< Il mostro del Verbano di  Laura Veroni (Morellini)

Qui di seguito le recensioni di IlMostroDelVerbano raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Affettato, prolisso, banale, sembra la trascrizione di un episodio di un telefilm americano doppiato male. Non c’è nessun riferimento reale alla vita vera è tutto talmente artificioso da essere insopportabile, dal modo di parlare dei personaggi alla minuziosa descrizione di ogni particolare inutile come le scarpe che usa per guidare una delle ragazze. Non c’è nessun tipo di attenzione per la lingua, un unico registro linguistico artificioso, non importa che siano due ragazze di trent’anni sedute al bar a parlare in confidenza o un commissario che interroga un sospettato, che sia discorso diretto o indiretto, nessuna variazione nemmeno se è una vittima che insulta il carnefice, tranne per la descrizione delle sevizie dove lì si arriva a picchi di morbosità non necessari. I luoghi sono posti completamente astratti, ci sono i nomi ma tolti quelli il libro potrebbe essere ambientato in qualunque parte del mondo e non farebbe alcuna differenza, anzi forse sarebbe anche più credibile da un’altra parte.

Daniela C

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Il romanzo "Il mostro del Verbano" mi ha discretamente avvinta in quanto la trama non segue esattamente il classico iter narrativo del romanzo giallo-poliziesco-thriller, genere del quale non sono particolarmente appassionata. La polifonia della narrazione, affidata in ogni capitolo a un diverso personaggio, ha tenuto viva l’attenzione permettendo facilmente di entrare nei panni dei personaggi che risultano, con particolare riferimento a quelli femminili, particolarmente ben delineati e interessanti, a tratti davvero originali.
L’affettuoso rapporto tra le sorelle protagoniste, Samara e Maraide intenerisce, permettendo di fuoriuscire a tratti dalla tragicità della trama, incentrata comunque sulla caccia al pericoloso serial killer di giovani ragazze more che è stato la causa della condizione semi vegetativa della stessa Samara. La trama è dunque interessante, lo stile narrativo risulta particolarmente incalzante e piacevole, le descrizione dei bellissimi paesaggi lacustri e marini permette di immergersi completamente nell’atmosfera del romanzo e aggiunge la voglia di visitare quei luoghi, nonostante l’inquietudine generata dai fatti d’invenzione narrati.
Un giallo-non-troppo-giallo che può creare felici suggestioni anche nei meno appassionati del genere.

Silvia Alberghina

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un thriller in cui la tranquillità della provincia piemontese viene scossa da un misterioso serial killer che rapisce e sevizia giovani donne scegliendole con determinate caratteristiche fisiche. Miracolosamente una di loro riesce a salvarsi ma giace in uno stato semi-vegetativo. la storia prende spunto proprio dal racconto di sua sorella e avviene in due fasce temporali, il prima e il dopo, e si intreccerà con le persone a lei vicine, più di quanto la stessa possa immaginare. Il libro è avvincente anche se il linguaggio è forse un po’ troppo semplice e lineare così come l’intreccio, tanto che già a metà libro si riesce a capire chi è l’assassino.

Aurelio Serio

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La trama è interessante, la scrittura abbastanza buona. Sono neutra a riguardo, sicuramente non ciò che cerco in un prodotto letterario.

A. Ferrentino