< Il pigiama rosa di  Fabio Federici (Oligo)

Qui di seguito le recensioni di IlPigiamaRosa raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Complessivamente " Il pigiama rosa" mi è piaciuto e mi ha coinvolto. Forse più un thriller di un noir per l’organizzazione cronologica della storia. A volte un poco didascalico e retorico nella descrizione dettagliata delle indagini. Il lessico colto non sempre pare adeguato ai dialoghi serrati dei personaggi. Complessivamente buono.

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Personalmente non mi ha entusiasmato molto, un po’ per il racconto e un po’ per la mia ostilità nei confronti di questo genere letterario

Doriana Dimonte

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Circolo dei lettori
di Lecce 2 “Orti di guerra”
coordinato da Simona Cleopazzo e Anna Gatto
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Il romanzo è ambientato ina Bologna raccontata nei minimi dettagli: dai luoghi, profumi e ricetta del sanguinaccio.
Ci troviamo alla vigilia della pandemia COVID-19, in una piazza che festeggia il carnevale, una famiglia, all’apparenza perfetta ed il loro bambino, vestito con tessuto rosa che scompare. Ad indagare sulla vicenda c’è Chiara, giovane Maresciallo dei Carabinieri, che chiede aiuto ad un suo collega,Giulio, diventato investigatore privato. durante le indagini emergono realtà sconcertanti che fanno riferimento al 666, numero del Diavolo: è chiaro il coinvolgimento di una setta. Durante il Covid non è semplice condurre le indagini, ma con tante angosce giungono fino ad una abitazione e ad un indagato. Prima di entrare, Chiara viene colpita da una pistola sulla spalla, in piena emorragia viene portata in ospedale. Giulio entra nell’abitazione e sente la canzone del film di Cenerentola "I sogni son desideri, di felicità...il sogno realtà diverrà" usata come esca per rapire il piccolo Matteo ritrovato nella mansarda traumatizzato. Chiara muore.
La persona che le ha sparato, e morta durante la sparatoria, in realtà, è una donna che faceva la Escort ed ha avuto rapporti col padre di Matteo. Lei apparteneva alla pscosetta che faceva sacrifici umani ed i suoi frequentatori, gente insospettabile, pedofili.
Il romanzo non ha un finale, rimane aperto poichè durante il blitz a Villa Samantha l’indagato principale fugge. Storia avvolgente, realistica a suo modo.

Anastasia Ignone

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Purtroppo "Il pigiama rosa" è stato una noia mortale.
Piatto e senza sfumature.
Scritto benissimo, una grammatica impeccabile, adatta ad un saggio non ad un romanzo. Questa estrema purezza del linguaggio ha reso impossibile la trama, anche quando l’autore ha voluto tentare la carta del dialetto, perchè certamente un custode non poteva far parte pure lui dell’Accademia della crusca, non è riuscito nell’intento di rendere più vivace la narrazione.
Il professore, il camionista, la madre casalinga, l’ispettrice: un unico registro linguistico. Impossibile!

Marcella De Giorgi

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Ho commesso un errore approcciandomi a questo libro: ho letto la prefazione. E la prefazione mi ha riempita dì aspettative che sono, ahimè, rimaste deluse e disattese.
La trama è deboluccia, le componenti sataniche e i riferimenti a sette dì vario genere sembrano una forzatura, messe lì un po’ a caso.
Stile un po’ borioso, la descrizione dei personaggi banale e stereotipata, paternalistico l’approccio alla realtà del Covid. Onestamente, una delusione.

Manuela Miggiano