< Il respiro di un secolo di  Angela Cirone (Solfanelli)

Qui di seguito le recensioni di IlRepiroDiUnSecolo raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Angela Cirone, Esordio letterario.
2021, Edizioni Solfanelli (Gruppo Editoriale Tabula Fati)
455 pagine effettive su 482
Copre gli anni che vanno dal 1922 a fine anni 70 circa.

L’io del’autore è così ingombrante che calamita l’attenzione su di sé e manifesta sincero autocompiacimento in parti che sembrano esistere solo perchè "sembrano belle" (forse non c’è stato editing).
Se sono i dialoghi che spingono avanti una storia, la fanno esistere, le danno movimento e aria, raccontano il carattere dei personaggi, in questo libro sono relegati a rumore di fondo.
Parole usate a caso, abbondanti e non necessarie, agganciate da una scrittura per lo più negligente: "Un’insufflazione di sgomento", "Dall’Appennino cola l’unto", "E’ rispuntato il sole, gagliardo e menefreghista dei loro guai", "La porta ruminò sui cardini", "L’orologio ammazza un altro quarto d’ora", "La controcultura modernista soffia come una tempesta annichilente e innesta vertiginose spinte verso il niente" (sic!)

Categoria: libro brutto (tecnicamente) fatto male.

EV

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Circolo dei lettori
Di Venezia “Biblioteca Fondazione Querini Stampalia”
coordinato da Cristina Celegon
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Questo libro è senz’altro una prova di coraggio e di grande impegno per una scrittrice al suo primo romanzo.
La premessa al racconto mi è piaciuta molto. L’idea che Michelina, la protagonista del romanzo, abbandoni apposta i suoi preziosi quaderni di ricordi sulla panchina del parco Valentino di Torino, affinché sia proprio l’autrice a trovarli e a sentirsi in dovere di raccogliere il testimone e di riscrivere la storia mi è sembrata un po’ magica e tenera.
Bella la figura di Michelina, contadina di Lucera, semplice, forte, curiosa, sempre attenta a tutto ciò che accade intorno a lei e pronta a rispondere alle varie situazioni con generosità ed intelligenza.
Michelina ormai vecchia, quando lei ed il marito si appoggiano ad un unico bastone e hanno cominciato “ il viaggio dei gamberi, del tempo camminato all’indietro “ , decide di posare sulla carta di quel quadernetto su cui Pinuccio le insegnò a scrivere il respiro del loro secolo.
Così questo respiro giunge a noi attraverso il racconto personale e corale di chi di solito non ha voce e questo è senz’altro molto importante ed interessante e ne va dato il merito all’autrice.
Ho trovato particolarmente coinvolgente e simpatico il racconto relativo all’allestimento di rifugi antibombe in ogni vicolo del paese, questi altro non sono che nicchie per accogliere le statue della Madonna e per mettervi dentro preghiere, lacrime e paure e punto d’incontro e di preghiera durante gli allarmi e i bombardamenti.
I fatti narrati sono ben documentati, ma a volte si perdono in descrizioni prolisse e non mi sono piaciute le similitudini e le metafore utilizzate.
La storia di Michelina e della sua numerosa famiglia e le tante altre storie di persone che ha incontrato durante il faticoso percorso della vita non si sono sempre ben fuse in un racconto armonico, ben proporzionato e plausibile.

Rita Luparelli

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Sono rimasta colpita dal coraggio con cui l’Autrice, in questa sua opera prima, ci ha offerto il complesso affresco dello scorso secolo, supportata da approfondite ricerche storiche. Non è poco in un periodo in cui molti lettori, non tutti certamente, cercano la rapidità nella fruizione di un testo e trovano fastidioso che l’azione venga interrotta da digressioni storiche o momenti di riflessione su tematiche sociali o politiche. Soprattutto però sono stata presa, quasi senza accorgermene, da un racconto che ha suscitato in me emozioni e ricordi tramandati dai miei nonni materni e dai miei genitori. So delle folle di coloni senza terra che emigravano nella speranza, spesso illusoria, di un futuro migliore, lasciandosi alle spalle paesi spopolati. Mi ha colpito anche la forza dei legami familiari e della solidarietà nei momenti difficili in cui si esprimeva un senso di appartenenza alla comunità ed una generosità assai rare al giorno d’oggi. Intendo per generosità non dare il proprio superfluo ma donare più di ciò che si potrebbe. Mi ha toccato anche il ricordo di una religiosità semplice, quasi superstiziosa, ma tale da consentire visioni intime, di grande suggestione. Non voglio dimenticare neppure i pranzi luculliani, tipici delle famiglie povere, in occasioni particolari. Nel dipanarsi della vicenda ho ricordato anche il frantumarsi di profonde alleanze familiari ed amicali causato da diverse scelte politiche, non sempre consapevoli. Un mondo perduto : questo romanzo quindi farebbe gran bene a quegli adolescenti, ormai non molto numerosi, che amano ancora leggere, perché non dimentichino le loro radici e si accostino alla storia del nostro Paese in modo diverso, più caldo, più umano di quello proposto dai testi scolastici.

Ester Geremia

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Il Respiro di un Secolo narra le vicende di Michelina, una intraprendente bracciante lucana, che per riuscire a capire gli avvenimenti del suo tempo, impara a leggere e scrivere e della sua famiglia. Le vicende risalgono agli anni del ‘900, tra le due guerre. Miseria, epidemie, disordini sociali sono ricostruiti grazie alle testimonianze dirette di molte persone, che l’autrice ringrazia.
Anche se Cirone usa un lessico a volte insolito e ricercato, non è riuscita a risvegliare il mio interesse. Brutta la copertina del libro.

Silvia Marri

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Questo romanzo è una storia di emigrazione tanto frequente nel nostro paese nel secolo scorso Si parte dalla Puglia da un mondo di miseria fame ignoranza superstizione rivolte sociali ,attraverso 2 guerre e il lavoro e l’istruzione e il sacrificio si arriva a un riscatto sociale. Con una scrittura scorrevole l’autrice ti fa entrare in questo mondo i personaggi sono ben delineati, l’ambientazione storica abbastanza precisa anche se alcune considerazioni non sono condivsibili

Annamaria Cester