< Il pregiudizio della sopravvivenza di  Paolo Roversi (Marsilio)

Qui di seguito le recensioni di IlPregiudizioDellaSopravvivenza raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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È un poliziesco ma fatica un po’ a prendere come trama. Fin dall’inizio mi aspettavo che la vicenda della rapina fosse stata approfondita e valorizzata di più e che avesse più senso all’interno della trama.
È comunque breve e ben scritto ma un paio bei capitoli, soprattutto verso la fine, mi sono sembrati un po’ in più

Ilaria gragnato

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Una giostra di duchi e paladini ci conduce in una città indefinita del Nord Italia, in un tempo quanto più presente possa esserci. La sparizione di Victor Costa riunisce un gruppo di amici di vecchia data, intreccia le vite di chi ha bisogno di perdere un po’ di disillusione data dagli anni, richiama alla vita Amleto Coen, ottantenne ormai dedito esclusivamente a passeggiate sul lungomare e alla scrittura di un romanzo dei suoi ricordi.
Si scoprirà girando fino in capo al mondo che Victor ha delle informazioni sul governo riservatissime, che porta per questo in una danza di investigazioni senza sosta.
La giostra continua a girare, come il tempo che scorre e non lascia tregua a tutto ciò che si è scelto, deciso e non ancora dimenticato.

Jeannette Dal Fitto

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Veloce, scorrevole ed intrigante.

gz

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Non mi ha entusiasmato perché mi è sembrato più che un romanzo,anche se giallo,la sceneggiatura di una serie televisiva.La storia mi è sembrata poco avvincente e credibile con un finale deludente e scontato.Il punto più valido è l’uso della lingua appropriato nei termini e nella costruzione sintattica.

Luciana Prandi

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Circolo dei lettori
di Palermo “Eutropia”
Coordinato da Rosana Rizzo
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Pregiudizio della sopravvivenza si verifica quando osserviamo le cose dalla prospettiva del sopravvissuto mentre invece dovremmo concentraci sulle ragioni per cui altri non ce l’anno fatto Questo il pensiero che sta dietro questo noir di Paolo Roversi ambientato nella Milano odierna. Enrico Radeschi  è un giornalista di Milano nera (testata on line),super esperto di informatica che ,grazie a questa sua capacità è stato reclutato dal vicequestore Loris Sebastiani, divorziato, viveur, attento alla moda, frequentatore di locali notturni e giovani fanciulle con cui ha rapporti occasionali . I due hanno un rapporto di collaborazione da anni e grazie a loro un pregiudicato con il soprannome Hurricane diversi anni prima è stato catturato. L’azione del romanzo inizia con un colpo magistrale di 4 ragazze che travestite e con pistole giocattolo irrompono in una festa di ricca famiglia milanese obbligando tutti gli ospiti a versare in un conto alle Cayman tutti i loro risparmi. Enrico e Loris  iniziano la loro indagine ma  contemporaneamente dopo alcuni anni dalla cattura Hurricane, creduto morto, decide di vendicarsi su ambedue organizzando un funambolico sequestro di Andrea, la donna di Enrico e minacciandolo di ucciderla  se Enrico  non si consegnerà a lui. Enrico (aiutato dal Danese, un malacarne di origine greca) è costretto ad abbandonare l’indagine sulle misteriose ragazze per inseguire Hurricane(prima in Austria a Salisburgo, poi a Vienna ed infine a Milano dove si svolge l’azione finale)che più volte rischia di ucciderlo . La strategia di Hurricane è basata sulla rivalità tra Mozart e Salieri(che è l’uno e chi è l’altro non è chiaro)tant’è che tutti i luoghi in cui Hurricane organizza gli incontri fanno riferimento a Mozart.  Enrico riesce a sfuggire un po’  con sue abilità informatiche ed anche grazie all’aiuto del Danese. A Milano Enrico grazie alla sue eccezionali capacità informatiche riesce a localizzare Hurricane in un luogo chiamato “Residence” ricettacolo di malfattori. Riuscirà con la collaborazione di Sebastiani (sopravvissuto nel frattempo ad un raffinato tentativo di avvelenamento  da parte di Hurricane e brillantemente risolto da Enrico)a far catturare Hurricane ed salvare Andrea che lo mollerà stremata da tutto quello che le è successo indirettamente per colpa sua. Questo noir è ben scritto con un linguaggio essenziale  e con una trama che ti coinvolge. Colpisce soprattutto la descrizione di quello che oggi si può fare con la conoscenza informatica se usata a buon fine.

Mario Cottone

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano“Ex Libris”
 coordinato da Maria Rosaria La Morgia
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Un titolo curioso per un romanzo giallo,  il cui significato verrà svelato alla fine...quando il protagonista, giornalista hacker Radeschi  avrà l’incontro definitivo con il suo acerrimo nemico Hurricane.  Il romanzo risulta ben costruito dentro l’ impalcatura classica del giallo nella quale si articola e prende forma la storia del giornalista e dell’ investigatore, amici e nemici  alleati contro un male comune: il delinquente psicopatico. L’ ambientazione  tra l ‘Austria e Milano  con  descrizioni accurate e minuziose dei luoghi inviterebbe  il lettore non-milanese a chiedersi se sia d’invenzione o se  esistano realmente ….In effetti la scelta di ambientare la storia in luoghi reali, con riferimento anche a fatti di cronaca realmente accaduti, crea l’ illusione di veridicità del racconto stesso. La finzione è calata nella realtà.

Elvira Martelli

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Circolo dei lettori
di Castano Primo “Biblioteca comunale”
coordinato da Paola Lauritano e Maria Rosa Gambacorta
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Un buon giallo con una trama chiara e avvincente, i personaggi sono un po’ stereotipati ma risultano comunque simpatici e credibili. Interessante l’ambientazione a Milano, nell’insieme una storia molto godibile.

Giovanna Brevi

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Un’altra avventura della serie di Enrico Radeschi, i cui incubi tornano a perseguitarlo. Il rapimento della sua ragazza, lo trasforma da preda a cacciatore; per farcela ha bisogno dei compangi di sempre il vicequestore Sebastiani e il Danese. Lo definirei un noir più che un giallo; la storia è inverosimile ma scorrevole e coinvolgente, con un lieto fine. Lettura estiva.

Angela Furci

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Puntata estiva del torneo, due libri da considerare, il primo “Il pregiudizio della sopravvivenza” di Paolo Roversi, è parte di una serie che dicono, quelli che li hanno letti “fortunata”, con l’investigatore Enrico Radeschi alle prese con indagini e intrighi; in una storia anche avvincente, ma “normale” nel suo genere.

Giovanni Marzorati

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Un cronista di “nera”, dotato di ottime competenze digitali, di fiuto investigativo e di acume da psicologo, riesce a salvare se stesso e la sua ragazza dalla vendetta di un pericoloso criminale.
In un avventuroso viaggio tra Milano e Vienna sulle tracce dell’antico nemico, affronta i pericolosi tranelli che questi gli tende seguendo una strategia di logoramento e di terrore.
Anche l’assassino è un profondo conoscitore dell’animo umano, sa che l’incertezza e la paura sono le armi migliori per fiaccare l’avversario e la sfida tra i due, determinati e pronti a tutto per raggiungere lo scopo, è ricca di colpi di scena.
Noir ben strutturato, stile brillante e ritmo narrativo incalzante.
Ben riuscito e adeguato alla nostra epoca è il personaggio del cronista/investigatore che sa padroneggiare le nuove tecnologie e sa muoversi con disinvoltura tra la malavita e le forze dell’ordine.

Luigia Sala

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Poliziesco ricco di colpi di scena. Il romanzo ha il pregio, secondo me, di riuscire a caratterizzare fortemente i personaggi, senza appiattirli nel loro ruolo, restituendo una sensazione di familiarità con il protagonista anche a chi non ha letto i precedenti romanzi della serie. Lettura avvincente.

Ilaria Mossali

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Milano: anni Sessanta, SQUADRA MOBILE, il vice-questore Loris Sebastiani, indaga su una rapina, portata a termine in una casa di ricchi borghesi, dalle Bad Girls, quattro donne mascherate che utilizzano armi finte. La vicenda si intreccia con il rapimento di Andrea, ragazza di Enrico Radeschi, giornalista di “Milano Nera”, che opera nell’ambiente Questura, aiutato dal confidente Chrestos. A rapirla è Hurricane, delinquente incallito e sadico, ha ucciso più volte e ora tormenta il giornalista con messaggi e visioni della ragazza. Si fa seguire fino a Vienna, trasferendosi poi a Milano, dove non mancheranno cruenti colpi di scena, nell’ambito del losco ambiente della droga. Finale spettacolare! Dopo un vasto incendio, provocato dal protagonista nel covo degli spacciatori i due saranno salvati dalle Forze dell’Ordine, ma la ragazza lo abbandonerà. Per chi ama le vicende poliziesche il romanzo è adatto a un copione di film o fiction del genere suspense.

Maria Grazia Arpisella

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È il primo libro che leggo di questo autore e di queste indagini. La storia scorre velocemente, ma senza un appiglio dato dai libri precedenti mi è stato difficile inquadrare bene i personaggi, metterli a fuoco, perché in questo racconto tutto avviene in rapida sequenza e lo scrittore non si concentra col riprendere le caratteristiche dei personaggi (le darà per assodate).
Per me hanno stonato alcune illuminazione che ha Enrico, il giornalista (es. la storia dell’avvelenamento e dei lobi). Ciò non toglie che sia un libro che ho letto volentieri ma che forse non consiglierei. 

Sara Martin

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“Il pregiudizio della sopravvivenza” di Paolo Roversi non è certo il giallo del secolo, ma si legge volentieri. Nel libro ci sono due  vicende intrecciate (una rapina e una vendetta decennale) risolte, come ormai di moda insieme alle citazioni di Dylan, da un investigatore dilettante che di nome fa, off course Radeschi. Lapalissiana, ma centrata, la sottolineatura che “il mondo dei cattivi non si ferma mai”.

Lucia Garavaglia

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Giallo di maniera. Il poliziotto Sebastiani scontato. Ci sono tutti gli elementi del noir: droga, avvelenamenti, donna drogata e violentata, il cattivo psicopatico. Apprezzabili sono gli ambienti milanesi gelidi e invernali  e Salisburgo. Il ritmo della scrittura è però sciolto ed incalzante.

Maria Luisa Tacchi

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Giallo ambientato a Milano. La città viene descritta molto bene. E’ l’ottava indagine del giornalista Enrico Radeschi. In questa vicenda deve riuscire a salvare la sua ragazza Andrea dalla vendetta di Hurricane. I personaggi sono descritti bene, sia Radeschi che il commissario Sebastiani che il Danese, amico dalle mille risorse. C’è ritmo e ironia. A volte si riesce a ridere (“...Luppolo ululì, birrificio ululà…” “...Higgins al servizio del signor Masters…”) Lettura piacevole anche se non mi ha molto convinta la narrazione di alcuni capitoli in prima persona da parte di Radeschi e altri con il narratore esterno. Bello la spiegazione del titolo. Non conoscevo il pregiudizio formulato da A.Wald, basato sull’osservazione dei velivoli ritornati alla base e sul rinforzare le aree in cui non erano stati colpiti. Perché se venivano colpite proprio quelle aree l’aereo non faceva più ritorno. Il pregiudizio della sopravvivenza si verifica quando osserviamo le cose dalla prospettiva di chi è sopravvissuto mentre invece dovremmo concentrarci sulle ragioni per cui altri non ce l’hanno fatta.    

Maria Rosa Gambacorta

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Della Masella ho letto diversi libri gialli, ambientati a Genova, mai un libro che esulasse da questa tipologia. Sinceramente di questo lavoro ho apprezzato l’impostazione, le descrizioni, il voler essere quello di Monica un percorso di formazione ma quello che proprio non mi ha convinto è il personaggio di Monica. Mentre Ada, Anna e gli altri personaggi sono inseriti e descritti in un contesto realistico, la loro vita è viva e ricca di dolori e di gioie. Monica invece con le sue idiosincrasie è fuori ambiente, debole, poco concreta e, non me ne voglia l’autrice, poco riuscita letterariamente.

Luisa Tassano

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Un noir che può vantare tutti, ma proprio tutti, gli ingredienti! Ricco di colpi di scena che portano a una lettura sostenuta per tenere il passo con l’inarrestabile incalzare degli accadimenti, non banali ed imprevedibili. La corsa contro il tempo di Enrico Radeschi, giornalista d’assalto, vittima e nello stesso tempo investigatore, crea nel lettore quella giusta ansia che lo rende partecipe appieno del romanzo. Scrittura brillante e che non fa mai perdere il filo del racconto.

Lucia Carboni

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Pontedera “LaAV”
coordinato da Maria Rolli
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Questo libro di Paolo Roversi, che comunque non conoscevo come scrittore per me si è rilevata una grande sorpresa e devo dire molto, molto piacevole per me, non nego che mi sono già interessata per potere leggere  gli altri suoi libri di Enrico Radeschi.
Innanzi tutto questo genere di romanzo giallo, noir, mi è piaciuto molto, è una lettura che ti prende, resti proprio attaccato allo scorrere delle pagine, non è per niente noioso, ma anzi molto energetico se cosi posso definirlo.
Il personaggio di Radeschi l’adoro, cosi come l’ambientazione del giallo che si sviluppa in città metropolitane come Milano,  tra l’altro visto anche il periodo estivo di vacanze, viaggiare nella lettura per Milano, l’Austria con Salisburgo, è stato molto piacevole.
Infine la genialità di questo libro sempre secondo me, è l’introduzione della musica, in questo caso di Mozart e di Bob Dylan come sfondo ai colpi di scena;  Quindi un libro da leggere assolutamente e secondo me per tutte le età.

Giulia Cacelli

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Il racconto è una delle indagini di Enrico Roversi, giornalista hacker, in cui si intrecciano una sua vicenda personale che riporta alla ribalta un losco personaggio che vuole vendicarsi di lui, ed una indagine della polizia gestita dal vicequestore Sebastiani, a cui lui collabora e che gli permette di scrivere in anteprima sul suo giornale on line; con l’aiuto del vicequestore e di un trafficante di droga di buon cuore suo amico riuscirà a dipanare le due matasse non senza un doloroso epilogo personale. Ultimo episodio di una fortunata serie, questo thriller è lungo e lento, lo stile di scrittura è poco scorrevole, l’autore si dilunga in un intreccio di episodi che alla fine si raccordano. A tratti cruento e lugubre nel tentativo di rendere il tutto più realistico.

Enza Scotto

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Il pregiudizio della sopravvivenza. Giallo e giallo! Due storie all’inizio parallele che in comune hanno i due protagonisti ( coppia collaudata evidentemente già da precedenti avventure visto i riferimenti costanti a collaborazioni passate ) . Il titolo si riferisce al  "pregiudizio di Wald " secondo cui vanno salvaguardate le parti degli aerei non colpite durante la seconda guerra mondiale. È praticamente un ragionamento all’inverso, lo stesso che il protagonista usa per salvare la sua ragazza, i suoi amici e se stesso dalla furia di Hurricane, il cattivo della situazione. Lettura che rispetta nella suspence i canoni di un buon e gradevole giallo.

Anna Maria Agostino

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Il libro edito da Marsilio si svolge tra Milano e l’Austria ed è ricco di suspence. La trama è adrenalinica e coinvolgente perché molti sono i colpi di scena scanditi da traffici di droga, rapine e criminali senza scrupoli, che lasciano con il fiato sospeso fino all’ultimo momento. Ci sono molti dialoghi scritti con un lessico accattivante e uno stile scorrevole, che fanno da contraltare alla voce narrante. Dominante è il personaggio di Enrico Radeschi che solo alla fine riesce a capire che la sua salvezza consiste nel trasformarsi da preda a cacciatore. Il protagonista viene sempre supportato e seguito dall’amico danese, con la sua iguana, figura molto ben riuscita che, con la sua dolcezza e fedeltà, contrasta le scene più dure e sanguinose dell’intera opera.

Luisa Martinucci

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Il racconto di Paolo Roversi che è un giallo, pieno di avventura con tanti personaggi che creano intrecci incredibili ma verosimili. Lo stile di Roversi è chiaro, preciso e comprensibile. Gli eventi si susseguono in modo chiaro e questo è il pregio più grande di questo romanzo.

Margherita di Francesco

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Questo romanzo usa e abusa delle caratteristiche del genere; maschi dominanti, tutti lavoro e donnine bellissime; donnine bellissime ( non si sa altro); gregari senza caratteristiche nè carattere. Trama rada, qualche botto alla ’Mission Impossible’. Niente di che. È un poliziesco e si fa leggere; è estate e va bene quasi qualunque cosa.

Claudia Delfino

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Ero curiosa di conoscere il commissario Radeschi anche se certamente non è sufficiente aver letto una sua avventura per sapere tutto di lui. Esiste infatti un’intera serie di romanzi dedicata a questo personaggio. Quella che Roversi racconta nel “Pregiudizio della sopravvivenza” è però un’avventura che apre un mondo ed è quello del giallo, dell’investigazione, di criminali crudeli e vendicativi ma non solo, un clichè. Roversi scrive bene, la lettura scorre grazie anche a qualche battuta brillante dei personaggi alcuni anche ben descritti tanto da farceli immaginare. I personaggi sono molti in questa storia, forse troppi, qualcuno sembra quasi essere stato infilato a posteriori per risolvere qualche problema di trama. Trama che sul finale si banalizza andando appunto a ripescare qualcosa che sembrava appartenere a un’altra storia, a un’altra indagine. La cosa meno convincente è stata per me proprio la doppia linea narrativa a cui onestamente non sono riuscita a dare un senso neanche alla fine del racconto. L’indagine sulla rapina mi è sembrata debole. In generale niente di nuovo sotto il sole.

Maria Rolli

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Un buon romanzo thriller, piacevole e ben costruito, ma che non regala nulla più che un momento di pura distrazione dal reale. La struttura corre su due filoni principali, quello della rapina (dopo poco quasi completamente abbandonato) e quello che coinvolge direttamente il protagonista e la sua innamorata. Rocambolesco, divertente, ma nè brillante nè originale. Il finale, in particolare, sia di un’indagine che dell’altra, lascia molto delusi.

Rossella Miccichè

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Da tempo volevo leggere un libro della serie di Radeschi, viste le recensioni entusiaste ma, sinceramente, non riesco a condividere del tutto i giudizi positivi. Per carità, il ritmo c’è così come l’ironia e la simpatia indubbia dei personaggi, sebbene alcuni elementi della trama, che ho trovato senza grande suspense, mi lascino perplessa. Ciò che non mi entusiasma è il tipo di scrittura, troppo “sempliciotta” per i miei gusti, caratteristica che mi sarei aspettata in un’opera prima e non nell’ottavo volume di una serie. Anche il malvagio della situazione non è espresso, secondo me, in maniera convincente. Lettura scorrevole, trama accettabile, ma niente di più.

Barbara Zamagni

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Essendo l’undicesimo libro di una serie ho trovato fastidioso dover ricostruire gli avvenimenti accaduti nei precedenti episodi per avere una visione più chiara del contesto . Questo aspetto comunque non è attribuibile ai libro in sé, che comunque non mi è piaciuto. Tre aggettivi mi sono venuti in mente leggendolo: pretenzioso, banale e pacchiano. Ho trovato i personaggi improbabili e lo snodarsi degli avvenimenti forzato e persino un poco noioso. La narrazione si risolleva nelle ultima settantina di pagine, dove meno fronzoli e più azione rendono quest’ultima parte più digeribile e interessante.

Laura Garino

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Leggendo il libro è maturata la sensazione di avere di fronte una storia costruita con brandelli di racconti diversi. La trama ha un andamento stentato e una logica piuttosto sgangherata. Il racconto progredisce faticosamente sostenuto da una trama sconclusionata, che mi ha provocato noia e fastidio. Il testo è zeppo di spiegazioni non richieste, perfino di carattere turistico. Il lessico banale ed approssimato. Più mi addentravo nella lettura e più mi sembrava di avere di fronte una architettura narrativa pretenziosa, inconcludente e zeppa di stereotipi. Non ho avuto nessuna simpatia per la storia né per i suoi personaggi. Mi è incomprensibile la scelta del titolo, che trovo altisonante e pomposo.

Daniela Delfino

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Enrico Radeschi, giornalista dotato di forte intuito, coraggio e spirito di iniziativa, si trova alle prese con un’indagine in cui la posta in gioco è veramente molto alta. Il lettore è subito al suo fianco sulle tracce di Andrea, la donna che ama, rapita da Hurricane, suo storico nemico nonché pericoloso criminale. Le pagine scorrono veloci, accompagnano il lettore in un’altalena tra suspence e sorriso. La drammaticità della situazione è stemperata dal sorriso suscitato dalla simpatia dei tratti caratteriali e di alcuni comportamenti di personaggi un po’ bislacchi che aiutano il giornalista in questa avventura, mettendo a repentaglio anche la loro stessa vita. Il Danese è un uomo di origine greca che vive di non ben definiti malaffari, amico della mafia russa, ha un’iguana che vive sotto i suoi vestiti. Il vicequestore Sebastiani, passione per belle donne, bei vestiti, un talento nel far roteare il sigaro tra le labbra, sembra tutt’altro che scaltro, riscatta la sua reputazione solo grazie ad un’intuizione di vitale importanza sul finale della storia.
Nella costruzione della trama l’autore ha messo in atto alcune scelte molto argute ed efficaci, altre piuttosto ingenue ed un po’ meno credibili. Nel complesso la narrazione tiene la presa sull’attenzione del lettore fino alle ultime pagine. Ne risulta una lettura scorrevole e piacevole.

Cinzia di Luzio

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Radeschi, il giornalista e hacker, il Danese, persona quantomeno stravagante  e Sebastiani, il vicequestore sono impegnati nella ricerca di quattro donne mascherate che hanno rapinato,  in un lussuoso appartamento di via Monte Rosa a Milano, i partecipanti ad una festa. Contemporaneamente i protagonisti devono rintracciare e liberare la ragazza di Radeschi, Andrea, rapita a Salisburgo da un criminale che ha già attraversato violentemente la vita di Radeschi e che si fa chiamare “Hurricane”.
I due casi s’intrecceranno nelle indagini  e ricerche dei protagonisti; Radeschi e il Danese con la sua iguana si sposteranno da Milano a  Salisburgo, Vienna, poi Torino. Loro e Sebastiani rischieranno tutti la vita, minacciata dall’ex  galeotto impegnato nella lenta vendetta personale.
La scrittura è coincisa  e dà spazio all’ironia. La narrazione al presente dà vigore alle azioni raccontate in prima persona da Radeschi e in terza persona  quando la storia coinvolge gli altri personaggi. Può colpire lo stile che si avvicina alla narrazione cinematografica, ma la mancanza di una profondità psicologica ed emotiva  dei personaggi non permette di affezionarsi ai protagonisti.

Serenella Berdini

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Il libro non mi è piaciuto. La storia, che presumibilmente fa parte di una serie, sembra più una sceneggiatura da fiction di azione e non di prima qualità, fanno eccezione soltanto le soluzioni finali che risultano inaspettate e piacevoli. La descrizione dei luoghi e del contesto è un po’ da guida turistica e un po’ da wikipedia; i personaggi sono stereotipi esagerati o appena tratteggiati come macchiette, alcuni paiono ripresi da altri maestri del genere.
Nella storia troviamo : un missile, un’autobomba, un avvelenamento insospettabile, forse troppo anche per la Mobile milanese. La scrittura è abbastanza gradevole ma si finisce per saltare le pagine soltanto per sapere chi muore e chi si salva alla fine.

Laura Peracca

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L’autore squaderna una congerie di avvenimenti rocamboleschi al limite dell’inverosimile: attentati, rapimenti, iniezioni semiletali, rapporti disumanizzati, delinquenza sotterranea, vestiti avvelenati, prostitute d’alto bordo intercambiabili e stupendamente asettiche, al punto che si fatica a provare empatia o quanto meno a seguire con attenzione l’incredibile trama. Si arriva al finale contenti di aver raggiunto l’ultima pagina. Divertimento zero. Il pregiudizio di pubblicare.

Ernestina Messineo

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Ecco un libro che non ti lascia andare dalla prima all’ultima pagina (personalmente l’ho letto nell’arco di  sei ore della stessa giornata) e non solo perché è un trhiller ma perché i personaggi diventano degli amici sin dalle prime descrizioni e come tali non puoi lasciarli soli nelle difficoltà.
Ritmo stringente, stile fluido e accattivante, avvenimenti veloci che si intrecciano e si snodano con un occhio alla quotidianità (i rapporti gerarchici del dipartimento di polizia, le incombenze di un cronista di nera, la rincorsa alla visibilità sui social) l’altro all’avanguardia tecnologica ed informatica. Sullo sfondo un sadico esponente della malavita che costruisce la sua vendetta sulle note e la biografia di Mozart. Forse  i protagonisti  sono un po’ troppo maschi, nel senso che fanno troppe cose e discorsi e riflessioni da maschi, anche se tutta la storia è incentrata sulle donne che sono state uccise, o rapite, o tradite e per questo realizzano una rapina da due milioni di euro.
Non è certamente una storia originale (personalmente ho trovato citazioni dal film Nemico pubblico ad esempio o certi personaggi dei romanzi di Carofiglio o alcune ambientazioni di Gomorra) ma ogni spunto tratto da altri viene rielaborato in modo tale che funzioni e regga la storia.
Alcune battute ironiche suscitano una ilarità autentica e le risate che non ho potuto trattenere hanno svegliato il gatto che mi dormiva a fianco.
La teoria che da origine al titolo, infine è davvero interessante, personalmente non la conoscevo e, fosse solo per questo, ringrazio l’autore che mi ha arricchito di una informazione  che certamente  merita di essere approfondita.
Un libro che consiglio vivamente per impiegare in modo costruttivo e intelligente un pomeriggio altrimenti noioso.

Laura Stopponi

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Certo non siamo nell’olimpo di Agatha Christie ma, almeno, nel romanzo si respira un pò l’aria della Mitteleuropa, viaggiando tra Milano, Vienna e Salisburgo, Lignano Sabbiadoro.
La scrittura è fresca e puntuale, attenta a far emergere i personaggi con tocco leggero, come si conviene ad un libro estivo, “da ombrellone”, che evita al lettore il cedimento allo stato comatoso da afa.
E’ abbastanza, in un panorama caratterizzato dalla prevalenza di prodotti letterari costruiti per il solo mercato.
Punto di forza: la sensibilità del protagonista, io narrante della storia, pronto a prendersi cura dell’iguana Iris e del chihuahua Rimbaud, peraltro non suoi, continuando ad investire ogni energia per inseguire l’umano cattivo, cattivissimo, che ha rapito la principessa.  
Punto di debolezza: la resa al cliché della modestia delle competenze, informatiche e non solo, delle risorse umane alle quali le istituzioni affidano il duro compito di indagare sui reati.

Anna Maria Gemma Ranucci

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson 
di Scandicci “Aperilibri”
coordinato da Chiara Marcucci
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Misto tra giallo e libro d’azione, ogni capitolo è scritto dal punto di vista di una persona diversa, e questo non aiuta a capire chi sta parlando. Ho trovato i personaggi un pò troppo stereotipati, dall’hacker in grado di accedere a qualunque sistema in un paio d’ore, al poliziotto che sembra nutrirsi di soli sigari e caffè. Il protagonista deve risolvere un caso in cui ha un forte coinvolgimento personale, ma sembra più interessato a provare le specialità enogastronomiche dei posti in cui si svolge l’indagine. Avvincente la trama.

Enza Scotto d’Abusco

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Questo libro mi ha messo in difficoltà, mi sono distratta continuamente nel leggerlo, ma ero in buona compagnia, perché anche il protagonista mi sembra si sia distratto spesso! Protagonista assolutamente svampito, che, mentre dovrebbe cercare la propria ragazza, compra superalcolici, si fa continuamente le cannette, mangia gourmet, compra felicemente cose rubate, ricatta, mentre la ragazza passa assolutamente in secondo piano. La storia del condominio dei cattivi è veramente divertente.

Chiara Marcucci

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Un po’ giallo, un po’ thriller, un po’ un libro che si legge sulla scia di grandi romanzieri che inevitabilmente ci riportano a un paragone. ho trovato un po’ forzata la scrittura di certi personaggi (pensando forse di ricalcare altri ben più noti investigatori letterari), ma nel complesso la trama è molto bella. avrei preferito una sferzata di ironia e sagacia in più da parte dei vari protagonisti.

Francesca Cimò

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Il giallo fa parte di una serie che vede come protagonista Enrico Radeschi, giornalista e hacker. Nonostante vi siano diversi libri che lo precedono, si riesce a entrare bene all’interno del romanzo grazie ai primi capitoli che presentano i personaggi e le loro relazioni. Il protagonista è coinvolto in uno scontro con un vecchio nemico, Hurricane, che si intreccia con le indagini per una rapina. L’aspetto più particolare del romanzo è un alternanza di prima e terza persona, la prima persona per Radeschi, la terza per gli altri. Quest’alternanza all’inizio della lettura mi ha causato una sorta di mal di mare, ma poi è stata una variazione interessante. La storia è interessante anche se in alcune fasi mi è sembrata forzata, considerata anche l’ambientazione nella città di Milano.   

Manuela Mastino

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Trattandosi di una serie e non avendo letto i libri precedenti, sebbene non necessario ma sicuramente utile per capire certi passaggi, purtroppo non mi ha coinvolta come speravo.

Arianna Della Contea