhi.

Nadia Caruso

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Emerge chiaramente, dalla lettura del testo, la passione di un grande divulgatore. Utilissimo e divertente per chi è appassionato di lettura e letteratura.

Giuseppe Sorrenti

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Divertente e interessante. Lo preferisco perche sono una grande lettrice

C.A.

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Bello perché riassume per macro argomenti libri di grande interesse. Alcuni li ho letti e ho trovato le descrizioni esaustive (come “10 piccoli indiani” di Agata Christie o “zia Mane” di Patrick Dennis) , altri mi hanno incuriosito. Molto consigliato se si vogliono trovare le prossime letture.

Elisa Croci

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Piero Dorfles da sempre grande divulgatore letterario in questo libro, che è un invito alla lettura, ci conduce attraverso la storia della letteratura stilando una serie di temi, dalle zie alla montagna. Non si preoccupa di definire alcuni intoccabili mielestrazio, è ora che qualcuno lo dica. Insomma è consigliato a chi ama leggere per trovare nuovi stimoli, a chi lo fa davvero per lavoro ma soprattutto a chi questi libri non li leggerà mai ma potrà serenamente parlarne in società.

Laura Pianca

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Il primo, IL LAVORO DEL LETTORE, si è rivelato di lettura agevole e veloce, ma tutt’altro che superficiale e semplicistico. Leggere questo saggio è stato come trascorrere alcune ore in compagnia di un amico molto colto, appassionato e sottilmente ironico al quale ci unisce il piacere di leggere. Dorfles ci offre utili strumenti per svolgere al meglio il lavoro che ogni lettore intraprende più o meno consapevolmente quando apre un libro. L’autore raggruppa i romanzi a seconda del luogo in cui è ambientato il romanzo: l’isola, la montagna, la strada…Individua le diverse tipologie di protagonisti, con spunti acuti e non risparmia qualche cenno critico o ironico. Suscita osservazioni personali sia di condivisione che di dissenso con l’autore. Nello stesso tempo c, implicitamente, ci invita a leggere o rileggere i romanzi sui quali l’autore ha esercitato la propria analisi.
Del resto la premessa chiaramente espressa è che leggere è un grande piacere e una grande opportunità, perché la lettura ci fa vivere molte vite e ci fa, magari per poco, dimenticare le difficoltà e i dolori che dobbiamo affrontare.

Con difficoltà ma con convinzione , esprimo il mio giudizio a favore di
IL LAVORO DEL LETTORE di PIERO DORFLES
oltre che per la grande qualità e leggibilità dell’opera , perché lo ritengo capace di suscitare interesse fra molte persone, anche di formazione diversa, contribuendo ad ampliare il numero di lettori, ancora così limitato nel nostro Paese

Renata Greggio

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Il libro di Piero Dorfles dovrebbe essere consigliato, o forse addirittura prescritto, a tutti noi, coinvolti nel torneo letterario di Robinson: le sue recensioni sono mirabili. Talvolta i giudizi sono imprevedibili, fulminanti, ma appaiono sempre preceduti da esemplari (in quanto concise e chiarissime) descrizioni delle diverse opere classiche sulle quali l’A. si sofferma. Le sette categorie impiegate per la classificazione dei volumi sono tutto un programma (ne ricordo solo alcune: “Isole e formicai”; “Mielestrazio”, che comprende tra gli altri La Storia di E. Morante; “Faustus e il povero diavolo”): inusuali, provocatorie, invitano indubbiamente alla lettura. Avrei senz’altro scelto questo libro, se non mi fosse stato proposto in contrapposizione con un fuoriclasse assoluto: Possiedo la mia anima di Nadia Fusini.

Paola Ivaldi

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Dorfles fa una dichiarazione d’amore sul lavoro più bello del mondo, quello del lettore.
Essere lettore è una competenza che si acquisisce con la pratica, il vero lettore abbraccia ogni tipo di volume ed espande i propri mondi con la lettura.
Il libro propone nove percorsi narrativi diversi e circa settanta schede critiche.
Libro curioso ed estremamente interessante. E’ anche una sorta di guida e consiglio per le letture future se non sono già state fatte.

Isotta Baigueri

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Molto bello, a tratti brutalmente onesto e sicuramente vero. Anche chi legge male pensa male, o comunque poco, e certamente si conosce meno. È importante ricordare l’importanza della lettura proprio come strumento per il cambiamento individuale e sociale al contempo.

Erica Zagato

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In questo saggio, il lettore per eccellenza, Piero Dorfles, viaggia nel mondo della letteratura, come farebbe, col pallone, un fantasista dal piede sopraffino sul campo di calcio. Senza schemi né regole, guidato solo da amore per i libri e vastissima conoscenza, dribbla secoli e consuetudini, e sceglie novi topoi letterari, spesso frequentati dagli autori di romanzi: l’inetto; le isole; le zie; la guerra; il mielestrazio (termine coniato da Floriana Bossi, nella sua traduzione di Arancia Meccanica, e che Dorfles usa per definire un nuovo genere di libri: quelli ad indirizzo etico, pedagogico, con elevato contenuto emozionale, di solito con grande apprezzamento di pubblico, long seller, come alcuni libri di Herman Hesse, Cuore, I Promessi Sposi); il camminare; il delitto; il demoniaco; la distopia.
Per ogni topos, Dorfles analizza una decina di libri, con le loro trame, gli autori, aneddoti e storie varie. Il risultato è un piacevole percorso, che ci ricorda come quello del lettore sia il lavoro più bello del mondo.

Luigi Apa

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A mio avviso il libro di Dorfles ha un solo pregio, quello di accompagnare il lettore (ma un lettore che ha già letto molto) in un piacevole viaggio attraverso numerose opere, molti classici della letteratura, utilizzando argomenti di lettura a volte stimolanti (l’inetto, le ziette, la dolce guerra) a volte meno (mielestrazio, profezie dispotiche).

Giancarlo Coccia

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Si tratta di una raccolta di recensioni di romanzi, suddivisi per argomento: l’inetto, il viaggio, ecc.
Per il lettore una ghiotta occasione di confronto tra la propria opinione, relativa alle opere conosciute, in accordo o disaccordo non importa, e al contempo una guida per i romanzi non ancora letti.
Le recensioni sono scritte in modo convincente, le opinioni circostanziate e chiare. Per questo interessanti, sia quando condivise, sia quando non corrispondenti alle proprie.

Marilena Vannoni

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IL LAVORO DEL LETTORE, mi ha lasciato un pò perplessa all’inizio, forse perchè non mi aspettavo una catalogazione di testi secondo le interpretazioni e un giudizio personale che potrebbe, a mio avviso, non essere condiviso dal lettore quindi limitante nell’impulso di un’eventuale interesse alla lettura. Ad ogni modo sono pennellate di libri dai vari argomenti incasellati in categorie accomunati da un file rouge, un’originale stimolo alla lettura critica. Sono analisi minuziose a tratti anche ironiche in una scrittura fluida, brillante che ci inducono a scoprire libri anche poco diffusi. E quindi un incitamento alla lettura consapevole, perchè i libri possono essere una scoperta, un’avventura, una consolazione, una cura, ma soprattutto elevano la conoscenza di noi stessi e di altri mondi.

Lorena Bosotti

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Pagine di consapevolezza della fondamentale importanza del leggere e di quel patrimonio che sono i lettori. La necessità di leggere, come quella del saper nuotare si accomunano per osmosi allo "stare a galla" in un mondo che ti trascina negli abissi tramite una plumbea ignoranza aggravata dal populismo e dal pressapochismo. Un lettore si concentra, si dedica, si cimenta in imprese pantagrueliche: non tanto quelle di leggere, quanto quelle di restituire la lettura al prossimo accecato da lampi di accattivanti distrazioni. Un lettore comprende che nel processo della lettura la bellezza giunge alla fine come gli occhi che lentamente si abituano al buio intercettandone i profili e definendone le forme.

Chiara Luci

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Tutti quelli a cui leggere non piace o che non hanno tempo possono trovare in questo libro dei validi motivi per approcciarsi ai libri. Se si supera il primo ostacolo e si comincia a leggere "Il lavoro del lettore" si ha un assaggio di quello che si può trovare nei romanzi, che parlano comunque di noi, delle nostre emozioni, dei nostri ragionamenti e valori. È consigliato, ma chi ama leggere, queste cose le sa già.

Chiara Casali

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Da Piero Dorfles non mi aspettavo di meno.
Con uno stile di scrittura molto curato ci presenta in poche righe romanzi che, in buona parte, abbiamo letto, ma forse un poco frettolosamente.
Mi sono piaciute le riflessioni introduttive sui vari generi di scrittura, profonde e illuminate.


Antonella Arbia

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Dorfles è di sicura competenza: conduce per mano il lettore attraverso alcuni dei capolavori di tutti i tempi, spiegandone l’importanza e la trama. L’impressione è quella di leggere un bignami, anche se ben scritto ed esposto con chiarezza. Un’opera di divulgazione, con l’intento di invogliare alla lettura anche chi non è un lettore forte. Adatto soprattutto a chi non legge per abitudine.

Elena Cicalini

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Dei due libri ho sicuramente preferito Le guerre delle donne di Emanuela Zuccalà perché sono interessata a conoscere storie di persone, di altre culture, di altri luoghi. Ho avuto maggiore attenzione per le righe che descrivono donne con le loro parole credendo di intravederne anche i loro volti e i loro gesti. Giornalisticamente parlando anche dati e statistiche sono importanti ma pur comprendendone la necessità (la maggior parte di noi ignora la maggior parte dei dati) non mi hanno catturata quanto il coraggio e la volontà di donne che vorremmo conoscere.

mietta albertini

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Come si fa a non amare Piero Dorfles? Indiscutibilmente il compagno di flânerie letteraria che tutti vorremmo avere. "Il lavoro del lettore" è una summa di suggerimenti di lettura, ordinata per tematiche, senza però alcun intento dottrinale. I libri sono raccontanti con un’irresistibile leggerezza: viene voglia di leggerli/rileggerli tutti. Menzione speciale al capitolo dedicato alle ziette e a quello del "mielestrazio", in cui viene riportata un bella citazione da "Il Parnaso ambulante" di Christopher Morley: "Quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dodici once di carta con inchiostro e colla, gli si vende un’intera nuova vita."
(ecco, magari un bel libro, non uno qualsiasi...)

Grazia Teresella Berva

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Il lavoro più bello del mondo è quello del lettore. Cosa fa un lettore? Rilegge la storia umana, le conquiste e i fallimenti. Riscopre ciò che ci rende simili agli altri e ciò che ci diversifica, il modo di reagire agli eventi, i sogni e i sentimenti.
Il testo di Dorfles racconta di personaggi che emergono dai più noti filoni narrativi romanzeschi, presentando un’interessante antologia antropologica.

Sara Bidinost

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E’ un libro che in ogni momento si vorrebbe già aver finito di leggere. I racconti che si susseguono, pur con tono neutro e senza alcun sensazionalismo, costituiscono un catalogo di esperienze personali e sociali orribili, a noi non così lontane nello spazio, ove le vittime sono le donne. Si vorrebbe che la galleria degli orrori fosse già finita. Tuttavia è necessario sapere.

Federica Rossi

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Partirei dal titolo : meraviglioso che si parli di lavoro quando si pensa al lettore, eh si, il lavoro più arduo ed interessante che si esplicita attraverso lo strumento della lettura è certamente quello su se stessi, ed ecco che diventa inevitabile il potere curativo e salvifico dei libri, cosi come cita il sottotitolo.
Occasione imperdibile quella di attraversare pagina dopo pagina alcune delle più grandi opere classiche, approfondirne dei passaggi, riflettere su altri, con un taglio fluido ed entusiasmante.
Un bellissimo monito alla lettura, pratica vitale per ogni esperienza umana.
Insieme ad un libro, non sei mai solo, non sei mai perso, la nebbia si rischiara, lo apri, ne scruti la luce, ne senti il calore.

Ilaria Liccardo

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Il Lavoro del lettore è un’opera piacevole , mi ha aperto nuove prospettive su libri che ho letto ed amato e mi ha motivato a leggerne in futuro altri trascurati finora per qualche pregiudizio .
In generale Dorfles non ha proposto i miei libri preferiti, ma i punti di vista suggeriti sono stati illuminanti.
Alle medie una brava prof ci faceva leggere in classe oltre ai canti dell’Iliade altri libri tra i quali una riduzione del Don Chisciotte ed Il sergente nella neve . Non ho mai più riletto queste opere , ma mi sono rimaste nella mente e nel cuore ed ogni tanto riaffiorano indelebili. Non sapevo più il perché della persistenza dopo quasi 60 anni ,grazie a Dorfles l’ho capito ed ho riprovato le emozioni di allora.

Giulia Borzone