< Il mistero della pittrice ribelle di  Chiara Montani (Garzanti)

Qui di seguito le recensioni di IlMisteroDellaPittriceRibelle raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Il libro mi è piaciuto molto per quanto riguarda l’ ambientazione storica, la descrizione dell’ ambiente artistico e la padronanza pittorica che denota.
Però mi ricorda un thriller, che non è un genere che preferisco. Quindi i vari colpi di scena a mio parere sono un po’ eccessivi. Comunque è evidente la padronanza della materia.

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Interessante, avvincente e scritto bene. Forse si lascia un po’ troppo prendere dalla voglia di stupire e fa susseguire un numero magari eccessivo di colpi di scena. Comunque valido per l’ambientazione accurata e per la caratterizzazione dei personaggi. Affascina anche la scelta dell’epoca, di Firenze come sfondo e dei protagonisti tratti dalla storia dell’arte.

Alberto Delaini

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Questo libro mi è piaciuto particolarmente, la trama mi ha colpita sin dalle prime pagine che mi hanno spinto a leggerlo in poco tempo, soprattutto per via della curiosità riguardo la fine della vicenda. Devo ammettere che il finale mi ha sorpresa. Mi è piaciuto molto il tipo di scrittura che la trama. L’ambientazione storica e il citare nomi storici importanti, a parer mio, ha consentito di immaginare con più curiosità e ritrovarsi in parte nella storia raccontata. L’ho trovato molto interessante.

Emilia Migailo

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Un intrigo serrato con come protagonisti alcuni dei protagonisti dell’Italia del Quattrocento e in particolare Piero della Francesca. Interessante l’idea di partire dallo status enigmatico del pittore per trasporla non solo nel personaggio a lui ispirato ma nell’atmosfera stessa del romanzo.

chiara marotta

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Un thriller con un’ambientazione nella Firenze del 1500 e che tratta di Piero della Francesca riunisce in un unicum i miei argomenti preferiti. Scrittura fluida e coinvolgente. Un romanzo che mi ha appassionato

Isabella Komac

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 Lettura non proprio entusiasmante, la protagonista non infiamma, non seduce. La storia appare essere più concentrata su Piero della Francesca che sulla (possibile) bravura di Lavinia e sul suo futuro di "obbedienza e modestia", virtù che ci si aspettano da una moglie.

Roberta Giovannetti

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Non amo particolarmente i libri che tentano di essere accattivanti, sia che si tratti di stile che di trama. Questo libro, a mio modesto avviso, tenta di essere seducente ma, purtroppo, nel non riuscirci, l’amo torna indietro come vuoto proclama di ovvietà.

Flavia Balsamo

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II romanzo dal titolo Il mistero della pittrice ribelle è sicuramente avvincente. Nel contesto della Firenze di metà ‘400 al tempo dei Medici mentre le chiese ed i palazzi signorili si abbelliscono di capolavori dell’arte con Masaccio, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e Piero della Francesca la trama si sviluppa sulle tracce di omicidi che si ripetono come nei gialli classici. La narratrice ci accompagna per le strade di Firenze immergendoci nell’ambiente economico ed artistico , facendoci assaporare i colori ed i profumi attraverso l’intreccio di episodi sempre più concitati ed inquietanti . Il lettore è letteralmente catturato dall’incalzare dei colpi di scena che si susseguono fino al non scontato finale; fra tutti i personaggi merita di essere sottolineata la descrizione di Piero della Francesca il pittore intellettuale tratteggiato con grande empatia dalla autrice non solo per l’acume e l’intelligenza ma anche per la delicatezza di un sentimento rivolto proprio verso la Lavinia, la pittrice ribelle. Speriamo in un proseguio di questo fortunato romanzo. MI E’ PIACIUTO

Paola Todeschini

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Circolo dei lettori
di Pontedera "LaAV"
coordinato da Maria Rolli
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Indubbiamente il racconto è intriso di un certo fascino misto di cultura, suspense e ambientazione storica molto importante. Il periodo è quello giusto, metà quattrocento e l’ambiente una Firenze un po’ falsa e misteriosa, che ti porta già di per sé a presagire mistero e bellezza. Il libro si legge con la voglia di scoprire, con la curiosità di sapere se la protagonista, Lavinia, donna coraggiosa e determinata, per niente banale riesce a difendere le sue idee. Il libro si legge bene ma presuppone una conoscenza del periodo in cui si svolge la storia per non sminuire gli eventi e le descrizioni

Candida di Marco

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Un giallo medievale che si dipana lento, ricco di descrizioni di ambienti, persone e soprattutto di opere d’arte, che mostrano la grande competenza dell’autrice in questo campo; ed un dipinto è la chiave di decodifica di una scrittura cifrata che sarà determinante per la risoluzione di uno degli aspetti della storia. Storia che si sviluppa nella Firenze rinascimentale di metà Quattrocento sotto il controllo di Cosimo De’ Medici; tra congiure e trame politiche essa si svolge nell’ambiente artistico della città prendendo a prestito personaggi storicamente esistiti le cui vite si intrecciano a quelle di personaggi di fantasia in un racconto verosimile ed interessante. La nota più originale, a mio avviso, è l’arte cioè l’aspetto fondamentale del romanzo che è il sottofondo e la cornice della storia, le descrizioni dei pigmenti ed il loro utilizzo sono qualcosa di affascinante, questo unito ai commenti dei dipinti, reali che sono giunti fino a noi, la connotano insieme alla protagonista, una giovane donna che con carattere e determinazione si affaccia alla vita reclamando un suo ruolo ed una sua autonomia impensabili per lei a quei tempi. L’aspetto noir e cruento, procede parallelo alla vita di bottega e quotidiana del tempo, ben strutturato si arriva quasi alla fine per comprenderne la ratio poco prima che tutti i tasselli vadano al loro posto. Unico appunto, che mi permetto di fare, è il ritmo lento cui si adegua lo stile delicato e puntuale.

Enza Scotto d’Abusco

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Il mistero della pittrice ribelle: Il "giallo" ambientato durante Rinascimento Italiano, sprona innanzitutto a riguardare le opere di Piero della Francesca e a " ripassare " il periodo storico presentato, anzi dipinto, dalla Montani. Molto interessanti, al di là della vicenda ben narrata, le descrizioni delle tecniche pittoriche con le combinazioni e le origini dei colori usati all’epoca. La commistione tra eventi storici con personaggi realmente esistiti e personaggi inventati, rendono il libro interessante così come sono degne di nota le descrizioni dei vari ambienti e luoghi della Firenze medicea con i suoi intrighi e lotte politiche. La figura della protagonista, Lavinia, ricalca una personalità moderna forse improponibile per l’epoca se si considera ciò che un secolo dopo ebbe a patire una grande pittrice come Artemisia Gentileschi. Il thriller, al di là di qualche debolezza come un’eccessiva lunghezza, va indubbiamente letto.

Anna Maria Agostino