< Il principe dell’eros di  Massimo Balletti (Iacobelli)

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Interessante ma difficile da leggere per un lettore che non conosce l’autore e magari non è interessato alla biografia dell’autore.

Maria Franchi

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Autobiografia del giornalista Massimo Balletti, ex direttore delle famose riviste "Playboy" e "Excelsior" in Italia. Al principio la narrazione è molto caotica: c’è un miscuglio poco lucido tra vita privata, carriera e citazioni di incontri con personaggi famosi che sembrano venir fatte solo per sfoggio; inoltre il tutto è appesantito dall’eccessiva presenza di nomi e di poca storia. Dopo la metà il libro risulta molto più interessante perché si entra nel vivo degli anni professionali più floridi e ,al tempo stesso, vengono menzionati avvenimenti e personaggi iconici della società italiana nell’80.
La vecchiaia è raccontata con un tono molto più affettuoso; il libro si conclude con delle riflessioni sulla pandemia

Letizia Paolini

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Il libro è un caleidoscopio di personaggi, episodi, scene.
L’autore riesce a destreggiarsi in modo tale da risultare ironico senza mai essere offensivo o polemico, non giudica, non condanna.
Riesce a rielaborare in modo positivo aspetti negativi della vita e a proporre una immagine positiva di sè anche quando riconosce i suoi fallimenti.
Molti sono i riferimenti e le citazioni di personaggi da cui trapela sempre molto entusiasmo.
Nonostante questo, pur avendo contribuito a realizzarle,
non riesce a rendere all’interno di questo testo quelle che sono state le modificazioni culturali avvenute negli anni nell’approccio alla sessualità.
Un tipo di autobiografia che oscilla a volte tra l’essere un’arma per criticare persone da cui riteneva di non poter ricevere più danno
ad un elogio ampio di coloro che ancora potevano essere influenti nella sua esistenza.
In tutto questo non si mette in dubbio la sincerità delle sue relazioni di amicizia.

laura barbanera