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Stile troppo prolisso, dialoghi troppo artificiosi sebbene poetici
Laura T.
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Rita Luparelli
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L’Autrice, dotata di una capacità immaginativa straordinaria e mitopoietica, si esprime con uno stile di grande eleganza. Indimenticabili sono i paesaggi, spesso surreali, costruiti da profumi, colori e sapori. Mi è stato difficile non pensare a Leonardo Sciascia (Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia -Il mare colore del vino) ed anche ad un certo Italo Calvino (Le città invisibili). Certo non è possibile identificare il protagonista Antonio Grillo con le plebi diseredate del Sud che nella “libertà “americana cercavano un ben più concreto sogno di benessere. Del resto gli avvenimenti storici dell’epoca sono appena e, certo volutamente, sfiorati. L’Autrice ci mette in guardia dall’ identificare Antonio con un personaggio delle favole tuttavia l ‘atmosfera onirica del romanzo non rende facile seguire questo consiglio. Antonio rimane sempre uguale a se stesso in una continua, inesausta ricerca di mondi e dimensioni diverse. Forse proprio in questo percorso mai concluso risiede il segreto della libertà o meglio della sua libertà. Certo “Il profumo della libertà” mi ha donato un profondo piacere estetico ma, proprio come il profumo, sostanza volatile e destinata a dissolversi, non è riuscito a suscitare in me forti risposte emotive.
Ester Geremia
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Il Profumo della Libertá narra la storia di Antonio Grillo, un ragazzo semplice, legato al suo paese di origine, Gesso, in Sicilia, che vuole raggiungere l’America di cui ha sentito parlare e che immagina “generosa, gente che ride sempre, donne con le gambe di velluto e champagne dai rubinetti”. Lo spinge la sua grande voglia di libertà, che non viene mai meno anche nei momenti più difficili.
L’amore per l’avventura e la curiosità lo spingono a procurarsi il biglietto per la traversata e ad imbarcarsi nel 1923.
Antonio è molto legato a Gesso, alle “ colline bagnate dalla luna e i paesi lì vicini aggrappati come granchi“, così porta in valigia ciò che gli ricorda il paese, le foto delle persone a lui care, un’immagine di Sant’Antonio, un pezzo di zolfo di Stromboli, una federa ricamata dalla madre, ricordi che gli permettono di superare le paure.
Il viaggio si svolge in un tempo fuori del tempo, con vulcani in eruzione, isole surreali, tempeste, incontri con brigantesse e piratesse, che contribuiscono alla formazione di Antonio e fanno vivere momenti di pura poesia. Grazie ai numerosi riferimenti, alcuni brani del libro fanno pensare ai classici letti.
Nella prima parte i profumi, i panorami, il cibo della Sicilia hanno risvegliato in me vecchi ricordi e mi hanno fatto capire quanto fosse forte la determinazione di Antonio, nonostante il forte legame alla sua Sicilia.
Silvia Marri
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È stato definito un’ Odissea moderna, il protagonista un moderno Ulisse ma i personaggi straordinari che Antonio incontra in questo viaggio verso la Merica per me troppo straordinari con un valore sicuramente simbolico che io non sono sempre riuscita a cogliere. Durante il viaggio affronta e supera inganni pericoli sofferenze senza mai perdere la speranza di raggiungere la meta.
La scrittura ti cattura tra similitudini metafore citazioni dotte, l’autrice ti fa entrare nel cuore e nella mente di Antonio e lo accompagna nel suo viaggio condividendone paure ansie desideri gioie .
Annamaria Cester