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Pur non condividendo il punto di partenza, cioè voler dimostrare l’esistenza di DIO attraverso ragionamenti logici ( penso che credere in Dio sia un atto di fede e basta), ho trovato il libro interessante e nel complesso anche di agevole lettura
Cristina Panfili
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Il miracolo e il disincanto, saggio di Giuseppe Savagnone, offre una valutazione sul problema religioso della divina provvidenza, collegandolo anche all’attualità, considerando l’esperienza della pandemia. Mi sono piaciuti i collegamenti diretti con i testi sacri e le testimonianze teologiche che mi hanno aiutato a comprendere chiaramente il ragionamento logico.
Agata Brunetti
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Molto impegnativo per me . Ho amato la filosofia e mi è piaciuto il discorso sulla visione della Provvidenza divina.
Ludovica Verde
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Non comprerei mai un libro di questo tipo, un vero mattone per stomaci forti.
La premessa molto interessante, ti preparava alla voglia di leggerlo!
Altrettanto il tema trattato.
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo.....il mare!
Marisa Abbondanzieri
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Una profonda ed impegnativa rilettura del concetto di provvidenza , alla luce delle vicende dei nostri giorni.
Una prova per i non credenti e per chi invece vive una fede profonda.
Alessandra Allegritti
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Il miracolo e il disincanto
“Dovremmo superare l’idea di un Dio che dobbiamo compiacere, placare, e supplicare (…) Non faremmo meglio a cercare dentro di noi la presenza di Dio che ci consenta di abbracciare la fragilità della nostra umanità (…) ed entrare coraggiosamente nella profondità dell’essere? “
Questo è il tema dell’autore, il quale da teologo non esita a riconoscere la veridicità delle attuali scoperte e teorie scientifiche, a cominciare da quella evolutiva di Darwin, critica i fautori del “disegno intelligente”, riconosce lo smarrimento degli umani davanti al male, e in particolare alla pandemia da coronavirus ed evidenzia la mancanza di senso e di scopo della vita che affligge le giovani generazioni, dopo la fine delle ideologie e la caduta degli ideali. Da spazio anche alle tesi dei filosofi atei, agli scritti degli autori agnostici, al lamento di Giobbe, ma con profonda conoscenza delle Scritture argomenta dallo Zim Zum della Cabala e dalla kènosis per riaffermare l’idea della Provvidenza ed offrirci l’immagine di un Dio potente e pieno d’amore, da riconoscere non nel tuono e nella tempesta ma “nel soffio di una leggera brezza” o “nella piuma che si posa sul piede di Forrest Gump”.
Al di là delle personali convinzioni religiose, dal saggio emerge la vasta cultura del Prof. Savagnone, e la volontà, sostenuta da una fede profonda, di restituire la speranza nel futuro e il senso della vita a quel lettore, che ne sia alla ricerca.
Francesca Maria Messina
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Testo molto interessante su di un argomento che mi appassiona molto.
Linguaggio divulgativo, lettura molto molto piacevole.
A mio parere un ottimo testo.
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Il caso Marta Russo. Una ricerca delle due autrici che vuole far chiarezza su un caso mediatico del 1997, che ha un’attenzione senza precedenti. Non vi è un movente, non si trova l’arma del delitto. La polizia brancola nel buio. In base ad alcune testimonianze, peraltro contraddittorie ed alla prova di un granello di polvere, che forse non è nemmeno di polvere da sparo, vengono incriminati Scattone e Ferraro, due assistenti universitari, poi condannati. Ma ci sono molti dubbi sui testimoni, su come sono state condotte le indagini, sul movente, ecc. analizzando i documenti del caso, intervistando i protagonisti, le autrici cercando di far chiarezza, ma, ad oggi, non ci sono certezze. Il caso Marta Russo potrebbe essere un clamoroso errore giudiziario! Due innocenti sono stati condannati ingiustamente? Se fossimo noi? Non abbiamo risposte certe e l’altro è dubbio resta ad inquietarci. Libro molto interessante, curato e preciso nel tentare di ricostruire una terribile vicenda ancora misteriosa.
Debora D’Ercole