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È stato interessante leggere l evolversi dei fatti dei quali conoscevo minima parte. La scrittura è piana e regolare. Non è il tipo di letteratura che preferisco ma è stato avvincente.
Santina Rita Galante
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Il Pirata ed il Cowboy, potrebbe sembrare il titolo di una lettura per ragazzi, ma i fatti narrati sono lungi dall’immaginazione. La storica rivalità tra Marco Pantani, il Pirata, e l’americano Lance Armstrong, il Cowboy, narrata in chiave umana partendo da un punto di vista sportivo. Una lettura incalzante ed appassionante che lascia dell’amaro in bocca e fa riflettere sul fatto che, purtroppo, l’opinione pubblica non è cambiata dai tempi dei fatti narrati nella Bibbia. Colui che sembrava il malvagio Pirata venne condannato a morte in senso figurato, mentre le gesta del valoroso Cowboy venivano esaltate dal mondo intero. Un turbine di circostanze che hanno portato il Pirata al declino e alla successiva scomparsa, fino al ribaltamento della situazione alcuni anni dopo, quando il Cowboy confessò di aver fatto uso di doping per anni.
Una storia di vita che può insegnare molto sul piano umano: tutti possono sbagliare, ma la gogna mediatica può tanto esaltare come annientare una persona. Lettura assolutamente consigliata anche a coloro che non sono necessariamente innamorati del ciclismo.
E.P.
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Libro ben scritto, molto scorrevole, l’autore non vuole scrivere due biografie ma mettere a confronto le due vite tormentate di due grandi ciclisti, Pantani, il pirata e Amstrong il cowboy. L’autore cita i classici come odissea e Iliade, cosa che amo mentre leggo saggi e biografie, le citazioni di altre opere.
Ho trovato il confronto riuscito.
Bellissimo saggio che consiglio agli amanti di sport e ciclismo e soprattutto a chi ha voglio di leggere un buon libro
Vanessa Livolsi
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Si legge con piacere in breve tempo anche se sembra un articolo di giornale amplificato e stirato. Non è molto approfondito e appassionante. È una cronaca degli avvenimenti un po’ di parte, ma i fatti sono quelli.
Silvio Maccherozzi
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Il Pirata e il Cowboy di Leo Turrini ripercorre il finire degli anni ’90 del ciclismo europeo raccontando la rivalità tra Pantani e Armstrong. Rivalità che si riscopre molto più politica e sociale che sportiva; da una parte il Pirata accusato e fatto capro espiatorio da un sistema corrotto e dall’altra il Cowboy, esaltato e protetto non solo dalle federazioni sportive ma anche dallo stato americano. Turrini si dimostra un buono scriba, tiene alto il ritmo della scrittura e il testo non si fa fatica a leggere, a differenza di una salita sul mortirolo.
Carlo Alberto Carlet
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Il pirata e il cowboy di Leo Turrini
Libro essenziale, ben leggibile e dal ritmo incalzante. Forse un eccesso di sintesi. Un po’ di retorica non lo guasta. La posizione dell’autore è chiara ed è un’accusa all’ipocrisia del mondo dello sport attento ai soldi e (questo non lo dice) troppo propenso alla corruzione.
Fabio Frigeri, 69 anni, insegnante in pensione di
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Bella la storia che intreccia le imprese sportive di Pantani ed Armstrong, paragonandoli agli eroi omerici Achille ed Ettore. Entrambi hanno segnato, nel bene, ed anche nel male, il ciclismo tra la fine degli anni 90, ed i primi del 2000, le loro gesta, nonostante il grande entusiasmo che avevano suscitato tra gli sportivi, sono state annullate dalla maledizione del doping che ha portato Pantani all’autodistruzione, fino alla tragica morte per overdose, ed ha privato Armstrong, una volta smascherato, di tutte le vittorie al Tour de France. La storia si concentra soprattutto, sulle sole due volte che i due si sono sfidati, al Tour del 2000, ed alle olimpiadi di Sidney, sottolineando tutte le differenze caratteriali tra i due, e lasciando trasparire il rammarico per una sfida epica tra i due, appena accennata, che avrebbe potuto segnare un’epoca del ciclismo. Per quello che mi riguarda, da grande appassionato di sport, ho seguito tutte le gesta di Pantani ed il giorno di Madonna di Campiglio,è stato un autentico trauma.
Paolo Pastorino
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mi piace meno
Palma Ranzo
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Non è un libro che consiglierei ma ok
Flavia
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Non sono appassionata di ciclismo e la vicenda del pirata non mi ha appassionata.
Non ho terminato la lettura
RITA CHIEPPA
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Due figure di spicco e molto controverde del panorama sportivo che affascinano anche i non sportivi per i loro chiaroscuri.
Eva Vinci