< Il mondo sta tutto in cucina di  Claudio Gargioli (Fefe)

Qui di seguito le recensioni di IlMondoStaTuttoInCucina raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Ne "Il mondo sta tutto in cucina" il lettore si trova catapultato direttamente nella vita dei protagonisti e si ha l’impressione di vivere direttamente la storia narrata.

Paola Latini

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Lo chef e ristoratore Claudio Gargioli o Blecchescieffe come ama farsi chiamare, in prima persona racconta in prima persona fatti e aneddoti di vita vissuta in cucina. A fare da cornice le piazze, le strade e i vicoli più suggestivi del cuore di Roma, oltre all’appartamento adorato, eletto a rifugio notturno, ovattato dove scrivere questa narrazione.
L’autore spalanca le porte della cucina dello storico ristorante Armando al Pantheon, ereditato dal padre Armando e situato a pochi passi dal Pantheon. Proprio nella cucina, luogo intimo accessibile a pochi eletti ovvero i componenti della sua squadra di lavoro si preparano piatti tipici della tradizione romana, nascono nuove idee sulle note di musica jazz.
La narrazione in prima persona, i dialoghi fedelmente riportati senza nessun filtro quasi a volere garantire la genuinità dei racconti come per la preparazione dei piatti, risultano essere particolarmente coinvolgenti.

Valeria Panzetta

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Tentativo apprezzabile di scrittura autobiografica, ma con una trama poco coinvolgente e uno stile poco adatto all’immedesimazione emotiva.

sara morrone

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È un libro che mantiene in misura monocorde lo stesso registro di banalità e di approccio superficiale a situazioni e contesti.
La narrazione risulta pertanto scialba e piatta, con un autocompiacimento - fra successi culinari e conquiste femminili - alquanto eccessivo.
Sulle dinamiche interne nella cucina di un ristorante ha già detto tutto il mai compianto a sufficienza Anthony Bourdain in Kitchen Confidential. Risparmiamoci dunque le gesta del simpatico ed eclettico chef, che risulta sicuramente lodevole nei suoi gusti musicali e nel suo ruolo di “confessore” della sua assortita brigata, ma che farebbe probabilmente meglio a concentrarsi sul suo mestiere

Liborio Stellino