< Il profumo della libertà di  Giovanna Giordano (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di IlProfumoDellaLiberta raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Stile troppo prolisso, dialoghi troppo artificiosi sebbene poetici

Laura T.

* * *

 

***
Circolo dei lettori
Di Venezia “Biblioteca Fondazione Querini Stampalia”
coordinato da Cristina Celegon
***
Ho trovato questo libro, che ci porta in mondi fiabeschi, visionario, poetico ed incantevole. Il protagonista, Antonio Grillo di Gesso in Sicilia, al compimento dei suoi vent’anni decide di seguire il suo inarrestabile e insopprimibile desiderio di libertà, che pensa di poter realizzare andando in America, dove lo aspettano grandi spazi e, ad accoglierlo, una grande statua dedicata alla libertà.
Antonio Grillo, con due imperdibili occhi blu, è tenero e gentile in ugual modo con uomini e animali. Preferisce questi ultimi, che sente attorno a sé come angeli e dice: “gli occhi dei miei amici animali sono più parlanti di molte parole umane.”
Antonio è coraggioso e determinato nel seguire il suo sogno di libertà rimanendo sé stesso senza preoccuparsi di essere considerato diverso e anche un po’ “scimunito”.
Antonio è consapevole che la libertà non si riceve, si conquista ed in questa conquista sarà aiutato  dalla sua capacità di mantenere uno sguardo candido ed un cuore puro.
La sua capacità di meravigliarsi e di “mangiare pane e fantasia dalla mattina alla sera, perché non avere fantasia è una tragedia” lo aiuteranno a crescere nel suo viaggio verso la libertà.
Inizialmente Antonio lotta contro l’opposizione e gli inganni familiari al suo viaggio e fa i conti con il dolore del distacco dal suo mondo, che sente ormai troppo stretto ma che ama.
Ho trovato molto bella la preparazione della valigia-baule in cui Antonio non mette ciò che può trovare ovunque, ma pezzi della sua terra. Visto che “si deve essere leggeri per andare lontani” decide di portare il suo mondo dentro una scatola scattando fotografie perché “tutto quello che si fotografa resiste nel tempo e al tempo....l’immagine resta, è come un francobollo di eternità.”
Antonio si sente pieno di coraggio nell’affrontare quello che non vede, desidera conquistare il mondo senza armi e osservando l’oceano senza limiti capisce che questo è possibile se questa immensità riesce a sentirla dentro di sé, attraverso i suoi occhi forti  può avere il mondo dentro senza bisogno della armi.
Altro momento di importante crescita verso la libertà Antonio la raggiunge quando si deve confrontare con la prigione. Dice:”più amo la libertà, più trovo galere”, ma non si abbatte perché l’aver coltivato l’immaginazione e la capacità di vedere quello che non c’è gli permette di “dare una pennellata di miele nell’orrore....e di stemperare la tragedia”.
Alla fine del suo viaggio avventuroso e con tante difficoltà Antonio riesce a rimanere un ragazzo semplice, dolce, ingenuo e a mantenere la sua dote più grande, la benevolenza, che gli permette di aspettarsi il bene e non il male dalla vita senza mai perdere la libertà.
Questo libro tocca argomenti importanti e fa riflettere sulla ricerca del significato del nostro essere al mondo, in fondo siamo esseri effimeri in cerca di senso. La scrittura è coinvolgente e leggera e a volte fa a meno della punteggiatura, mi è piaciuta soprattutto la mancanza delle virgole in elenchi di cose umane e naturali, che così ci fanno sentire una possibile unione armoniosa di tutti gli elementi.

Rita Luparelli

* * *

 

L’Autrice, dotata di una capacità immaginativa straordinaria e mitopoietica, si esprime con uno stile di grande eleganza. Indimenticabili sono i paesaggi, spesso surreali, costruiti da profumi, colori e sapori. Mi è stato difficile non pensare a Leonardo Sciascia (Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia -Il mare colore del vino) ed anche ad un certo Italo Calvino (Le città invisibili). Certo non è possibile identificare il protagonista Antonio Grillo con le plebi diseredate del Sud che nella “libertà “americana cercavano un ben più concreto sogno di benessere. Del resto gli avvenimenti storici dell’epoca sono appena e, certo volutamente, sfiorati. L’Autrice ci mette in guardia dall’ identificare Antonio con un personaggio delle favole tuttavia l ‘atmosfera onirica del romanzo non rende facile seguire questo consiglio. Antonio rimane sempre uguale a se stesso in una continua, inesausta ricerca di mondi e dimensioni diverse. Forse proprio in questo percorso mai concluso risiede il segreto della libertà o meglio della sua libertà. Certo “Il profumo della libertà” mi ha donato un profondo piacere estetico ma, proprio come il profumo, sostanza volatile e destinata a dissolversi, non è riuscito a suscitare in me forti risposte emotive.

Ester Geremia

* * *

 

Il Profumo della Libertá narra la storia di Antonio Grillo, un ragazzo semplice, legato al suo paese di origine, Gesso, in Sicilia, che vuole raggiungere l’America di cui ha sentito parlare e che immagina “generosa, gente che ride sempre, donne con le gambe di velluto e champagne dai rubinetti”. Lo spinge la sua grande voglia di libertà, che non viene mai meno anche nei momenti più difficili.
L’amore per l’avventura e la curiosità lo spingono a procurarsi il biglietto per la traversata e ad imbarcarsi nel 1923.
Antonio è molto legato a Gesso, alle “ colline bagnate dalla luna e i paesi lì vicini aggrappati come granchi“, così porta in valigia ciò che gli ricorda il paese, le foto delle persone a lui care, un’immagine di Sant’Antonio, un pezzo di zolfo di Stromboli, una federa ricamata dalla madre, ricordi che gli permettono di superare le paure.
Il viaggio si svolge in un tempo fuori del tempo, con vulcani in eruzione, isole surreali, tempeste, incontri con brigantesse e piratesse, che contribuiscono alla formazione di Antonio e fanno vivere momenti di pura poesia. Grazie ai numerosi riferimenti, alcuni brani del libro fanno pensare ai classici letti.
Nella prima parte i profumi, i panorami, il cibo della Sicilia hanno risvegliato in me vecchi ricordi e mi hanno fatto capire quanto fosse forte la determinazione di Antonio, nonostante il forte legame alla sua Sicilia.

Silvia Marri

* * *

 

È stato definito un’ Odissea moderna, il protagonista un moderno Ulisse ma i personaggi straordinari che Antonio incontra in questo viaggio verso la Merica per me troppo straordinari con un valore sicuramente simbolico che io non sono sempre riuscita a cogliere. Durante il viaggio affronta e supera inganni pericoli sofferenze senza mai perdere la speranza di raggiungere la meta.
La scrittura ti cattura tra similitudini metafore citazioni dotte, l’autrice ti fa entrare nel cuore e nella mente di Antonio e lo accompagna nel suo viaggio condividendone paure ansie desideri gioie .

Annamaria Cester