< Il paese nell’ombra di  Andrea Percivale (Morellini)

Qui di seguito le recensioni di IlPaeseNellOmbra raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Il libro mi è piaciuto molto.
Il tema della diversità viene affrontato con freschezza e serve ad aiutare a crescere. Non a caso, l’ipocondriaco Roberto riesce immediatamente a cambiare approccio nel momento in cui comincia a conoscere il mondo degli XP. L’eclissi che ha permesso al gruppo di liberarsi mi ha ricordato molto le tradizioni folkloristiche o miti come quello dei licantropi che si risvegliano con la luce della luna.
Ho amato la veridicità del racconto: sia per i luoghi, sia per il modo in chi viene affrontata l’adolescenza, con una grandissima conoscenza di quelli che sono gli interessi dei ragazzi. Altrettanto interessanti i riferimenti letterari, che delineano un filo rosso che intreccia il rapporto tra Nina e Roberto.
Per quanto riguarda il personaggio di Nina, è alquanto prevedibile il suo percorso: è lei stessa a suggerirlo, nel momento in cui in un dialogo col ragazzo utilizza il verbo al futuro.
Sapeva di doverlo avvertire in qualche modo: si è trattata di una “toccata e fuga”, ma indubbiamente ha lasciato qualcosa di profondo in Roberto.

Cristina Mazzoccolo

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Libro di facile lettura, con una trama che lascia sospesi ma non troppo. Ci si aspetta da un momento all’altro un accadimento poderoso o un finale a sorpresa. E invece, alla fine, il finale sospeso lascia ampi margini di riflessione su quanto la paura del diverso e dell’ignoto possano renderci inferociti e ostili.

Valeria Masci

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Romanzo fantasy avvincente e coinvolgente. Interessante il tema “dell’altro” e ciò che non si conosce.

Martina Calini

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Circolo dei lettori
di Milano 2 “Lettori temerari”
coordinato da Patrizia Ferragina
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Mi è piaciuto anche se a volte inquietante perché fa riflettere su certe paure che, soprattutto negli ultimi anni, sono emerse. Inoltre, anche se ambientato in un piccolo paese, il libro riporta i problemi delle grandi metropoli: il nuovo che arriva e i giudizi affrettati delle persone. Le tematiche trattate sono le stesse con cui noi docenti lottiamo in classe e con cui dobbiamo scontrarci e incontrarci ogni giorno
Recensione: Il guaritore
Ho deciso di non scegliere Il guaritore perché non mi ha appassionato la storia, forse troppa spiritualità.

Marta Pedrini

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Il parallelismo metaforico tra l’eclissi di sole e un mondo provinciale e chiuso dove i pregiudizi, i timori, il non detto oscura e ammanta tutto e tutti sarebbe stato anche un brillante espediente letterario e narrativo. Però l’autore si perde proprio perché vuole dire tanto, troppo, e tutto insieme. Non ne beneficiano i personaggi, neppure quelli principali, non ne beneficiano le ambientazioni e non ne beneficia neppure il racconto. Percivale ha un bel potenziale come autore e la sua scrittura è gradevole, ma non ha ancora trovato la sua vera cifra stilistica, almeno non in questo lavoro letterario.

Antonia Del Sambro

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È un libro scorrevole ma a volte un po’ lento. La storia sembrava dover prendere pieghe più interessanti invece nulla e il finale mi ha lasciato un po’ la sensazione “tanto chiasso per nulla”

Ambra Vannoli

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Lascia una scia di poesia e silenzio dietro di sé tuttavia sa trasportarti nei tuoi coni d’ombra, con grazia e un procedere a piccoli passi .L’autore dosa, distrae, diverte ,l’eclissi in Val di Trebbia più lunga del dovuto che avvolge l’intera comunità a fungere da scusa narrativa per raccontare i pregiudizi, il timore del “diverso”, i capri espiatori ,paravento delle nostre paure e di ripetitivi schemi interiori.
L’oscurità si rischiara, una sorta di riequilibrio che sbuca dalla narrazione ,attraverso i versi di Ada Merini, le note poetiche lasciate agli alberi ,l’amore adolescenziale delicato e lento…all’ultima pagina arrivi in un baleno, spinto a sperare che le forze possano in fondo bilanciarsi ed esista un disegno che si muove giusto ,indipendentemente dalle nostre volontà. Bel romanzo, intrigante e a tratti commovente

Rossella Tamburini

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Romanzo distopico, come alcuni nostri pensieri neri che non sopportano la luce del sole col rischio di deformarsi crudelmente.

Paola Barile